Resti di insetti nei dolci di Natale, sequestrate 39 tonnellate

Numerosi sequestri da parte dei Nas in tutt'Italia: è allarme dolci di Natale. Ecco tutto ciò che stava per finire sulle nostre tavole

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Le festività sono un momento di gioia ma, è necessario ricordarlo, occorre prestare grande attenzione. Nella gigantesca corsa al cibo che caratterizza Vigilia e Natale, così come sarà poi a Capodanno, ci si potrebbe ritrovare ad acquistare prodotti non consigliabili.

I Nas stanno operando accertamenti a livello nazionale, con maggior intensità in questa fase particolare dell’anno. Si controllano produzione, distribuzione e vendita al dettaglio, tanto sul fronte artigianale quanto su quello industriale. Sono state poste a ispezione circa mille imprese e ingenti sono stati i sequestri.

Dolci di Natale sequestrati

I Nas hanno posto sotto sequestro un totale di circa 39 tonnellate di dolci di Natale. È questo il risultato dell’ispezione approfondita condotta in circa mille imprese. Sono state rilevate irregolarità in ben 382 strutture, ovvero nel 38% dei casi.

Un risultato impressionante, che dovrebbe accendere un campanello d’allarme anche nei consumatori. Occhio alla spesa, sempre, e alle etichette. In questo caso si è proceduto alla contestazione di più di 585 violazioni, penali e amministrative. Si tratta, nel dettaglio, di un ammontare di 423mila euro di sanzioni pecuniarie.

Sequestrati più di 500 tra panettoni, pandori e altri dolci tipici del periodo natalizio. Parte di questi prodotti industrialmente ma proposti come artigianali. In altri casi, invece, è stato rilevato come l’etichetta mentisse, riportando ingredienti differenti, sia per qualità che per origine, rispetto al dichiarato.

Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ben 18 gestori e titolari di attività imprenditoriali. Per loro si fa largo l’ipotesi di frode in commercio e detenzione di prodotti dolciari in cattivo stato di conservazione. I Nas hanno evidenziato carenze dei laboratori di pasticceria e mancata tracciabilità. Mancanze, inoltre, anche sotto l’aspetto delle procedure preventive di sicurezza alimentare, per un totale di 342 sanzionati. Spazio inoltre a ben 27 provvedimenti di chiusura o sospensione di attività di produzione e vendita. Un giro d’affari di otto milioni di euro, circa.

Dolci di Natale contaminati

Alcune operazioni hanno ricevuto particolare risalto mediatico a livello locale, considerando le condizioni rilevate dai Nas. L’operazione, in concerto con il ministero della Salute, era atta a prevenire truffe, con la diffusione di prodotti contraffatti. Ha però permesso di svelare anche un quantitativo enorme di prodotti, dai dolci alla frutta secca, che sarebbero giunti sul mercato mal conservati e contaminati. Al loro interno anche resti di insetti. Un totale di 24 tonnellate di frutta secca rimossa soltanto nella provincia di Bologna, scendendo nel dettaglio, contaminata del tutto da sostanze di origine fungina, pericolose per la salute, e microtossine.

Il processo d’indagine ha però riguardato l’intero Paese, come detto. Deferito il titolare di un laboratorio dolciario in provincia di Catania. Nell’area di Viterbo, invece, deferita la titolare di un panificio con l’accusa di frode. I suoi panettoni industriali erano venduti come artigianali. In provincia di Bergamo, invece, 36 pandori sono stati sequestrati presso una pasticceria perché esposti come di produzione propria, e invece acquistati. Massima allerta si richiede ai consumatori anche per quanto riguarda il periodo di Capodanno. Volgendo lo sguardo oltre, sarebbe il caso di porsi più di qualche domanda sulle grandiose offerte che fioccano ovunque per i dolciumi della calza dell’Epifania.