La BCE di prepara domani ad annunciare un nuovo rialzo dei tassi d’interesse, che servirà a combattere l’inflazione, ma indebolirà la crescita ed impatterà negativamente sulla domanda di mutui e sul mercato immobiliare. Ma l’Eurotower ha le mani legate, non potendo esimersi dal mantenere una politica “da falco”, tanto più che i piani dei governi della Zona Euro per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e le imprese stanno avendo come effetto quello di accrescere l’inflazione.
Le attese per la riunione di domani
Giovedì 27 ottobre la Banca Centrale Europea dovrebbe annunciare un nuovo aumento dei tassi d’interesse nell’ordine di 75 punti base, portando il tasso di riferimento principale al 2% dall’1,25% attuale, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali al 2,25% ed il tasso sui depositi all’1,5%.
Lo ha confermato di recente anche la Presidente Christine Lagarde, ammettendo che la crescita sta rallentando, ma il ciclo di aumenti die tassi non si fermerà per ora.
E non è escluso che la BCE torni ad aumentare i tassi anche nella riunione di dicembre, per ridurre il gap rispetto alla Fed, che si è mossa d’anticipo nella lotto all’inflazione.
La peggiore piaga resta l’inflazione
La crescita dei prezzi continua a preoccupare i banchieri centrali. Il dato di settembre ha evidenziato un aumento dell’1,2% rispetto ad agosto ed una crescita tendenziale del 9,9%, pur risultando leggermente inferiore al 10% paventato dagli analisti. L’inflazione si sta attestando su livelli elevati e si sta diffondendo nell’economia, come conferma l’indice core al 4,8% su base annua.
Ma l’Istituto di Francoforte non ha campo libero, perché vi sono dei venti contrari e la crescita economica sta rallentando vistosamente, per cui la BCE fa fatica a portare a compimento il suo compito di mantenere la stabilità dei prezzi. In più, i piani fiscali approntati dai governi per sostenere il potere d’acquisto ed ammortizzare l’impatto dei costi energetici su famiglie ed imprese stanno alimentando l’inflazione. Un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Mutui destinati a rincarare ancora
Di fronte all’ennesimo rialzo dei tassi della BCE, i tassi sui mutui sono destinati ad aumentare ancora, essendo agganciati ai tassi di riferimento dell’Eurozona ed in particolare al tasso Euribor, su cui viene applicato un determinato spread.
Per il momento, i volumi dei prestiti non ne hanno risentito e, secondo l’ultimo rapporto dell’ABI, sono aumentati del 4,2% rispetto a un anno fa. L’aumento è del 4,1% per i prestiti alle famiglie e del 4,8% per quelli alle imprese.
Il tasso medio sul totale dei prestiti a settembre è stato pari al 2,49%, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese all’1,86% (1,45% il mese precedente) ed il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni al 2,17% (2,07% il mese precedente). Tassi che si confermano al top dal 2016.
Ma un altro aumento dei tassi farà lievitare ancora i tassi di interesse, agendo da disincentivo alle nuove richieste di mutuo e da freno alla crescita del mercato immobiliare.