Emendamenti Pd e M5s al Dl Agricoltura, nuove misure per il recupero crediti

Gli emendamenti al Dl Agricoltura mirano a estendere le cartolarizzazioni sociali, rateizzare i debiti e affittare gli immobili pignorati ai debitori

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 25 Giugno 2024 08:20

Due emendamenti presentati dai gruppi parlamentari del Partito Democratico (Pd) e del Movimento 5 Stelle (M5S) al Decreto-legge Agricoltura sono attualmente oggetto di dibattito al Senato. Questi emendamenti mirano a estendere le cartolarizzazioni sociali, attualmente limitate agli immobili, all’intero settore del recupero crediti (che attualmente ha un valore nominale di 350 miliardi di euro), offrendo nuove opportunità sia per i creditori che per i debitori in difficoltà.

Questo permetterà non solo di rateizzare i debiti in procedura, ma anche di affittare gli immobili pignorati ai debitori originari.

Emendamenti al Dl Agricoltura

In Italia, circa un milione di famiglie e imprenditori si trovano in difficoltà economiche. Le loro proprietà, spesso vendute all’asta dai fondi che hanno rilevato i crediti dalle banche, raramente recuperano più del 35% del valore originario del prestito. Diversi gruppi, tra cui Caritas e Favor Debitoris, e accademici di prestigiose università italiane, stanno cercando di riequilibrare una situazione a lungo favorevole ai creditori, in particolare dopo le misure adottate dal governo Renzi per contenere le crisi bancarie di dieci anni fa.

Due emendamenti al Dl Agricoltura, presentati da Walter Verini (Pd) e Mario Turco (M5S), propongono quindi di estendere le cartolarizzazioni sociali e di includere i crediti inesigibili del mercato secondario. Questi crediti, spesso scambiati tra operatori, rappresentano ora metà delle compravendite totali.

Affitto degli immobili pignorati

Un’ulteriore innovazione prevede la possibilità per il fondo che ha acquisito un immobile di cederlo in locazione al debitore originario, con la partecipazione di associazioni di promozione sociale. Inoltre, il credito in mora potrà essere trasformato in un mutuo a rate, offrendo una soluzione più sostenibile per i debitori.

Se gli emendamenti dovessero essere giudicati inammissibili dalla commissione Agricoltura del Senato, è possibile che vengano inclusi nel decreto Salva-casa, attualmente in esame alla Camera. Questa migrazione potrebbe facilitare l’approvazione delle nuove misure, rendendole più adatte al contesto legislativo.

Il mercato del credito deteriorato

Dal 2008, il peso del credito deteriorato in Italia è cresciuto esponenzialmente, passando da 50 a 600 miliardi di euro. Questo fenomeno coinvolge in particolare i mutui residenziali, con circa mezzo milione di famiglie che rischiano di perdere la propria casa a causa dell’insolvenza.

Vendite all’asta e perdita di valore

Le abitazioni e le aziende dei debitori insolventi finiscono spesso all’asta, una procedura che raramente recupera più del 35% del valore del prestito originale. Un’analisi del 2023 di Reviva mostra che gli immobili residenziali messi all’asta vengono venduti a circa un terzo del loro valore di mercato, causando una significativa perdita di ricchezza sia per i creditori che per i debitori.

La cartolarizzazione sociale

La cartolarizzazione sociale, introdotta nel 2020, permette alle banche di vendere in blocco i crediti deteriorati a società specializzate che gestiscono il recupero crediti. Questo sistema consente ai debitori di rimanere nelle loro case, pagando una rata mensile sostenibile, con la possibilità di riscattare l’immobile in futuro.

Il processo inizia con un’istanza del debitore, seguita dalla determinazione del debito sostenibile e della rata mensile. L’immobile rimane a disposizione del debitore che paga una rata accessibile, con la prospettiva di acquistare nuovamente l’immobile dopo un certo numero di rate.

Le famiglie che non riescono a pagare il mutuo possono richiedere un contratto di affitto sul proprio immobile pignorato, evitando così l’asta giudiziaria. Una Real Estate Owned Company (Reoco) acquista l’immobile e lo affitta al debitore, permettendogli di continuare a vivere nella stessa casa.