Uragano Agatha miete vittime: ecco dove e cosa sappiamo

L'uragano Agatha ha oltrepassato la terraferma e si è trasformato in Alex, che potrebbe colpire adesso la costa orientale degli Stati Uniti

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Redazione

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L’uragano Agatha è stato il più forte a colpire la costa del Messico dal Pacifico nel mese di maggio dal 1949, data in cui è iniziato il monitoraggio dei cicloni tropicali nel Paese. Agatha ha aperto la stagione degli uragani del Pacifico originandosi nel Golfo di Tehuantepec colpendo l’America Centrale con venti fino a 175 chilometri orari. Ha attraversato la striscia di terra che divide gli oceani arrivando fino a Cuba. E ora, dopo aver cambiato nome, rischia di scatenare un uragano atlantico che potrebbe colpire anche gli Stati Uniti meridionali.

L’uragano Agatha in Messico diventa Alex a Cuba

Le forti piogge hanno iniziato a cadere sul Messico già il 28 maggio, intensificandosi via via mentre nel Paese è stato dato l’allarme e sono stati predisposti dal governo i rifugi per le persone evacuate, con decine di migliaia di posti letto disposti in particolare nel territori degli stati di Oaxaca e di Guerrero.

I danni peggiori si sono registrati nella terra ferma, a causa delle inondazioni e dello straripamento dei fiumi. Anche le zone costiere sono state colpite gravemente dall’uragano Agatha. Diversi ponti sono crollati e almeno 70 mila persone sono rimaste senza corrente. Oltre la metà a Oaxaca. Gli sbalzi di elettricità hanno messo fuori uso i principali canali di comunicazione. Si conta una decina di morti in Messico.

Agatha ha causato forti piogge anche a Cuba, interessando la parte centrale e la parte occidentale dell’isola. Sono caduti circa 200 millimetri di acqua, e i rovesci continuano a interessare il Paese. L’uragano è stato declassato a tempesta tropicale, ma con il passaggio sull’Oceano Atlantico sta riguadagnando potenza e potrebbe colpire più pesantemente L’Avana. Nella città circa 400 abitanti hanno dovuto lasciare le loro case, e in tutta Cuba si contano già tre vittime.

L’uragano Alex si dirige verso la costa degli Stati Uniti

A dare l’allarme per un peggioramento delle condizioni meteo è stato il National Hurrican Center (NHC) di Miami, che ha emesso un’allerta per l’arrivo di una tempesta tropicale su gran parte della Penisola della Florida, per Cuba e per le Bahamas. Il ciclone atlantico ha cambiato nome da Agatha ad Alex.

I venti che battono sul Sud Est degli Stati Uniti stanno sfiorando in questo momento i 62 chilometri orari, ma anche nell’improbabile scenario in cui il vento dovesse rimanere a queste velocità, sono previste precipitazioni fino a 250 millimetri e inondazioni locali. Alcune città e contee delle zone costiere della Florida hanno offerto sacchi di sabbia alla popolazione residente per proteggere le case, mentre

Non è ancora chiara la conta dei danni causati da Agatha nelle coste del Pacifico e da Alex in quelle dell’Atlantico, considerando che il peggio non è ancora passato, e l’uragano potrebbe ancora causare morte e distruzione sul suo cammino, mentre si dirige velocemente verso il Nord America.

E mentre i venti sferzano forte sugli stati che si affacciano sull’oceano Atlantico, c’è chi inizia a chiedersi perché la stagione degli uragani sia iniziata così presto quest’anno e quanto durerà. Con forti ripercussioni anche sull’economia. Vi abbiamo parlato qua delle perdite dovute alle calamità naturali in Italia.

L’allarme non si limita alle aree rurali. Gli effetti del cambiamento climatico stanno già mettendo in pericolo il nostro patrimonio artistico e culturale, come spiegato qua. Al World Economic Forum di quest’anno si è parlato a lungo di come fare fronte ai disastri, raggiungendo in tempi rapide la decarbonizzazione. Vi abbiamo parlato qua del piano per rivoluzionare l’economia mondiale facendo attenzione all’ambiente.