Swap party, cos’è l’evento che mette in pratica l’economia circolare

Lo swap party arriva in Italia, ma di cosa si tratta? È una forma pratica di economia circolare che punta alla sostenibilità

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Lo scorso venerdì è stato organizzato il primo swap party di libri della primavera romana. L’evento si è tenuto nel vivace quartiere di San Lorenzo, inaugurando la stagione dell’orgoglio LGBTQIA+. Nella sede de Le Tre Ghinee, un gruppo variopinto di persone si è riunito con numerosi libri stretti in mano o riposti nelle shopper bag. I presenti erano tutti e tutte pronti a scambiare libri e dare loro nuova vita. Questo è lo spirito dello swap party, che mette in pratica una forma di economia circolare.

Uno swap party è un evento sociale dove le persone si riuniscono per scambiarsi oggetti usati, come abiti, libri, giocattoli e altri beni. Non si tratta di un semplice baratto, ma di un’occasione per promuovere il riuso e la sostenibilità. Un tema, quest’ultimo, che si oppone all’economia lineare del produci-usa-getta. Il modello dell’economia circolare al contrario riduce l’impatto ambientale, conserva le risorse naturali e promuove la sostenibilità a lungo termine.

Gli swap party contribuiscono così a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche e aiutano a far diminuire la domanda di nuovi prodotti, il che a sua volta riduce la produzione industriale e le emissioni di gas serra.

Cos’è uno swap party?

Uno swap party è un evento sociale in cui i partecipanti si riuniscono per scambiare oggetti usati, rigorosamente in buone condizioni. Questo tipo di evento ha lo scopo di promuovere il riuso e la sostenibilità, permettendo alle persone di ottenere oggetti senza acquistare prodotti nuovi. I partecipanti portano articoli che non usano più come vestiti, libri, giocattoli, accessori, utensili da cucina e molto altro e li scambiano con quelli degli altri presenti all’evento.

Gli swap party hanno le loro radici nel concetto di baratto, che esiste fin dall’antichità. Tuttavia l’idea moderna di organizzare eventi specifici per lo scambio di oggetti è emersa nei primi anni 2000, soprattutto in risposta a un crescente interesse per la sostenibilità e il consumo consapevole. Ogni swap party può avere un tema specifico o essere aperto a qualsiasi tipo di oggetto, a seconda delle preferenze degli organizzatori e dei partecipanti. L’importante è che tutti gli oggetti siano in buone condizioni e pronti per essere utilizzati da qualcun altro.

I primi swap party documentati si sono tenuti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, spesso organizzati da gruppi di amici o comunità locali. Con il tempo, il fenomeno si è diffuso, diventando una pratica comune in molte città del mondo.

Il collegamento tra swap party ed economia circolare

L’economia circolare è un modello economico e industriale che promuove il riutilizzo, la riparazione, il riciclo e la rigenerazione dei materiali e dei prodotti, creando un sistema chiuso in cui lo spreco è minimizzato. Questo modello si contrappone all’economia lineare tradizionale, che segue il percorso produci-usa-getta. Nell’economia lineare, infatti, le risorse naturali vengono estratte, trasformate in prodotti e infine smaltite come rifiuti, portando a un rapido esaurimento delle risorse e a un aumento dei rifiuti e dell’inquinamento.

L’economia circolare, invece, mira a mantenere i prodotti e i materiali in uso il più a lungo possibile. Gli obiettivi principali sono la riduzione dell’impatto ambientale, la conservazione delle risorse naturali e la promozione di un consumo più sostenibile. Questo modello prevede la progettazione di prodotti facili da riparare, aggiornare e riciclare, la promozione del riuso, della riparazione e della rigenerazione dei prodotti, e un riciclo efficiente che trasforma i rifiuti in nuove risorse.

Gli swap party si presentano come una forma pratica e dal basso di economia circolare, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e al riutilizzo delle risorse. Ogni oggetto scambiato è un oggetto in meno che finisce in discarica, contribuendo così a ridurre l’accumulo di rifiuti urbani e alleviando la pressione sui sistemi di gestione dei rifiuti. Inoltre, scambiare oggetti usati riduce la necessità di produrre nuovi articoli, diminuendo l’estrazione di risorse naturali, l’uso di energia e le emissioni di gas serra associate alla produzione industriale. Gli oggetti scambiati ottengono una seconda vita, contribuendo a un uso più efficiente delle risorse e allungando il loro ciclo di vita.

Oltre ai vantaggi ambientali, gli swap party offrono anche un’opportunità sociale ed economica. Creano infatti opportunità di interazione sociale e rafforzano i legami comunitari, con persone che si riuniscono, condividono storie e instaurano relazioni basate su interessi comuni e sull’impegno per la sostenibilità.

Da un punto di vista economico invece, partecipare a uno swap party consente di ottenere nuovi oggetti senza dover spendere soldi, il che è particolarmente vantaggioso per chi ha un budget limitato, permettendo loro di accedere a beni di qualità senza costi aggiuntivi.

Gli swap party quindi sensibilizzano i partecipanti sull’importanza del riuso e del consumo responsabile, sono momenti di educazione informale in cui le persone apprendono i principi dell’economia circolare e li applicano nella loro vita quotidiana. Infine, scambiare oggetti usati stimola la creatività e l’innovazione, con persone che trovano nuovi usi per vecchi oggetti e spesso ricorrono a tecniche di upcycling, trasformando materiali di scarto in qualcosa di utile e originale.