BCE alza i tassi di 50 punti. Cosa accade ai mutui

Il tasso sui rifinanziamenti principali arriva al 3%, quello sui depositi al 2,50%.

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Redazione

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Come ampiamente previsto, il Consiglio direttivo della Bce che ha deciso di rialzare i tassi di riferimento dello 0,50%, sempre nell’ottica di combattere un’inflazione che resta troppo elevata. Il nuovo ritocco porta i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3%, quello sui prestiti marginali al 3,25% e quello sui depositi presso la banca centrale al 2,50%, con effetto dal prossimo 8 febbraio.

Aumento anche il prossimo marzo

E non è finita, perché nell’annunciare il rialzo l’Eurotower anticipa peraltro l’intenzione di “innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo” -. Mentre per il futuro l’Eurotower si limita a una generica intenzione di “valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria”.

Lagarde

Gli ultimi dati confermano che l’economia dell’Eurozona “ha rallentato notevolmente da metà 2022 e ci attendiamo che resterà debole nel breve termine”, sottolinea la presidente della Bce Christine Lagarde nella dichiarazione introduttiva alla conferenza stampa che segue la riunione del Consiglio Direttivo. Tuttavia, nel complesso, aggiunge “l’economia è stata più resiliente del previsto”.

Impatto sui mutui

Un report di Facile.it segnala che, alla luce dell’incremento dei tassi di 50 punti base, la rata di un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto a inizio dello scorso anno potrebbe salire nei prossimi mesi di quasi 35 euro rispetto ad oggi. In poco più di dodici mesi, quindi, il mutuatario si troverebbe a pagare una rata mensile più pesante di 197 euro, vale a dire circa il 43% in più rispetto a quella iniziale.

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La corsa dei tassi potrebbe non fermarsi, però, con l’annuncio di febbraio: guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor), gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi cresca ancora arrivando a giugno 2023 intorno a 3,4%: se le previsioni fossero corrette, la rata del mutuatario preso in esame arriverebbe a ben 711 euro, 255 euro in più rispetto a quella sottoscritta a gennaio 2022.