Chiedere al cittadino medio cosa voglia dire per lui la fine del Mercato Tutelato per l’energia potrebbe provocare sul suo viso la comparsa di un’espressione dubbiosa. Eppure tutto ciò è alle porte. Per questo motivo abbiamo pensato di proporre una vera e propria guida, per capire in maniera semplice cosa si è chiamati a fare e quali sono le alternative. In poche parole: di cosa si sta parlando.
Fine del mercato tutelato: che vuol dire
Una buona fetta dei consumatori vanta ancora una fornitura domestica per luce e gas sotto il Servizio di Maggior Tutela. Fanno parte del Mercato Tutelato tutti i clienti che non hanno mai cambiato la compagnia energetica di riferimento, e nello specifico non hanno accettato un’offerta luce e gas del Mercato Libero.
Uno dei principali fornitori del mercato di Maggior Tutela è Enel, che non dovrà di certo essere abbandonata, se non lo si desidera. È però importante prendere una decisione in maniera informata e consapevole. Per questo spieghiamo di seguito le differenze principali tra Mercato di Maggior Tutela e Mercato Libero:
- Mercato di Maggior Tutela: le condizioni di contratto, e dunque economiche, vengono regolate dall’ARERA con scadenza trimestrale, in connessione alle variazioni del prezzo della materia prima sul mercato;
- Mercato Libero: le condizioni economiche e contrattuale vengono stabilite dalle singole compagnie energetiche, in grado di proporre prezzi differenti, facendosi concorrenza vicendevolmente.
Stiamo per entrare in una nuova fase, nella quale gli utenti avranno maggior libertà di scelta, optando magari anche per servizi aggiuntivi o sconti eventuali. In quest’ottica, però, si dovrà riuscire a individuare l’offerta più adatta alle proprie esigenze.
Differenti offerte del Mercato Libero
Come detto, è importante che l’utente prenda decisioni informate e consapevoli. Procediamo dunque a proporre un’analisi dettagliata di quelle che sono le tre macrocategorie di offerte: prezzo variabile, prezzo fisso e congiunte:
- Offerte a prezzo variabile – Si tratta della proposta che più si avvicina a quella del Mercato Tutelato. Il prezzo quindi varia in maniera automatica, seguendo scadenze prefissate, sulla base di variazioni di un dato indice o prezzo di riferimento. Il gestore è obbligato a indicare nel dettaglio quello che è il meccanismo di indicizzazione adottato, ovvero in che modo si calcola il prezzo della fornitura. Al tempo stesso, nei dati elencati dev’esserci anche il costo massimo raggiunto negli ultimi 12 mesi e il periodo in cui questo è stato applicato. In parole povere, optare per le offerte a prezzo variabile vuol dire risentire delle quotazioni di mercato, più o meno vantaggiose (in questo periodo storico è difficile pensare siano viste al ribasso);
- Offerte a prezzo fisso – In questo caso il prezzo della materia prima viene garantito per un periodo di tempo, in genere 12 mesi. Si stipula un accordo, dunque, secondo il quale la tariffazione resterà immutata, anche dinanzi a variazioni negative nette del mercato. Alla scadenza, in base alle quotazioni e ai consumi medi del singolo utente, il prezzo mensile verrà riformulato, al rialzo o al ribasso, con chance di accettare l’offerta o provare il passaggio a un altro fornitore;
- Offerte congiunte – L’utente sceglie in questo caso un solo operatore, per luce e gas. Si tratta dell’opzione che appare maggiormente favorevole, tanto per il minor quantità di burocrazia, quando per una chiara facilità di gestione, dovendosi confrontare con un solo fornitore. In genere, poi, accettare questa combinazione garantisce un risparmio sul prezzo finale, con accesso a sconti e promozioni.