Grande caldo, arriva il Codice Calore in ospedale: cos’è

Ecco il percorso assistenziale preferenziale e differenziato da mettere in atto negli ospedali nei giorni di caldo: il Ministero presenta il Codice Calore

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il grande caldo attanaglia l’Italia e fa boccheggiare milioni di italiani da Nord a Sud. Il Bel Paese, infatti, è nella morsa del bolla di calore più rovente degli ultimi anni, con temperature medie vicine ai 37 gradi che non lasciano respirare nessuna città lungo lo Stivale. Giorni difficili, complicati per chi è costretto a uscire di casa per andare a lavorare o per chi, purtroppo, il proprio lavoro lo conduce proprio all’esterno. Una situazione di emergenza, forse più forte rispetto al passato, che ha portato anche il Ministero della Salute a prendere dei provvedimenti importanti per salvaguardare la salute e sicurezza dei cittadini.

Arriva il Codice Calore

Il caldo record degli ultimi giorni, infatti, ha infatti portato il Ministero ad adeguarsi con quelle che potrebbero essere le emergenze dei prossimi giorni. Quando il termometro va su, infatti, non mancano malori, svenimenti o episodi legati al troppo caldo. Ecco allora che anche il sistema sanitario segue con attenzione cosa sta succedendo, attivando il cosiddetto Codice Calore.

Si tratta di un vero e proprio percorso assistenziale preferenziale e differenziato da mettere in atto negli ospedali, soprattutto al Pronto Soccorso, per cercare di soccorrere quanto prima e in maniera più celere possibile tutti coloro che arrivano in struttura per malesseri legati al caldo. A richiederne l’attivazione, è il Ministero della Salute. Con una nota disponibile sul sito ufficiale, il dicastero ha spiegato cosa fare per fronteggiare al meglio l’ondata di caldo.

Nella circolare presente sul sito del Ministero, il dicastero ha invitato le Regioni a “valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta ordinaria alle richieste di assistenza sanitaria, in particolare per i soggetti vulnerabili“.

Nello specifico, oltre a una corsia preferenziale per chi si presenta in ospedale, la circolare invita all’attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 – h12 per accessi relativi agli effetti del caldo, così come il potenziamento del servizio di guardia medica. E tra le misure suggerite c’è  anche la riattivazione delle Uscar, ovvero le Unità Speciali di Continuità Assistenziale regionali, con l’obiettivo di creare una rete di intervento quanto più estesa possibile per contrastare gli effetti del caldo record.

Città da bollino rosso

Una mossa, quella del Ministero, volta a contrastare un’emergenza che sembra tutt’altro che prossima a concludersi. Sì, perché le previsioni meteo dei prossimi giorni non sorridono di certo all’Italia, che continuerà a essere nella morsa del caldo ancora per diversi giorni.

Nella giornata di martedì 18 luglio, tra l’altro, sono ben 20 le città da bollino rosso, ovvero città in cui le condizioni di calore potrebbero provocare effetti negativi sulla salute. Tra le città da bollino rosso ci sono:

  • Ancona
  • Bologna
  • Bolzano
  • Brescia
  • Cagliari
  • Campobasso
  • Firenze
  • Frosinone
  • Latina
  • Messina
  • Napoli
  • Palermo
  • Perugia
  • Pescara
  • Rieti
  • Roma
  • Trieste
  • Venezia
  • Verona
  • Viterbo

Sei, invece, quelle da bollino arancione:

  • Bari
  • Catania
  • Civitavecchia
  • Milano
  • Reggio Calabria
  • Torino

Ma quando finirà il caldo? Per tornare a respirare e per sorridere per la tregua del grande caldo bisognerà però aspettare qualche giorno. Fino al 19 luglio quasi tutte le città d’Italia saranno ancora costrette ad asciugarsi il sudore, ma dalla prossima settimana potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno. Nello specifico, secondo quanto riferito dai meteorologi, tra il 25 il 27 luglio ci sarà una prima occasione di temperature più basse rispetto alle settimane precedenti.