Restare appiedati nel bel mezzo della carriera lavorativa è sempre uno choc. Sono i casi di chi attorno alla mezza età si ritrova senza occupazione per ragioni molto spesso legate alla situazione aziendale e non alla sua condotta. Sono questi i casi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo – inflitto per motivi attinenti alla ‘vita’ dell’azienda in cui si lavora (riorganizzazione interna, crisi con taglio dei costi ecc.) – o del licenziamento collettivo, quando la portata del recesso datoriale è più ampia e costringe l’azienda a fare a meno di più lavoratori in esubero.
E proprio di licenziamenti collettivi si parla spesso negli ultimi tempi: basti pensare ad esempio agli esuberi nella catena dei supermercati Conad nella zona di Palermo o di quanto sta succedendo con Euronics in vari punti vendita del Lazio. Mentre per l’autunno è in programma il licenziamento collettivo per più di duemila lavoratori ex-Alitalia, reduci della compagnia chiusa qualche anno fa, trasformata in ITA e oggi venduta alla tedesca Lufthansa.
Questi sono soltanto alcuni casi eclatanti ma, a ben vedere, sono molti di più i casi di chi, con moglie e figli a carico, dopo la fine della cassa integrazione si domanda come (ri)trovare lavoro a 50 anni: molti potrebbero pensare sia un’ardua impresa ma ci sono alcune idee, metodi o consigli, che possono aiutare a firmare un nuovo contratto. Vediamoli insieme.
Indice
L’outplacement dei lavoratori
Anzitutto osserviamo che una prima contromisura al licenziamento, utile a trovare lavoro a 50 anni (e oltre) è il servizio di outplacement aziendale, ossia una sorta di benefit offerto dal datore di lavoro ai propri dipendenti in uscita dall’azienda.
Assistenza nell’elaborazione di documenti come il CV o la lettera di presentazione, il supporto nel trovare offerte in linea con il proprio profilo, l’accompagnamento del lavoratore nelle varie fasi di selezione sono esempi concreti dell’outplacement. Esso in sostanza è un servizio di ricollocazione che agevola il lavoratore e lo aiuta a prepararsi per un nuovo impiego, tramite servizi che lo aiutano ad aumentare le proprie competenze e avere più chance di passare il prossimo colloquio di lavoro.
L’azienda non è obbligata a fornirti servizi di outplacement ma specialmente quelle più grandi e importanti, a fronte del versamento di un costo per i servizi offerti da terzi, possono guadagnarci in termini di immagine e brand reputation.
Colma le lacune tecnologiche
Oggi non pochi lavori hanno un collegamento più o meno diretto con la tecnologia ed internet. E anche il lavoro si cerca grazie al ‘digitale’. Se a 50 anni non ti senti sufficientemente ‘ferrato’, potresti chiedere aiuto ad un tuo collega o amico fidato, che possa guidarti e spiegarti le potenzialità legate all’utilizzo di alcuni social network, come ad es. il noto LinkedIn. Fare rete, allargare il numero dei contatti, rendersi maggiormente visibili sul web potrebbe aumentare di molto – e velocemente – le chance di essere assunti di nuovo e trovare lavoro a 50 anni.
Preferibile anche perfezionare le proprie conoscenze informatiche in generale, magari acquisendo la patente europea del computer (Ecdl) o facendo corsi su programmi e software specifici. Mostrarsi consapevoli di una realtà che cambia e bendisposti ad accogliere le novità e farle proprie, è sempre un ottimo segnale per i selezionatori.
Aggiornati nel tuo ramo o settore di interesse
Chi è senza lavoro alla soglia della mezza età, non di rado vorrebbe ritrovare subito occupazione nello stesso ambito in cui prima era sotto contratto. Un po’ per passione, un po’ per familiarità con le attività, questa pare la soluzione più ovvia, ma attenzione: continuare a formarsi è sempre importante, perciò non vanno trascurate le novità del settore di interesse rimanendo sempre ben documentati e aggiornati.
Fare corsi formativi online, ottenere certificazioni rilevanti per il proprio settore, partecipare a convegni e seminari o webinar, leggere pubblicazioni aggiornate nel campo in cui si è lavorato in precedenza sono tutte strategie utili a rendersi più appetibili innanzi a nuovi potenziali datori di lavoro.
Tra i corsi formativi, sono assai utili anche quelli organizzati dalle agenzie per il lavoro e quelli compresi nell’ambito dei programmi formativi delle politiche attive per il lavoro della propria regione. Ma potresti anche pensare ad un impiego totalmente nuovo, partecipando ad es. ad un corso per diventare OSS o esperto di digital marketing. Talvolta la soluzione è davvero dietro l’angolo, anche a 50 anni.
