Inchiesta Liguria, lunedì verrà sentito Signorini. I rapporti tra Toti, Ilaria Cavo e i fratelli Testa

Dopo l'interrogatorio di Toti, lunedì 27 maggio sarà il turno di Signorini, che verrà ascoltato dai pm e dovrà chiarire la sua posizione. Nel frattempo Ilaria Cavo smentisce qualsiasi vicinanza ai fratelli Testa

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Dopo l’interrogatorio fiume di Giovanni Toti, la prossima settimana sarà il turno dell’ex presidente del Porto di Genova, Paolo Emilio Signorini, di comparire davanti ai pubblici ministeri nell’ambito dell’inchiesta ligure sulla corruzione.

Signorini, unico tra gli indagati a trovarsi in carcere dopo le indagini, verrà ascoltato lunedì 27 maggio dai magistrati. In precedenza, aveva scelto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, dichiarando di voler prendere visione delle prove prima di fornire dichiarazioni.

Le accuse a carico di Signorini

Paolo Emilio Signorini è accusato di aver accettato denaro, regali, soggiorni in hotel di lusso a Monte Carlo e fiches per il Casinò da parte del terminalista Aldo Spinelli. In cambio, avrebbe favorito le operazioni di gestione delle banchine portuali e dei terminal. Secondo i pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti, Signorini avrebbe anche avvantaggiato l’imprenditore Mauro Vianello, anch’egli sotto inchiesta per corruzione. Inoltre, Spinelli avrebbe garantito a Signorini una consulenza da 200 mila euro da parte di Iren.

Giovanni Toti ai pm: “Chiesi i voti ai fratelli Testa, ma ignoravo le richieste di lavoro”

Durante l’ultimo interrogatorio, Giovanni Toti ha risposto a circa una dozzina di domande riguardanti i suoi rapporti con i fratelli Testa mentre si svolgeva la campagna elettorale. I due fratelli, Italo Maurizio e Arturo Angelo, sono accusati di corruzione elettorale e di agevolare le attività di Cosa Nostra, promettendo posti di lavoro e cambi di alloggio in edilizia popolare in cambio di voti per la lista “Cambiamo con Toti Presidente”.

Toti ha affermato che i fratelli Testa gli erano stati segnalati dagli onorevoli Sorte e Benigni di Forza Italia. Ha menzionato di averne parlato con Ilaria Cavo e Matteo Cozzani durante l’organizzazione della campagna elettorale, ma non ricorda di aver dato incarichi specifici a Cozzani per contattare Arturo Angelo Testa. Toti ha dichiarato: “Ilaria Cavo mi disse che si era incontrata con i fratelli Testa, che non si erano capiti benissimo, che le erano sembrati confusi e che comunque non le erano piaciuti soprattutto per le richieste legate al rimborso spese.”

Toti ha negato di essere a conoscenza di richieste specifiche di posti di lavoro, sebbene fosse consapevole che i Testa chiedessero attenzione per la loro comunità. Alla domanda se avesse richiesto voti per Ilaria Cavo durante una cena del settembre 2020, Toti ha risposto: “Sicuramente chiesi espressamente i voti per Ilaria Cavo parlando con uno dei due Testa. Il senso del mio intervento fu di chiedere di dare una mano alla Cavo nonostante le incomprensioni che vi erano state”.

Toti ha ammesso di aver parlato parecchie volte con Cozzani riguardo ai fratelli Testa, descrivendoli come insistenti. Ha spiegato che durante le elezioni comunali del 2022, la candidatura di Cristina Calascibetta, di origine riesina, potrebbe aver portato a discussioni generiche sulla comunità riesina di Certosa.

I pubblici ministeri hanno chiesto di una cena elettorale organizzata dai fratelli Testa nel maggio 2022. Toti ha risposto che partecipò alla cena ma che furono i candidati della lista a tenere i contatti per ottenere i voti della comunità.

Ilaria Cavo: nessun coinvolgimento nella vicenda dei fratelli Testa

Ilaria Cavo, deputata e testimone nell’inchiesta ligure sul voto di scambio, ha voluto chiarire la sua posizione riguardo ai recenti articoli di giornale che la menzionano in relazione alla vicenda dei fratelli Testa. “Leggendo il mio cognome riportato sui titoli e gli articoli dei quotidiani odierni in merito alla vicenda legata ai fratelli Testa, in cui si riportano frasi dell’interrogatorio del Presidente Giovanni Toti che riguardano anche la mia persona, preciso che non posso sapere né essere collegata a quanto accaduto durante la cena del 12 settembre 2020 a cui, come peraltro confermato dagli atti, non ho volutamente partecipato,” ha dichiarato Cavo.

Cavo ha inoltre ribadito la sua presa di distanza dai fratelli Testa, precisando che non ha voluto avere ulteriori rapporti con loro dopo un incontro organizzato da un parlamentare alcuni mesi prima delle elezioni del 2020.