Fs denuncia guasti sospetti, ma quali sono i veri problemi che causano i ritardi

I ritardi e i guasti sulle ferrovie italiane stanno costando miliardi. Mentre il governo parla di numeri nella norma, emergono domande su un possibile complotto

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 16 Gennaio 2025 19:37

Nel 2025 le auto potevano volare e invece ci tocca la polemica intorno ai ritardi dei treni. Se non fosse già tragico di suo il blocco di un Paese a causa di un chiodo, un guasto e la mala gestione dei binari, invece di risolvere i problemi, la politica si è messa a litigare sulla possibilità che ci sia un complotto sotto.

I recenti guasti sono stati causati per il raggiungimento di uno scopo occulto? È quello che pensano i vertici di Ferrovie dello Stato in seguito alle circostanze in cui si sono verificati alcuni dei più recenti guasti. Da qui il deposito di un esposto dettagliato presso la sede della Digos in via San Vitale 15.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli e a noi non resta che chiarire quali sono i problemi delle reti ferroviarie italiane. Perché ci sono così tanti guasti? Perché i ritardi si accumulano e bloccano l’intera rete?

Ritardi e guasti ai treni: un elenco di problemi

Abbiamo già calcolato il costo dei ritardi per imprese e pendolari, non solo un danno economico ma anche di immagine. Grazie ai dati di Unimpresa, sono state stimate perdite pari a 3,16 miliardi di euro l’anno a carico di persone e aziende. Nell’occasione abbiamo approfondito ciò di cui ha bisogno il sistema ferroviario italiano. Nell’analisi di Unimpresa e del coordinatore nazionale di Filt-Cgil per il settore ferroviario, Luigi Ciracì, sono emerse problematiche e risoluzioni simili.

Facciamo un piccolo elenco riassuntivo:

  • binari singoli;
  • generale usura delle infrastrutture
  • problemi di comunicazione
  • monitoraggio del traffico non efficiente

Scendendo nel dettaglio scopriamo che l’82% dei ritardi, così come comunicato dal gruppo Ferrovie dello Stato, è causato da problemi tecnici come malfunzionamenti sulla rete, cavi elettrici usurati, centraline in tilt (per la scadenza della sim) e treni in avaria. Solo il 18%, invece, è causato da situazioni esterne come il maltempo, l’intrusione sulla linea, le persone investite e altre ragioni di forza maggiore.

È chiaro dall’elenco dei problemi che tagliare il 15% dei treni, come proposto da Matteo Salvini, o cercare di normalizzare i ritardi, come ha fatto Luca Ciriani durante il question time, non risolvono tutti i problemi che affliggono la rete ferroviaria italiana.

I numeri secondo Fs e governo Meloni sono nella norma

Poteva essere un solo chiodo, ma in realtà è una lunga lista di problemi quella che grava sulla rete ferroviaria italiana. Durante l’audizione, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ci tiene a sottolineare che i ritardi sono in linea con quelli degli anni precedenti. Il tasso di puntualità è del:

  • 74% per le Frecce;
  • 82,6% per gli Intercity;
  • 88,9% sui treni regionali.

Le ragioni dei ritardi sono riferite per circa il 34% all’affidabilità delle infrastrutture e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota è invece dovuta a cause esterne. Per Ciriani, quindi, non siamo di fronte a problemi cronici, ma che vanno letti in un quadro più ampio di aumento significativo dei mezzi in circolazione.

Maria Chiara Gadda di Italia Viva, al question time, risponde ai numeri con altri numeri:

tra ottobre e dicembre 2024, il 72% dei convogli ha registrato ritardi, i Freccia Argento nel 79% dei casi, l’Alta velocità ha accumulato 278mila minuti di ritardi in quei due mesi. I potenziali rimborsi per i cittadini pare possano superare i 100 milioni di euro.

Ferrovie dello Stato miglioreranno, ma quando?

Ciriani conclude l’intervento dicendo che i benefici saranno visibili solo nel medio-lungo periodo, quando i cantieri di potenziamento e miglioramento della rete ferroviaria grazie ai piani del Pnrr (124 miliardi di euro) saranno conclusi. Nel breve periodo, invece, è Ferrovie dello Stato che cerca di tappare le falle. E come?

Ferrovie dello Stato ha annunciato che, al fine di limitare il ripetersi di “anomalie”, sono state varate una serie di azioni a protezione dell’infrastruttura e a garanzia della funzionalità. Ci sarà un’intensificazione della sicurezza e della vigilanza, un incremento delle telecamere di sicurezza e un aumento del presidio di tecnici per rendere tempestivo un intervento.

Così lo spettro del danno anomalo è ben visibile nella dichiarazione di Ferrovie dello Stato.

È tutto un complotto?

Dopo l’ennesima giornata di disagi tra guasti e ritardi, scoppia il caso del complotto. Matteo Salvini ha deciso di non presentarsi in Parlamento, ma di attaccare l’opposizione tramite social. Scatta il botta e risposta con Matteo Renzi, che ne chiede le dimissioni, mentre la Lega parla di “sciacallaggio”.

Nel frattempo, mentre Ciriani dice di comprendere le difficoltà degli italiani, che il governo Meloni è dispiaciuto e riconferma l’impegno per migliorare la qualità del servizio offerto; Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, al contrario dice che il disagio di un migliaio di persone non può essere descritto come un disastro. Secondo lui, infatti, Ferrovie dello Stato sta lavorando bene e continua a ricevere complimenti dalle persone che usano i treni ogni giorno per spostarsi.

Ma insomma, i treni sono puntuali e/o in ritardo come sempre? Ci sono danni anomali o Ferrovie dello Stato sta lavorando bene? Nel frattempo, i treni continuano ad avere disagi, come il treno merci fermo sulla linea Roma-Nettuno che ha creato disagi anche ai treni Roma-Napoli che transitano per un tratto lungo la stessa linea.