Feste private, arriva la stretta: chi rischia con le nuove regole

Le nuove regole inserite da Airbnb nella politica dell’azienda proibiscono i party organizzati nelle abitazioni della piattaforma: per l’estate cambia tutto

Hanno rappresentato la soluzione più gettonata per tutti coloro che – anche durante le fasi più acute di lockdown imposte dall’emergenza pandemica – non volevano rinunciare al gusto di ritrovarsi con amici e parenti per trascorrere alcune ore di spensieratezza ed euforia.

Stiamo parlando delle feste private realizzate all’interno delle abitazioni, un fenomeno in crescita in Italia, in tutta Europa ma anche e soprattutto negli Stati Uniti. Un trend che vede gruppi di persone sempre più grandi scegliere questa soluzione alternativa per radunare confidenti e conoscenti sotto uno stesso tetto.

Nuove regole per i party nelle abitazioni: dovremo dire addio alle feste private?

Sono lontani i tempi in cui – per un compleanno o un anniversario, piuttosto che per una comunione o una cresima, ma anche per semplici ritrovi – il diretto interessato faceva la selezione dei locali più adatti per ospitare compagnie e garantire un servizio soddisfacente a tutti gli invitati.

Sarà l’inflazione galoppante che in questi mesi ha raggiunto livelli mai visti prima nella storia recente, sarà la situazione sanitaria che richiede ancora massima attenzione per le continue varianti del Covid-19, sta di fatto che al giorno d’oggi le persone che affittano o noleggiano una struttura apposita per organizzare eventi rappresentano ormai la maggioranza.

La clamorosa scelta di Airbnb in vista dell’estate: basta eventi privati con tanti invitati

Proprio in virtù di questo scenario, sta suscitando grande scalpore nell’opinione pubblica europea e in quella d’Oltreoceano la decisione comunicata da Airbnb in merito alle nuove regole per chi desidera svolgere feste e raduni nelle abitazioni private. Nuove direttive che l’azienda renderà “parte integrante della nostra politica”, come riferito in un comunicato diffuso nelle ultime ore.

Già nel 2019 (quindi prima che l’arrivo del coronavirus stravolgesse ogni schema adottato in precedenza) il colosso mondiale degli affitti brevi aveva vietato i party “a invito aperto” pubblicizzati tramite social. Contestualmente era stato inserito il servizio “Neighborhood Support Line” per consentire ai vicini di segnalare eventuali comportamenti abusivi o problemi di disturbo della quiete pubblica.

Raduni, ritrovi e vacanze d gruppo: Airbnb dice stop e proibisce le feste nelle abitazioni

“Quando la pandemia ha colpito – si legge sul sito della società – mentre molti bar e club chiudevano, abbiamo iniziato a vedere persone che organizzavano le feste nelle case in affitto, anche attraverso Airbnb. Questo ci ha preoccupato sia per il moltiplicarsi dei party non autorizzati, sia per il rischio di diffusione del virus

Inizialmente era stato inserito il limite massimo di 16 persone presenti all’evento, ma solo in un secondo momento è arrivato il divieto di organizzare qualsiasi tipo di raduno. E oggi i vertici della piattaforma hanno deciso di rendere permanente questa tipologia di limitazione.

Ma cosa rischia chi decide di infrangere le regole? Potrebbe subire conseguenze che vanno dalla sospensione dell’account al divieto permanente di accesso alla piattaforma. Nel 2021, Airbnb ha dichiarato di aver sospeso più di 6.600 clienti per aver violato la norma. La società ha dichiarato anche che, da quando ha imposto il divieto temporaneo, ha registrato un calo del 44% su base annua delle segnalazioni di feste.