L’indagine che ha scosso la Regione Liguria e che ha portato all’arresto del presidente Giovanni Toti continua a rivelare nuovi e inquietanti dettagli. Oltre agli arresti e agli indagati noti, emergono nuovi fronti che coinvolgono la sanità privata, i laboratori convenzionati e le forniture di mascherine e dispositivi di protezione.
Il 13 maggio 2024 è stata una giornata cruciale per gli imprenditori coinvolti nell’indagine per corruzione condotta dalla Procura di Genova, che vede tra gli accusati il governatore della Liguria Giovanni Toti, il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani e l’imprenditore Aldo Spinelli.
Secondo le intercettazioni agli atti, la nuova Diga Foranea di Genova, un’opera finanziata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), era “sostanzialmente per Spinelli”
Nel frattempo, le opposizioni chiedono a gran voce le dimissioni di Giovanni Toti, viste come una necessità per il futuro della Liguria. Le accuse di cattiva gestione e manipolazione dei dati durante la pandemia hanno ulteriormente aggravato la posizione del presidente della Regione.
Le intercettazioni di Giovanni Toti sulla nuova Diga Foranea
Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbe fatto delle affermazioni che non sono passate inosservate (come riportata dall’Ansa) in una conversazione intercettata con l’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, l’unico tra gli indagati a trovarsi in carcere. I due discutevano di un pranzo tra Spinelli e l’ex presidente della Regione, Claudio Burlando.
“Signorini riferiva a Toti – si legge nelle carte – che Burlando era intenzionato a sostenere la linea dell’inutilità della nuova diga e Toti commentava che, se Burlando sosteneva questa linea, avrebbe dovuto farlo pubblicamente e che il primo a esserne danneggiato era proprio Spinelli”. Toti avrebbe poi aggiunto: “Così impara Spinelli a farci i suoi pranzi, visto che la diga sostanzialmente è per Spinelli“.
In seguito a questi fatti, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha dichiarato di non voler commentare gli sviluppi dell’inchiesta, sottolineando che la Commissione Europea non è né preoccupata né rassicurata dalle notizie. “Non commentiamo nel modo più assoluto sviluppi di questo genere, non siamo né preoccupati né rassicurati”, ha detto Gentiloni.
Il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli, ha chiesto un intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulla questione. “È giunto il momento in cui Meloni dica qualcosa su questa vicenda,” ha dichiarato Bonelli.
La Diga Foranea di Genova è stata oggetto di critiche anche da parte dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che ha avvertito dei rischi di collasso strutturale del porto. Inoltre, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha bocciato il progetto, aumentando ulteriormente le preoccupazioni sulla sua realizzazione.
Nuovi filoni dell’inchiesta: dalle mascherine al porto di Genova
L’inchiesta potrebbe estendersi ulteriormente: dagli atti emergono altri filoni potenziali, riguardanti non solo il porto, la grande distribuzione e i rifiuti, ma anche la sanità privata e il Covid. Un caso di maxi frode da 1,2 milioni di euro sulle mascherine è stato scoperto nel contesto di un presunto voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese legata alla lista di Toti.
La presunta frode sulle forniture di mascherine: le intercettazioni
Durante la pandemia, le mascherine erano introvabili e di vitale importanza per la riapertura delle scuole e dei luoghi pubblici. Le intercettazioni rivelano conversazioni compromettenti tra due persone non indagate, che parlavano di contattare Domenico Cianci, amministratore di numerosi condomini a Rapallo e influente politico regionale, per diventare fornitori ufficiali delle scuole.
Le fonti dell’Ansa riportano le conversazioni: “Cianci ok? (…) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso… sarebbe… sarebbe un bel colpo, eh?”, diceva uno degli interlocutori. La conferma dall’altro lato non lascia dubbi sulla portata del business illecito: “perché li si parla di milioni di pezzi… visto che lui vuole una mano… una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso…”.
