Caro vacanze, prezzi musei alle stelle: tutti gli aumenti

Dal 2019 al 2023, dal pre al post pandemia, anche musei e attrazioni turistiche hanno aumentato i biglietti: ecco quali sono i Paesi più cari

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il 2023, come spesso vi abbiamo raccontato negli ultimi mesi, è stato l’anno dei grandi rincari e delle emergenze, con gli effetti della guerra in Ucraina e non solo che si sono manifestati nelle tasche degli italiani. È stato l’anno del caro carburanti, ma anche quello della forte inflazione e degli aumenti al supermercato, così come i rincari per le vacanze che si sono tradotti in aumenti esorbitanti di voli, alberghi e ristoranti. Ma non finisce qui, perché ad aumentare sono stati anche i prezzi per i biglietti dei musei, per i tour e per le attività turistiche, costi che a dir la verità hanno subito un rincaro via via sempre più elevato negli ultimi anni.

Musei salati

A fare il punto della situazione è stato TicketLens, che prendendo in riferimento i prezzi di biglietti, tour e attività turistiche ha svelato un trend che risulta essere in aumento già da qualche anno. In particolare, infatti, sembra che dal pre pandemia a oggi il settore del turismo abbia messo in atto una politica di sovrapprezzi non proprio irrisoria, con aumenti che si sono susseguiti di anno in anno e che oggi, nel 2023, fanno di certo maggior rumore data la situazione economica tutt’altro che ottimale.

Ed ecco che, guardando un po’ oltre confine, l’Italia può anche sorridere. Sì, perché a differenza di tanti altri Paesi europei, e non solo, nel Bel Paese i prezzi sono sì aumentati, ma sono stati contenuti rispetto ai rincari registrati in altri.

A guidare la classifica degli aumenti dei biglietti per le attrazioni turistiche è infatti la Turchia, con un aumento del 35,25% dal 2019 al 2023, ovvero con una media di 26,22 euro in più. A seguire c’è l’Irlanda, con il +31,7% e una media di 25,71 euro in più a biglietto, seguita da vicino dall’Inghilterra, che negli ultimi quattro anni ha messo in atto aumenti del +29,44% per una media di 25,86 euro.

A completare la top 5, poi, Polonia (+29% e 14 euro in più) e Ungheria (26% e +13 euro). Insomma, aumenti non di poco conto per chi, come gli italiani, sono abituati a girare per l’Europa anziché guardare le bellezze del Bel Paese. E l’Italia?

L’Italia sorride

Chi preferisce l’estero all’Italia, come si è visto, può andare incontro a pesanti aumenti che potrebbero rendere meno piacevoli le vacanze a scopo culturale. Questo perché gli aumenti dei biglietti di musei, tour e attrazioni turistiche sono nettamente superiori oltre i confini nazionali in cui, secondo TicketLens, tutto è rimasto un po’ più contenuto.

In questa classifica, infatti, l’Italia si piazza al 14esimo posto alle spalle di Cina, Portogallo, Singapore, Marocco, Austria, Germania, Repubblica Ceca e Spagna e davanti di poco agli Stati Uniti. Nel Bel Paese dal 2019 al 2023 gli aumenti sono stati del 20,64%, con un incremento medio dei biglietti di 18 euro.

Roma è tra le città italiane dove gli aumenti si sentono meno, mentre l’aumento più significativo riguarda la Toscana, e in particolare Siena (+30,94% con un aumento medio dei biglietti del 28,5%) e Firenze (+25,67% o 21,6 euro in più del 2019). Segue Venezia(+23,48%) meta dei turisti di tutto il mondo, dove gli ingressi a mostre e palazzi sono cresciuti in media di 15,4 euro.