Mark Zuckerberg apre il 2025 con un annuncio di peso: John Elkann, insieme a Dana White e Charlie Songhurst, entra nel consiglio di amministrazione di Meta. La notizia, diffusa con un post su Facebook, accende i riflettori su un intreccio di interessi che va dalla tecnologia all’automotive, passando per il mondo dello sport.
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John Elkann: dal volante all’intelligenza artificiale
Ma è su John Elkann che si concentra l’attenzione. Il Ceo di Exor, holding che controlla colossi come Stellantis, Ferrari e The Economist, porta con sé un bagaglio di esperienze che lo colloca tra i manager più influenti del panorama globale. “John è amministratore delegato di Exor e presidente di due società automobilistiche di Exor, Stellantis e Ferrari. Ha una profonda esperienza nella gestione di grandi aziende globali e apporta una prospettiva internazionale al nostro consiglio di amministrazione”, ha detto Zuckerberg.
Elkann non si è fatto trovare impreparato: “Sono onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del ventunesimo secolo”, ha commentato. “Sono felice di apportare al consiglio la mia esperienza globale e una prospettiva di lungo termine, in una fase in cui Meta continua a plasmare e estendere i confini dell’innovazione e della tecnologia”. Un ruolo che, a detta di molti, apre a nuovi scenari per il colosso tech, ma che, lecitamente, solleva anche interrogativi sulla frammentazione degli interessi di Elkann.
La galassia di interessi di Elkann
Alla guida di Exor, Elkann ha orchestrato una strategia che spazia dall’automotive alla moda, dalla tecnologia al calcio. Oltre al controllo di Ferrari e Stellantis, la holding della famiglia Agnelli include nomi come Christian Louboutin, The Economist e Juventus. Nel 2023 ha fondato una società che porta un nome che sembra uscito da Paperopoli, Lingotto, che gestisce investimenti a lungo termine, e continua a puntare sul venture capital e sull’Italian Tech Week, conferenza di riferimento per l’innovazione in Europa.
Eppure, mentre Elkann si prepara a giocare una partita globale con Meta, le sfide in Stellantis non mancano. La produzione automobilistica in Italia ha toccato nel 2024 i minimi dagli anni Cinquanta, con un crollo del 40%. I modelli Fiat arrancano, superati nelle preferenze dagli italiani da Renault e Toyota. Con l’uscita di Carlos Tavares, il gruppo si trova al momento senza un Ceo e Elkann è alla guida di un comitato esecutivo in attesa di una nuova nomina.
Gli altri ingressi di Meta
Il secondo nome fa venire voglia di alzarsi dal divano: Dana White. L’uomo che ha trasformato l’Ufc in una macchina da soldi e intrattenimento è pronto a portare il suo stile e il suo fiuto nel board di Meta.
Il terzo ingresso è Charlie Songhurst, investitore di lungo corso che ha già lasciato il segno su centinaia di start-up nel mondo tech. Con oltre 500 aziende nel suo portafoglio, Songhurst non è nuovo a Meta, avendo già fatto parte del comitato consultivo.
Stellantis e il rilancio tutto da costruire
Intanto, Elkann non perde di vista il suo ruolo chiave in Stellantis. Ma Elkann non è tipo da gettare la spugna: Stellantis ha già annunciato un piano di investimenti da 2 miliardi per il 2025. L’obiettivo è tornare a produrre un milione di veicoli, a patto che il mercato risponda.
Nel frattempo, Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa, avverte che il 2025 non sarà una passeggiata. La luce in fondo al tunnel, secondo le sue previsioni, potrebbe arrivare nel 2026, con nuovi modelli pronti a sbarcare sul mercato. Elkann, nel frattempo, tiene la barra dritta, provando a dare una scossa a un settore che di scosse ne ha bisogno come l’aria.