Concessioni balneari, via alla mappatura: la decisione del CdM

Via libera al database nazionale sulla gestione dei beni pubblici dati in concessione, oltre 70mila km di coste da mappare

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il governo Meloni compie un passo avanti verso la riassegnazione delle spiagge italiane mediante l’approvazione, nel Consiglio dei ministri tenutosi ieri pomeriggio, di un decreto che prevede la creazione di una banca dati nazionale. Tale banca dati avrà lo scopo di mappare tutte le concessioni pubbliche esistenti, comprese strade, aeroporti, siti storici e, ovviamente, le tanto dibattute concessioni balneari, oggetto di pressione da parte dell’Unione Europea affinché l’Italia le rimetta a gara.

La mappatura

Tutto è pronto per avviare l’operazione di mappatura che coprirà oltre 70.000 chilometri di costa. Tuttavia, questa potrebbe diventare una corsa contro il tempo, considerando che il 27 luglio, secondo quanto stabilito dal Milleproroghe, i Comuni saranno autorizzati a indire nuovi bandi di gara per le spiagge. Per poter procedere, oltre a fotografare l’attuale situazione delle coste italiane, è necessario definire i criteri per la riassegnazione delle concessioni e per l’assegnazione delle nuove aree.

Cosa succede ora

Secondo quanto riportato da Repubblica, che ha consultato una bozza del testo poi adottato dal Consiglio dei ministri, il database che sarà istituito presso il Ministero dell’Economia si chiamerà SICONBEP (Sistema Informativo di Rilevazione delle Concessioni di Beni Pubblici). La creazione di questo database, richiesta dal Parlamento nell’ultima parte della scorsa legislatura (la legge delega è stata approvata il 5 agosto 2022), ha l’obiettivo di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, riguardo ai principali dati e informazioni relative alle concessioni di beni pubblici.

Gli enti pubblici proprietari dei beni coinvolti dovranno fornire le seguenti informazioni in relazione alle concessioni:

  • La descrizione della natura del bene oggetto della concessione.
  • L’ente pubblico proprietario del bene e, se diverso, l’ente responsabile della gestione.
  • I dati personali del concessionario.
  • La modalità attraverso cui è stata assegnata la concessione.
  • L’identificativo dell’atto, del contratto o della convenzione che regolamenta la concessione.
  • La durata prevista della concessione.
  • Eventuali rinnovi della concessione a favore dello stesso concessionario.
  • L’importo del canone di concessione, nonché qualsiasi altra informazione rilevante per valutare l’utilizzo economico vantaggioso del bene.

Queste informazioni saranno richieste agli enti pubblici per garantire la massima trasparenza e rendere pubblici i dati relativi alle concessioni di beni pubblici.

Questo passo amministrativo può essere considerato come un precursore del “piccolo grande passo” verso la completa rimessa a gara delle concessioni balneari, che il governo Meloni ha rimandato ancora una volta nonostante le pressioni dell’Unione Europea e del Consiglio di Stato, fissando come termine il 31 dicembre 2024 (con possibilità di ulteriori 12 mesi di proroga in caso di contenziosi o impedimenti).

Le reazioni

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si mostra soddisfatta delle misure adottate oggi dal Consiglio dei ministri, affermando: “Con le misure di oggi diamo vita a una vera e propria rivoluzione nel turismo, che finalmente potrà avere, per la prima volta nella storia della Nazione, un piano frutto di una visione industriale che verrà attuato in stretto rapporto con le Regioni”, si legge in una nota di Santanchè, commentando il pacchetto di misure sul turismo approvato oggi in Cdm. “Una rivoluzione che passa anche per la riforma delle guide turistiche approvata oggi nel Consiglio dei ministri che, attesa da oltre dieci anni, è frutto di una concertazione proficua ed efficace con le parti interessate”, conclude la ministra.

Plaudono le associazioni di categoria. ”L’attuazione delle deleghe è un chiaro segnale che il governo intende procedere finalmente alla mappatura delle coste italiane che chiediamo da anni e che, a nostro avviso, è la strada giusta per raggiungere una soluzione equilibrata alla questione Bolkestein”, ha affermato Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, l’associazione che riunisce gli stabilimenti balneari aderenti a Confesercenti, commentando il via libera alla banca dati.

”Dopo la conferma dell’avvio della mappatura attendiamo il prossimo tavolo tecnico, previsto per il 25 luglio, per approfondire ulteriormente il tema e identificare definitivamente i criteri della scarsità della risorsa che, ne siamo assolutamente convinti, in Italia non sussiste. Se così fosse – e i primi dati, per quanto grezzi lo dimostrano -, nei mesi a venire si potrà finalmente procedere a un riordino complessivo delle norme che riguardano le concessioni demaniali, sempre nel rispetto dei principi europei ma con condizioni di applicazione decisamente diverse da quelle previste fino ad ora”, spiega.