Auto in crisi senza Nexperia, mancano i microchip: la Cina blocca l’Europa

I produttori di auto europei avvertono che tra pochi giorni gli impianti di tutto il continente potrebbero fermarsi: mancano i chip dalla Cina, per via della situazione di Nexperia

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato:

L’Acea, l’associazione europea dei produttori di auto, ha dichiarato che entro pochi giorni le scorte di chip dei maggiori gruppi dell’automotive europeo finiranno. Questo potrebbe causare un blocco della produzione in tutto il continente, Italia inclusa, in un momento in cui il mercato si sta lentamente riprendendo da anni molto complicati.

Il problema è nato lo scorso 13 ottobre, quando il governo dei Paesi Bassi ha preso il controllo di Nexperia, succursale europea della società cinese Wingtech e principale fornitore di chip dell’automotive europeo. Da allora i flussi di semiconduttori dalla Cina si sono interrotti per ritorsione e i produttori di auto sono entrati in crisi.

Fabbriche di auto prossime al blocco per mancanza di chip

La denuncia di Acea usa toni molto preoccupati. La direttrice generale dell’associazione europea dei produttori di auto Sigrid de Vries ha dichiarato:

Le nostre imprese segnalano che l’arresto delle linee di assemblaggio potrebbe essere questione di giorni. È urgente trovare una via diplomatica d’uscita. L’industria automobilistica europea non può permettersi mesi di blocco prima che vengano attivate fonti alternative di approvvigionamento.

Il problema, fondamentalmente, è che mancano i semiconduttori dopo l’interruzione delle forniture di Nexperia, che rappresentava una percentuale altissima delle forniture di chip delle case automobilistiche. La ricerca di fornitori alternativi, pur cominciata da settimane, non è semplice e al momento non sembra aver dato risultati.

Cosa è successo con Nexperia e Wingtech

Nel 2024 gli Stati Uniti inserirono Wingtech, azienda di semiconduttori cinese, nella lista nera del Dipartimento del Commercio. Wingtech è la casa madre di Nexperia, ma la succursale europea decise fin da subito di mettersi in regola con le richieste americane. Dopo quasi un anno il governo dei Paesi Bassi, dove Nexperia ha sede, iniziò a indagare sul Ceo dell’azienda, Zhang Xuezheng.

A ottobre del 2025 le autorità dei Paesi Bassi scoprirono che l’amministratore delegato aveva manipolato gli ordini di Nexperia per fornire un impianto di Shanghai di sua proprietà. Con questa motivazione, il governo pose in amministrazione straordinaria l’azienda il 13 ottobre scorso.

La reazione della Cina e di Wingtech fu quella di interrompere tutte le forniture agli impianti europei. Solo il 20% della produzione di Nexperia è infatti interamente allocata in Europa, mentre il restante 80% si basa su semilavorati provenienti dagli impianti cinesi. Immediatamente le forniture alle case automobilistiche hanno subito un duro colpo, e sono ora sull’orlo del blocco.

La reazione della commissione europea

La Commissione europea sta cercando di mediare tra le autorità dei Paesi Bassi e quelle cinesi. Il portavoce dell’esecutivo europeo Olof Gill ha spiegato:

Il commissario Sefcovic è in costante dialogo con entrambe le parti. Il problema è serio e l’obiettivo è una soluzione rapida.

Nella giornata di oggi giovedì 30 ottobre una delegazione cinese è attesa a Bruxelles per discutere della questione. Nel frattempo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha condiviso l’appella di Acea, dichiarando:

Occorre un Chips Act 2, per garantire l’autonomia strategica europea e la salvaguardia delle nostre filiere produttive. Con l’Alleanza dei semiconduttori stiamo lavorando proprio in questa direzione.