L’1 agosto è una giornata molto importante per quanto concerne il caro carburante, dal momento che scatterà finalmente l’operazione trasparenza per le stazioni di servizio. I cittadini potranno quindi avere un’idea molto chiara delle scelte fatte da un dato distributore, in relazione a quella che è la media nazionale effettiva.
In merito si è espresso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha anche fatto il punto sul tanto discusso, atteso e paventato taglio delle accise. È previsto nel prossimo futuro da parte del governo Meloni?
Carburante: obbligo prezzi esposti
Non è di certo la prima volta che si parla di prezzi esposti nelle stazioni di servizio. Stavolta però, a partire dall’1 agosto, questa procedura sarà attuata in tutt’Italia. Da capire, certo, se ci saranno dei controlli, da effettuare sia sull’esposizione che sul posizionamento.
Nel corso degli ultimi mesi, infatti, è risultato evidente come alcuni facessero di tutto per celare alla vista le tariffe medie, qualora queste risultassero inferiori alle proprie. Se all’ingresso è facile vedere il prezzario previsto al self e servito in una data pompa di benzina, lo stesso non si può dire, in alcuni casi, per la media nazionale. I cartelli voluti dal governo Meloni sono stati avvistati in posizioni strategiche, costringendo il cliente a cercarli, magari scovandoli poi sulla via d’uscita della stazione.
Obbligo confermato dal ministro Urso al Mimit, dove si è tenuta una conferenza stampa in merito alle misure del governo per tutelare gli automobilisti. Sarà quindi il consumatore a poter scegliere in maniera consapevole, avendo inoltre il pieno diritto di effettuare segnalazioni o denunce, in caso di comportamenti scorretti.
Si spera in questo modo di contenere l’effetto speculazione: “A oggi il prezzo medio è di 1,91 euro per la benzina e 1,76 euro per il diesel”. Nell’ultima settimana il prezzo medio è cresciuto di quattro centesimi e si attende di capire quale potrà essere l’impatto pratico di questo intervento.
Il futuro delle accise sul carburante
Assoutenti ha dimostrato d’apprezzare questo obbligo, che definisce un utile strumenti di trasparenza, che però da solo non può bastare a garantire un effetto calmierante sui listini: “Occorre studiare nuove misure per innescare la concorrenza tra gestori, incentivando una riduzione dei prezzi”. Queste le parole del presidente Furio Truzzi.
Le ipotesi? Dalle insegne luminose che possano segnalare fin da subito ai cittadini le stazioni di servizio più convenienti, fino a un’app nazionale con listini dei carburanti sempre aggiornati. Potrebbe aiutare la riduzione delle accise? Di certo. Fin dal suo arrivo al governo Giorgia Meloni si è ritrovata a fare i conti con alcuni suoi vecchi video, nei quali prefigurava ad esempio la sparizione delle accise e la cancellazione delle commissioni per i pagamenti in digitale.
Purtroppo per i cittadini, nessun taglio sulle accise è previsto. Il ministro Urso ha parlato chiaro in merito. Non è questa la via per riuscire ad abbassare il prezzo di benzina e gasolio: “Era stato un intervento dello scorso governo, quando i prezzi dell’energia erano alle stelle. Oggi i dati sono diversi e riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate laddove ci siano davvero delle emergenze”.
Ha parlato ad esempio di ceti più bisognosi, verso i quali rivolgere gli strumenti finanziari statali. Su questo fronte, però, il governo Meloni incassa le profonde critiche dopo la cancellazione del Reddito di Cittadinanza per circa 170mila famiglie. Proteste in svariate regioni, con la Campania in testa. Ciò che si prefigura è un agosto caldissimo, e non dal punto di vista climatico.