Gli incrementi oramai fuori controllo dei valori delle materie prime energetiche, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, rendono necessaria una proroga del termine per il superamento del regime di tutela di prezzo per le microimprese. Questa la posizione di Confcommercio sul fine tutela per le microimprese previsto per il 31 dicembre di quest’anno.
Il problema delle piccole imprese
Le microimprese con potenza impegnata inferiore o uguale a 15 kW, per le quali, dal 1° gennaio 2023, cesserà il servizio di maggior tutela – prosegue la nota – sono attualmente circa 1,7 milioni di utenze (corrispondente al 25% dei clienti connessi in bassa tensione diversi dai domestici). Ad oggi, molte imprese continuano a preferire il mercato tutelato perché fornisce maggiori garanzie in relazione al prezzo della fornitura di fronte al forte rialzo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica a cui stiamo assistendo in questi mesi.
Proprio in questo particolare momento di incertezza e di estrema volatilità dei prezzi dell’energia, non è opportuno rimuovere il servizio regolato di vendita dell’energia elettrica per una platea così ampia di imprese, che stanno già subendo rincari dei prezzi energetici a doppia cifra. Peraltro, la crisi sta mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di venditori sul mercato libero che non saranno in grado nei prossimi mesi di continuare la loro attività, creando così ulteriore instabilità a danno dei consumatori finali.
La richiesta di proroga
Di fronte alle difficoltà a cui stiamo assistendo – conclude Confcommercio – “bene ha fatto l’Autorità di regolazione dell’energia ad inviare una segnalazione a Governo e Parlamento chiedendo di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese. I dati del resto parlano chiaro: le offerte disponibili sul libero mercato sono risultate, spesso, non convenienti rispetto alle tariffe del servizio di maggior tutela, con un livello di spesa annua media prevista costantemente superiore alla spesa dei servizi di tutela, sia per le offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile”.
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Secondo le recenti rilevazioni dell’Osservatorio Energia Confcommercio, il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è cresciuto del +78% rispetto a un anno fa, risultando sempre più oneroso rispetto alle tariffe dell’elettricità nel tutelato.