Falsi dati sulla pandemia
Un altro aspetto grave dell’inchiesta riguarda la manipolazione dei dati sulla pandemia. Matteo Cozzani, ex capo di gabinetto, e Giovanni Toti sono indagati per falso. La Procura li accusa di aver mentito sui dati degli anziani per ottenere un numero maggiore di vaccini. Fortunatamente, la struttura commissariale si è accorta della discrepanza e ha corretto i numeri, inviando la quantità giusta di dosi.
Luca Garibaldi, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ha duramente criticato Toti per la sua gestione durante la pandemia di Covid-19. “La disinvoltura con cui Toti dichiara di aver aumentato e quindi falsato i dati durante la pandemia covid-19 per avere più vaccini, in un momento di totale emergenza per tutto il Paese, è vergognosa e inaudita,” ha dichiarato Garibaldi.
Garibaldi ha anche denunciato il modo in cui l’amministrazione Toti ha privilegiato gli interessi privati rispetto a quelli dei cittadini, criticando la spartizione del potere. “Che Toti e la Giunta abbiano ‘fatto la cresta’ sul numero dei vaccini, falsificando i dati, è un’indecenza che si aggiunge a un modo di amministrare desolante,” ha aggiunto. Per Garibaldi, l’unica soluzione per porre fine a questa situazione inammissibile è indire nuove elezioni.
Erogazioni e donazioni sospette alla fondazione di Toti
I magistrati, in collaborazione con la Guardia di Finanza, stanno esaminando le erogazioni alla fondazione Change e al partito di Toti da parte di imprenditori legati alle cliniche private e ai laboratori di analisi convenzionati. Un esempio significativo è il gruppo Europam dei petrolieri Costantino, che ha donato 200 mila euro. Questo filone dell’indagine riguarda possibili scambi di favori e finanziamenti illeciti.
Gli interrogatori di Spinelli e del figlio Roberto
Aldo Spinelli, suo figlio Roberto e Francesco Moncada sono comparsi davanti al gip Paola Faggioni per rispondere alle accuse. Spinelli, che ha affrontato l’interrogatorio per circa un’ora, ha dichiarato di aver detto “tutto, tutto” e si è mostrato fiducioso riguardo la sua innocenza. Il suo legale, Andrea Vernazza, ha riferito che l’imprenditore si è sfogato durante l’interrogatorio, sostenendo di aver sempre agito nell’interesse del porto e della città. Spinelli ha ribadito che i finanziamenti erano “regolari”.
Roberto Spinelli, anche lui destinatario di una misura interdittiva, ha confermato quanto emerso dalle intercettazioni, distanziandosi dalle azioni del padre e attribuendogli tutte le responsabilità.
Moncada, ex consigliere di amministrazione di Esselunga, ha proclamato la propria innocenza, dichiarando di aver agito sempre nel rispetto della legge. Ha specificato che le pratiche per l’apertura dei punti vendita Esselunga a Sestri Ponente e Savona seguivano iter burocratici lunghi e articolati, negando qualsiasi patto illecito.
Le accuse contro Matteo Cozzani
Matteo Cozzani, accusato di favoreggiamento di cosche mafiose, ha negato gli addebiti ma non ha risposto alle domande del gip di La Spezia. Giovanni Toti, che ha mantenuto la stessa linea difensiva, è atteso per l’interrogatorio davanti ai pm nei prossimi giorni. I pm Federico Manotti e Luca Monteverde hanno interrogato anche la deputata Ilaria Cavo e l’imprenditrice Beatrice Cozzi Parodi, che avrebbe ricevuto regali da Signorini, pagati da Aldo Spinelli.
Edoardo Rixi: “L’inchiesta di Genova è Preoccupante per l’intero Paese”
Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e mobilità, ha espresso i suoi timori durante un’intervista a 24 Mattino su Radio 24, sottolineando le possibili ripercussioni sull’intero Paese.
