L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026: nuova vita a 15 anni dal terremoto

L'Aquila diventa Capitale della Cultura 2026 sbaragliando la concorrenza di altre 25 città. Al capoluogo abruzzese verrà destinato 1 milione di euro

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La Capitale italiana della Cultura 2026 è L’Aquila: la proclamazione è avvenuta, a opera del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel corso della cerimonia a Roma nella Sala Spadolini del ministero. All’Aquila sarà assegnato un contributo da 1 milione di euro per attuare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.

La proclamazione de L’Aquila a Capitale della Cultura

Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, i membri della giuria presieduta da Davide Maria Desario. Gli altri membri: Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente e i rappresentanti delle 10 città finaliste: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).

La soddisfazione del sindaco

“Un evento che ci ha colpito non solo come istituzioni, ma come cittadini. Essere Capitale italiana della Cultura non è un risarcimento, ma rappresenta un elemento attorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità”. Così ha commentato il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi. “La cultura è un elemento fondante, è recupero dell’identità e proiezione nel futuro. […] Le altre città finaliste saranno parte di questo percorso. Vi garantiamo che saremo all’altezza del compito che ci assegnate… viva l’Italia”, ha aggiunto.

Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila

Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila.

Rinascita a 15 anni dal terremoto

“L’Aquila si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma: come ho detto nel corso dell’audizione il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire il tessuto sociale le nostre comunità“. Così ha dichiarato il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi.

Il commento del ministro

“Ho provato quasi un dispiacere fisico a dover premiare una città sola, comunque L’Aquila è una città ricca di storia e d’identità e merita certamente di essere Capitale della Cultura. Avrei voluto dare questo riconoscimento a tutte le città che erano candidate, questo purtroppo non era possibile. Adesso studieremo un modo per coinvolgerle in questo momento”. Così ha annunciato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano parlando con i giornalisti.

Le altre candidature

L’Aquila l’ha spuntata sul totale delle 26 candidature provenienti da 14 regioni. Eterogenea la distribuzione dei comuni e delle unioni di comuni: Treviso la realtà più a Nord, dall’isola di Pantelleria in provincia di Trapani la candidatura più a Sud.

Elenco delle Capitali italiane della Cultura

Il titolo di Capitale italiana della Cultura esiste dal 2014. Tale titolo viene conferito ogni anno a una città diversa dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Cultura. Di seguito le città finora insignite:

  • Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – 2015;
  • Mantova – 2016;
  • Pistoia – 2017;
  • Palermo – 2018;
  • Parma – 2020-21 (prolungato per emergenza Covid);
  • Procida – 2022;
  • Bergamo-Brescia – 2023;
  • Pesaro – 2024;
  • Agrigento – 2025;
  • L’Aquila – 2026.