Perché Vittorio Feltri si è dimesso dall’Ordine dei Giornalisti

Il giornalista Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero Quotidiano, ha consegnato le dimissioni all'Ordine dei Giornalisti per motivi importanti

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Il suo nome è spesso associato a polemiche sul suo modo di scrivere e di non usare mezzi termini per catalogare fenomeni e personaggi pubblici. Dopo i continui richiami da parte dell’Ordine dei Giornalisti e le tante querele ricevute per il suo colorito modo di esprimersi, Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero Quotidiano e tra le firme più note in Italia, ha deciso di riconsegnare il tesserino dopo quasi 50 anni di carriera. Ma cosa ha fatto scattare questa importante decisione? E cosa ha comportato per le attività della penna più litigiosa del Belpaese?

Gli scontri tra l’Ordine dei Giornalisti e Vittorio Feltri

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno dopo il primo lockdown, all’inizio dell’estate 2020. Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, l’ha resa nota in un editoriale, spiegando i contorni della drastica scelta del collega, parlando di una “scelta dolorosa” per “sottrarsi all’accanimento” con cui l’OdG avrebbe tentato di imbavagliarlo e di limitarne la libertà di pensiero.

Il diretto interessato ha poi approfondito la questione dicendo di essersi stancato: “Mi massacrano, mi stufano, mi fanno perdere tempo e devo pagare gli avvocati. Ma andassero a quel paese. Non ce la faccio più. Basta, fine, non cambierò idea, non torno indietro”. Vittorio Feltri è stato infatti più volte colpito da processi disciplinari per reati di opinione, con numerose minacce di sospensione e di radiazione.

Il direttore responsabile di Libero ha anche risposto alle dichiarazioni dei vertici dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia: “Dice che valuteranno la mia richiesta di dimissioni dall’Odg? Ma ci mancherebbe altro, mica è una prigione. Io me e vado dove cavolo mi pare, anche a casa”.

Il giornalista di lungo corso ha sottolineato di non voler essere processato per “espressioni che non vanno a genio” a quella che definisce come una corporazione senza il diritto di farlo e per il linguaggio utilizzato per i titoli degli editoriali e degli articoli in prima pagina.

Vittorio Feltri porto a recuperare il tesserino? Le voci

Le dimissioni non hanno tuttavia intaccato il lavoro di direttore editoriale di Vittorio Feltri. Se infatti il ruolo di direttore responsabile può essere ricoperto solo da persone iscritte regolarmente all’albo professionale, per quello di direttore editoriale non sono necessari particolari requisiti.

Ad agosto 2023 ha iniziato a diffondersi la notizia secondo cui il direttore editoriale di Libero Quotidiano vorrebbe tornare nell’Ordine dei Giornalisti. Si sarebbero infatti chiusi i vari procedimenti contro di lui, e ora sarebbe tornato l’equilibrio tra il professionista e il suo albo di riferimento.

Insomma, dopo aver restituito il tesserino per protesta, potrebbe essere pronto a riguadagnarlo. Magari in vista di nuovi ruoli da direttore responsabile, visti anche i girotondi dei palinsesti tv, con nuovi volti alla conduzione di storici programmi di approfondimento, e dei gruppi editoriali, dovuti alla formazione del governo Meloni e alla morte di Silvio Berlusconi, con il suo impero mediatico passato in mano ai figli.

Si tratta comunque di speculazioni e di voci che hanno iniziato a circolare in seguito a dichiarazioni fatte a mezza bocca dallo stesso Vittorio Feltri, noto per essere un provocatore.