Rixi ha evidenziato che il tema non riguarda solo Genova, ma l’intera nazione, aggiungendo che la situazione è preoccupante poiché potrebbe scoraggiare le imprese dal partecipare a gare d’appalto pubbliche. “…mi sembra abbastanza preoccupante, nel senso che nessuna impresa prenderà più un appalto pubblico, magari dopo essere stata ad una cena elettorale.”
Il viceministro ha avvertito che l’inchiesta potrebbe dare l’impressione che le opere pubbliche vengano realizzate per favorire imprenditori disposti a finanziare campagne elettorali. “Quello che passa è che si fanno le opere per ingraziarsi un imprenditore che ti dà 70mila euro,” ha detto Rixi. Ha anche sottolineato che siamo solo all’inizio di un lungo processo che potrebbe bloccare i cantieri in tutta Italia.
Il ruolo del sindaco di Genova
Anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, sarà convocato come testimone nei prossimi giorni, mentre continuano le indagini che potrebbero portare alla luce ulteriori dettagli e responsabilità.
Le opposizioni in Liguria chiedono le dimissioni di Toti
Le opposizioni nel Consiglio regionale della Liguria, rappresentate da Partito Democratico, Lista Sansa, Movimento Cinque Stelle, Linea Condivisa e Azione, hanno formalmente chiesto le dimissioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’indizione di nuove elezioni. La richiesta è stata avanzata tramite una lettera indirizzata al presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei e firmata dai capigruppo delle forze politiche d’opposizione.
Nella lettera, le opposizioni esprimono la loro incredulità nel continuare le normali attività del Consiglio regionale, sottolineando che l’unica discussione possibile riguarda la possibilità di proseguire la legislatura.
“Ciò che è accaduto e sta accadendo in queste ore restituisce un’immagine degradante e inquietante dell’istituzione pubblica, dove trasparenza e legalità della pubblica amministrazione sembrano piegate a interessi di parte,” continuano i gruppi d’opposizione. Secondo loro, il centrodestra ha minato la credibilità e l’operatività dell’amministrazione regionale alle fondamenta, rendendo indispensabile un cambiamento per restituire dignità alle istituzioni ferite.
Il Consiglio regionale ligure è convocato per questa mattina, 14 maggio 2024, alle 10.00, e le opposizioni sperano che l’assemblea possa discutere le loro richieste di dimissioni di Toti e di nuove elezioni. La situazione attuale, secondo le opposizioni, ha creato un clima di stallo che solo un rinnovamento attraverso nuove elezioni può risolvere.
Il ministro Guido Crosetto: “Sono un garantista”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto su X per chiarire la sua posizione su diverse questioni giudiziarie, ribadendo la sua contrarietà alla dipendenza dei Pubblici Ministeri dall’esecutivo e alla carcerazione preventiva.
Crosetto ha precisato di non aver mai sostenuto la separazione delle carriere tra magistrati: “Non ho mai parlato di separazione delle carriere in vita mia, perché è un argomento tecnico che non mi ha mai appassionato e che quindi non ho nemmeno mai approfondito; sono invece sempre stato contrario per principio alla dipendenza dei Pm dall’esecutivo e questo l’ho detto anche in modo chiaro, più volte, pubblicamente. L’ultima ieri”.
Il ministro ha ribadito la sua posizione contro la carcerazione preventiva, a meno che non sia assolutamente necessaria per la gravità dei reati e la reale pericolosità dei soggetti.
Ha anche espresso la sua contrarietà alla pubblicazione di atti e intercettazioni prima della sentenza di primo grado. “Sono da sempre contrario alla pubblicizzazione di atti, intercettazioni, teoremi vari, fino alla sentenza di primo grado. Sono garantista verso chiunque”.
Riguardo alle recenti inchieste che coinvolgono il presidente della Regione Liguria, Crosetto ha precisato di non essere particolarmente amico di Toti e di non conoscere la maggior parte delle persone coinvolte.