E’ il momento dei No Sic: “La siccità? Una fake news di Draghi”

Su Telegram prende piede il movimento dei negazionisti della siccità, secondo i quali non c'è alcuna emergenza idrica in corso.

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

Pubblicato: 8 Luglio 2022 15:21

Potevano mancare i ‘No Sic’, negazionisti della siccità? Ovviamente no nel mondo social in cui ormai siamo quotidianamente calati per i più svariati motivi. Dopo i primi allarmi e le misure di possibile razionamento idrico messe a punto dalle Regioni, su telegram è iniziato il tam tam sulla siccità come ‘fake news del governo’ Draghi, ovviamente per comprimere ulteriormente le libertà individuali.

Emergenza siccità, l’allarme delle Regioni e la richiesta dello stato d’emergenza

Città come Pisa, Parma e Verona sono già corse ai ripari in maniera autonoma, con i rispettivi sindaci che hanno emesso ordinanze molto restrittive volte a limitare al lo spreco di acqua (non proprio un esordio da sogno per il neo primo cittadino veronese Damiano Tommasi). Al contempo la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Lazio, il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto hanno formalmente inviato alla Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza.

Ma a breve anche altri governatori potrebbero vedersi costretti ad avviare l’iter, come confermato da Massimiliano Fedriga, residente della Conferenza delle Regioni: “Abbiamo già parlato con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e penso che fra qualche giorno o settimana verrà proclamato lo stato di emergenza se la situazione dovesse continuare così”. Il vaglio delle richieste regionali è in corso e già dalla giornata di domani (lunedì 4 luglio) si dovrebbe avere una risposta ufficiale in merito ai tanti finanziamenti straordinari che i Consigli regionali stanno chiedendo a gran voce.

Per far fronte a questa spesa straordinaria il governo ha già stanziato oltre 100 milioni di euro da destinare proprio agli enti locali: la cifra ufficiale non è stata ancora resa nota, ma dovrebbe assestarsi in una forbice compresa tra i 112 e i 116 milioni di euro.

I ‘No Sic’

Stando ai negazionisti della siccità, come accennato, l’allarme è una voluta forzatura del governo per costringerci a tagliare i consumi e ridimensionare i nostri livelli di vita.

Gli esperti indicano nel 1 gennaio 2028 il punto di non ritorno per il pianeta Terra, quando la temperatura, se le emissioni di CO2 rimanessero al livello attuale, subirà un rialzo di 1,5°C? Tutte balle.
Il cambiamento climatico, a quel punto non più reversibile, creerà effetti devastanti quali la perdita di biodiversità, la sicurezza alimentare, l’esaurimento delle risorse idriche ed energetiche oltre che l’aumento di flussi migratori? Nulla di più falso, secondo i ‘No Sic’.

Al grido di ‘#siccitànelvostrocervello’, l’hastag lanciato sui social per denunciare “le bugie del governo italiano”, i No Sic affermano che “le foto del Po a secco sono vecchie”, affermano che dietro l’emergenza idrica ci sia un complotto ad opera della leadership politica e mediatica per “costringere gli agricoltori a vendere alle multinazionali”.

Di seguito alcuni degli slogan più utilizzati, raccolti dal sito ticinese Tio.ch:

  • “non esiste alcuna siccità, solo un anno un po’ più secco del solito”
  • “le dighe sono colme, quindi stanno trattenendo l’acqua alla fonte per creare siccità e rovinare i vostri raccolti. Andate a verificare e postate ovunque le prove, possibilmente con i droni”.

Ma, se possibile, c’è di peggio: dietro l’hashtag ‘#rubinettiaperti’ si invita apertamente a sprecare l’acqua per scoprire l’inganno. Peraltro con argomenti vagamente confusionari, come ad esempio “apriamo i rubinetti per aggravare la siccità, indebolire l’Italia e sostenere così l’esercito russo”.