Bonus prima casa 2025, cosa cambia con la Manovra: le ipotesi 

Il bonus prima casa non subirà modifiche con la Manovra 2025, ma c’è allerta per la fine dell’agevolazione sui mutui per gli under 36 e delle garanzie statali all’80 per cento.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Nella prossima Manovra grande attenzione dei cittadini è rivolta a importanti misure che riguardano la casa, i mutui e le agevolazioni fiscali correlate. Tra queste c’è sicuramente il bonus prima casa 2025, misura strutturale che però da alcuni anni vede le sue agevolazioni essere potenziate solo nei confronti dei cittadini più giovani. Discorso analogo può essere fatto per gli interventi che facilitano l’accesso al mutuo da parte delle categorie più svantaggiate e delle famiglie numerose. La scadenza di queste misure è fissata al 31 dicembre 2024. Cerchiamo dunque di vedere quali potrebbero essere le ipotesi di intervento nella prossima Legge di Bilancio.

Bonus prima casa, come cambia nel 2025

Iniziamo subito col fare un recap su cosa sia il bonus prima casa e su quali siano i suoi benefici. In base a quanto indicato dalla legge, è previsto un vantaggio fiscale relativo alla riduzione dell’imposta di registro nella misura del 2 per cento, in luogo dell’aliquota del 9 per cento. Per ciò che riguarda le imposte ipotecarie e catastali, invece, è prevista una misura fissa di 50 euro cadauna. Se ad acquistare sono le imprese, l’Iva viene abbassata dal 10 al 4 per cento, con le imposte di registro, ipotecarie e catastali che vengono applicate nella misura fissa di 200 euro. Nel 2025, trattandosi di una misura strutturale che non necessita di proroghe annuali, il bonus prima casa non subirà modifiche.

Bonus prima casa per gli under 36

Diversa rispetto al caso precedente è l’agevolazione per la prima casa – decisamente più vantaggiosa – concessa ai giovani under 36 con Isee massimo di 40mila euro. Per tali soggetti, dal 26 maggio 2021 e fino al 31 dicembre 2023, è stata prevista l’esenzione integrale dal versamento delle imposte sull’acquisto e un credito d’imposta pari all’Iva corrisposta in sede di compravendita. Questa misura, così come previsto dal decreto Sostegni bis, può essere utilizzata dagli aventi diritto per gli atti stipulati fino al 31 dicembre 2024, ma solo se entro il 31 dicembre 2023 era già stato sottoscritto e registrato un contratto preliminare.

In assenza di intervento da parte della nuova Manovra, dunque, questa misura non sarà più spendibile dal primo gennaio 2025, con tutto ciò che il mancato rinnovo potrà voler dire nell’aumento delle problematiche per gli under 36 che intendono acquistare la loro prima casa. Al momento non si hanno notizie certe in merito alla possibilità di rinnovo, anche se sembra che, salvo stravolgimenti, non ci sarà la conferma.

Le agevolazioni sui mutui per la prima casa 2025

Destino incerto anche per le agevolazioni sui mutui per la prima casa 2025. Le attuali misure, che prevedono per gli under 36 con Isee fino a 40mila euro la garanzia statale pari all’80 per cento per immobili fino a 250mila euro, scadono il 31 dicembre 2024. Anche in questo caso non si ha la sicurezza che il governo guidato da Giorgia Meloni confermi le agevolazioni che, invero, potrebbero trovare un naturale proseguo solo nel caso delle famiglie con più figli a carico. Più nello specifico, la scorsa Legge di Bilancio prevedeva per questi soggetti un sistema per scaglioni di reddito per determinare le garanzie statali:

  • per le famiglie con tre figli under 21 e Isee fino a 40mila euro la garanzia è pari all’80 per cento;
  • per le famiglie con quattro figli under 21 e Isee fino a 45mila euro la garanzia è pari all’85 per cento;
  • per le famiglie con cinque o più figli under 21 e Isee fino a 50mila euro la garanzia è pari all’90 per cento.