Le bombe a grappolo Usa in Ucraina (eludendo la legge)

Le bombe a grappolo sono armi messe al bando dalla maggior parte dei Paesi al mondo. Come hanno fatto gli Usa a cederle agli ucraini

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Gli Stati Uniti hanno deciso di rifornire l’esercito ucraino di bombe a grappolo. Si tratta di un’arma messa al bando dalla maggioranza dei Paesi nel mondo. La Casa Bianca ha ammesso che si è trattato di una decisione sofferta.

Cosa sono le bombe a grappolo

Le bombe a grappolo, anche note come “cluster munition” o “cluster bomb”, sono ordigni che possono essere sganciati da aerei o da elicotteri, ma possono anche venire sparati tramite artiglieria. Una volta lanciato, l’ordigno si apre disseminando una serie di bombe più piccole che tempestano l’obiettivo di esplosioni.

Il 30 maggio 2008 è stato raggiunto il primo accordo internazionale per la messa al bando di alcuni tipi di bombe a grappolo. Fra i Paesi che non hanno aderito alla convenzione ci sono Stati Uniti e Russia. Negli anni seguenti sono state firmate ulteriori convenzioni internazionali al fine di mettere al bando le bombe a grappolo.

Il motivo va ricercato nel fatto che le munizioni a grappolo sono difficilmente controllabili: aprendosi l’ordigno principale dissemina una serie di submunizioni che possono colpire obiettivi limitrofi o che possono spargersi sul territorio e restare attive anche per anni, causando un pericolo per le generazioni future. Nel Laos, ad esempio, i bombardamenti americani del 1973 hanno continuato a uccidere oltre 100 civili all’anno fino al 2009.

Bombe a grappolo Usa in Ucraina

“È stata una decisione molto difficile per me”, ha detto il presidente Usa Joe Biden in un’intervista alla Cnn. Biden ha aggiunto di averne prima discusso  con i Paesi alleati e il Congresso degli Stati Uniti. Per il presidente americano l’invio delle bombe a grappolo è giustificato dal fatto che “gli ucraini hanno finito le munizioni”.

In questa nuova fornitura militare all’Ucraina Joe Biden ha dovuto aggirare la legge federale che vieta il commercio e la cessione delle bombe a grappolo ad altri Paesi. Per fare ciò ha dovuto offrire cluster bomb depotenziate, considerate meno dannose per i civili.

La reazione del Cremlino

Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti, esprime la rabbia del Cremlino: “Le bombe a grappolo sono un gesto disperato. Questa misura racconta la storia che gli Stati Uniti e i loro ‘satelliti’ si sono resi conto di essere impotenti. Ma non vogliono ammettere i propri fallimenti e il fallimento dei tentativi delle forze ucraine di condurre un’offensiva contro le regioni russe. Da qui quest’ultima follia“.

E in un comunicato il Cremlino parla di “un’escalation pericolosa“.

Gli aiuti militari all’Ucraina

È in definitiva del valore di 800 milioni di dollari il nuovo pacchetto di aiuti messo sul tavolo dagli Stati Uniti. Le bombe a grappolo sono solo parte degli aiuti. Nella nuova spedizione sono inclusi anche veicoli corazzati, proiettili per obici e un sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità.

Kiev ha ricevuto armi per un valore complessivo di 65,34 miliardi di euro. 44,34 miliardi (il 67,9%) sono stati inviati solo dagli Usa.

Intanto spunta il piano ucraino per il dopo guerra che comprende una spartizione dei territori della Russia. Fra gli interrogativi che riguardano una guerra che non può durare all’infinito ce n’è uno che riguarda il futuro del presidente russo Vladimir Putin.