Balocco e Chiara Ferragni indagate anche a Cuneo: il Codacons deposita 250 segnalazioni

Nuovi problemi per Chiara Ferragni, iscritta nell'elenco degli indagati anche a Cuneo: pioggia di segnalazioni dal Codacons

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La tempesta non sembra avere fine per Chiara Ferragni. Il caso Pandoro continua ad arricchirsi di dettagli e la risoluzione, in termini economici, imprenditoriali e d’immagine, potrebbe essere sempre più distante.

Sia l’influencer che Alessandra Balocco sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Cuneo. Al termine della fase di acquisizione e analisi delle carte, ci sarà un confronto con la Procura di Milano, al fine di stabilire la competenza del caso.

Nuova indagine

A scatenare la reazione dei magistrati piemontesi sono stati gli svariati esposti del Codacons, presentati tra le Procure di tutt’Italia. Nel totale silenzio mediatico, era già stato aperto un fascicolo, senza però aggiungervi indagati o ipotesi di reato. Ora due nomi spuntano e sono quelli di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco.

Come detto, si dovrà in seguito decidere la competenza territoriale, considerando la sede milanese delle società della Ferragni e quella a Fossano, in provincia di Cuneo, dell’azienda dolciaria. Questo confronto tra Procure diventa dunque necessario, prima di poter procedere con testimoni e indagati.

Allo stato attuale si stanno visionando i documenti, con l’Antitrust che ipotizza un’operazione di pieno profitto mascherata da iniziativa benefica.

L’intervento del Codacons

Non è la prima volta che Chiara Ferragni si ritrova a dover fare i conti con il Codacons. Generalmente, però, l’obiettivo nella famiglia Ferragnez è Fedez. Stavolta è proprio l’imprenditrice nel mirino dell’associazione di difesa dei consumatori, che ha deciso di depositare 250 segnalazioni di soggetti che si dichiarano parti lese.

Si tratta di persone che hanno acquistato il ben noto pandoro Balocco, griffato Chiara Ferragni, certi di star contribuendo a una buona causa. Come sappiamo, però, la donazione era già avvenuta molti mesi prima, per una cifra di molto inferiore a quella raccolta grazie alle vendite del dolce dal prezzo maggiorato.

Oggi chiedono d’essere risarcite e, c’è da crederlo, la richiesta sarà ben superiore ai circa 9 euro proposti al supermercato. Sarà la Guardia di Finanza, dopo l’azione del Codacons, ad analizzare l’insieme della documentazione, raccogliendo eventuali denunce formali da parte dei soggetti in questione.

È la prima volta che i consumatori fanno sentire la propria voce per via ufficiale e legale, dopo la pioggia di commenti sui social. Tutto è cambiato dopo la scelta del Codacons di aprire sul proprio sito ufficiale una sezione apposita, denominata “Anche tu vittima del pandoro-gate?”.

Si invitano gli utenti a fare segnalazioni, con la promessa di ottenere assistenza gratuita nel processo per il risarcimento dei danni. L’associazione ha già effettuato una stima, non basata sulle 250 richieste giunte via mail, bensì sul totale delle vendite. I danni per gli acquirenti del pandoro si aggirerebbero intorno a 1.65 milioni di euro. Ciò considerando i 290mila dolci venduti nel 2022, tenendo inoltre conto della maggiorazione del prezzo a causa della griffe Ferragni.

Tra le varie segnalazioni si legge di chi ha proceduto all’acquisto perché la propria neonata era stata curata proprio presso il Regina Margherita. La maggior parte si è detta spinta dall’iniziativa benefica. In generale si pone in evidenza lo stesso sentimento: tutti percepiscono d’essere stati truffati e traditi da un personaggio che ha fatto della beneficienza un marchio.