Aggiorna il curriculum e punta sulle referenze
Sembrerà banale ma non lo è per chi – con un contratto di lavoro stabile – il proprio CV non lo ha guardato magari per anni. Ritrovarsi a trovare lavoro a 50 anni impone però di ‘rinfrescare’ il proprio curriculum, aggiornandolo, eliminando gli elementi inutili e le lungaggini e scrivendolo in modo efficace.
Poco spazio agli hobby e interessi personali, quindi, e focus diretto sulla sostanza che è fatta di competenze, esperienze gratificanti, successi e obiettivi raggiunti. Da questo punto di vista un lavoratore 50enne – e con vari decenni di carriera alle spalle – dovrebbe essere avvantaggiato e facilitato nell’aggiornare il CV.
Un altro aspetto da considerare sono le referenze, in quanto possono aiutarti ad acquisire una maggiore credibilità. Fai mente locale e contatta tutti gli ex datori di lavoro con i quali sei rimasto in buoni rapporti. Non esitare a chiedere loro due o tre paragrafi per iscritto da allegare al tuo curriculum. Le tue candidature ne beneficeranno.
Personalizza la lettera di presentazione e niente imbarazzo al colloquio
Individuata una posizione di interesse, in fase di candidatura – e nella lettera di presentazione che accompagna il CV – fai emergere interesse e determinazione per il ruolo offerto: i selezionatori apprezzeranno chi sa fugare ogni dubbio sulla sua preparazione e idoneità al ruolo e chi mostra reale volontà di lavorare, anche con il tono della lettera di presentazione.
E arrivati al colloquio e all’incontro di lavoro, che potrebbe anche essere molto informale, non fatevi mille pensieri sull’età, evitando un imbarazzo che non ha ragion d’essere. Il tempo passa per tutti e anzi, per molte posizioni lavorative, gli anni di esperienza sono considerati un plus non indifferente. Trovare lavoro a 50 anni non è così difficile come sembra, a patto di avere il giusto atteggiamento mentale.
Nella lettera di presentazione e al colloquio, ricorda ai selezionatori che esistono agevolazioni per assunzioni di over 50, che potrebbero agevolare il tuo reinserimento rapido nel mondo del lavoro.
Considera di metterti in proprio
Con Naspi o sussidi di disoccupazione in grado di aiutarti per un certo lasso di tempo, insieme al Tfr e ai risparmi accumulati nella vita, se hai spirito imprenditoriale o sei hai sempre sognato di avere un’attività tutta tua, potresti pensare di reinventarti, mettendoti in proprio magari aprendo un agriturismo, un B&B – magari in franchising – se hai una casa grande o una proprietà in una zona turistica, o avviando un negozio online vendendo prodotti artigianali o biologici, vintage o specializzati.
Se hai questa idea, verifica se nel tuo territorio sono previsti specifici incentivi economici all’autoimprenditorialità dopo i 50 anni. Potresti reperire queste informazioni dopo esserti iscritto, autonomamente e al più presto, al locale centro per l’impiego.
Partecipa ad un concorso
In alternativa, per trovare lavoro a 50 anni potresti considerare la carta dei concorsi pubblici per lavorare nella PA. Sono poche le selezioni in cui sono posti limiti di età e numerosi sono invece i concorsi aperti ai diplomati. Anzi chi ha molta esperienza professionale potrebbe partire avvantaggiato rispetto a molti altri candidati/e, e potrebbe aver bisogno di meno studio e minor tempo da dedicare alla preparazione su materie che hanno costituito il proprio lavoro per decenni.
Il diritto di precedenza alla riassunzione
Infine non dimentichiamo che in generale vale il diritto di precedenza per lavoratori licenziati per riduzione di personale, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. Se esercitato, il dipendente licenziato potrà far essere riassunto con precedenza rispetto agli altri, ma deve pur sempre trattarsi di una nuova assunzione che prevede identiche o omogenee mansioni rispetto a quelle cui era adibito il lavoratore al momento del recesso aziendale. Sono comunque sempre fatte salve le disposizioni del contratto collettivo di settore o del proprio contratto individuale.
Inoltre la legge n. 264 del 1949, recante norme in materia di assistenza dei lavoratori disoccupati, dispone che i lavoratori licenziati da un’azienda per riduzione di personale hanno la precedenza nella riassunzione presso la stessa azienda entro sei mesi. Ovviamente tale diritto di precedenza si applica anche ai 50enni che hanno perso il lavoro.
In tali circostanze il lavoratore o la lavoratrice non ha il dovere di esercitare il diritto di precedenza per iscritto, in quanto lo stesso opera in automatico costituendo di fatto una ulteriore agevolazione per chi, anteriormente, aveva perso il lavoro.