Smalti vietati dal 1° settembre: contengono sostanze tossiche

Dal 1° settembre vietati TPO e DMTA negli smalti e cosmetici: sostanze tossiche per la riproduzione secondo l’Ue

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Mancano pochi giorni all’entrata in vigore del nuovo divieto di utilizzo per due composti chimici. Questi, rispettivamente Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e Dimethyltolylamine, sono presenti negli smalti e ampiamente utilizzati nei saloni di bellezza. L’allegato al Clp, aggiornato, ha inserito questi due elementi nella lista degli ingredienti vietati nei cosmetici dell’Unione Europea.

Da inizio settembre, le nuove presunte sostanze tossiche non potranno essere più utilizzate. Con lo scatto del divieto, sono moltissimi e moltissime del settore che denunciano di dover buttare migliaia di euro di prodotti già acquistati.

Sostanze vietate: l’Ue blocca ingredienti di smalti

Non tutti gli smalti contengono sostanze “presunte tossiche”, ma altri sì. C’è la buona fede del produttore, che scopre solo a posteriori la nuova classificazione e c’è il tentativo di risparmio da parte di altri. Dal 1° settembre, quindi,  entra in vigore il divieto per due sostanze tossiche presenti negli smalti. Produttori, saloni e clienti  dovranno adeguarsi alla nuova regola.

L’Ue dice addio a:

  • il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO);
  • il Dimethyltolylamine (DMTA).

La motivazione è riferita alla “presunta tossicità per la riproduzione umana”. L’Unione Europea aggiorna regolarmente la lista degli ingredienti, delle sostanze ed elementi potenzialmente e presunti pericolosi per la salute umana. Molta attenzione è posta alla cosmesi e all’alimentazione. In questo caso, le nuove restrizioni hanno toccato la prima.

Cosa sono TPO e DMTA: motivazione ufficiale del divieto

Il nuovo regolamento dell’Unione Europea 2025/877, che entra in vigore proprio dal 1° settembre, stabilisce i motivi ufficiali del divieto. Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e Dimethyltolylamine (DMTA) vengono vietati per con due motivazioni.

Il TPO è un composto chimico utilizzato come fotoiniziatore nei gel per unghie. Serve a gel e smalti semipermanenti a indurirsi, in termini tecnici polimerizzare, quando sottoposto alla luce ultravioletta o Led. Si tratta di un ingrediente molto utilizzato, ma non insostituibile.

Diversi studi scientifici hanno analizzato la sostanza e hanno evidenziato che potrebbe essere una “presunta sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione”. Per questo è stato classificato come sostanza CMR di categoria 1B. In particolare per la questione della tossicità riproduttiva, perché potrebbe interferire con la fertilità e lo sviluppo fetale.

Il DMTA è invece utilizzato come condizionante per unghie, cioè permette una maggiore adesione dei prodotti per le unghie. In altri termini è un primer che migliora la superficie rendendo uniformi smalti e gel. Anche in questo caso è stato classificato come CMR di categoria 1B. Conducendo studi su animali, si è evidenziata una presumibile tossicità per la riproduzione umana. L’esposizione, sia per chi produce, lavora nell’estetica o rimane a contatto diretto in maniera prolungata con questi prodotti, rischia potenziali effetti dannosi su fertilità e gravidanza.

Cosa cambia per produttori e clienti?

Ai produttori è chiesto di non produrre nuovi smalti semipermanenti, smalti e gel con la presenza delle sostanze vietate dal 1° settembre. Si tratta infatti di sostanze bandite e che dovranno essere smaltite.

Per i clienti aumenta così la consapevolezza. Se il professionista non si è adeguato, quindi non ha smaltito i prodotti vietati e continua a usarli, oltre ai controlli sarà lo stesso cliente a doversi informare su quale tipo di smalto e semipermanente sta per essere applicato sulle proprie unghie.

Il divieto infatti vale anche per i prodotti aperti o già acquistati da tempo e al momento non risulta esserci un piano di rientro per le spese già fatte su prodotti contenenti queste due sostanze vietate. I saloni sono in agitazione, perché in molti con l’entrata in vigore definitiva si sono resi conto che stanno per perdere migliaia di euro in prodotti.

Allo stesso modo va precisato che ufficialmente il divieto era stato già deciso nel 2023 e che è stato definitivamente inserito nella legislazione sui cosmetici a maggio 2025. Il tempo per adeguarsi, secondo clienti, associazioni e professionisti del settore, c’è stato. Non manca però chi fa notare che solo quando arriva la boccetta nel salone si può effettivamente leggere la lista degli ingredienti, perché molti produttori la tengono segreta in fase di acquisto.