Autovelox, niente più foto a casa assieme alla multa: le novità nel decreto

I verbali arriveranno a casa, ma non saranno come prima dopo l'intervento del Garante della privacy

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le multe rilevate tramite autovelox e i relativi verbali continueranno ad essere inviati agli automobilisti, ma senza includere le fotografie dei veicoli. Il decreto interministeriale riguardante gli strumenti di rilevazione delle violazioni stradali, atteso da quattordici anni, è finalmente completo e ha ottenuto l’approvazione del Garante della Privacy. Quest’ultimo ha concordato con il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini rigide restrizioni sull’utilizzo di tali strumenti.

Come avveniva precedentemente, le fotografie che solitamente accompagnano le multe rilevate tramite autovelox, e che fungono da prova per le violazioni al codice della strada, venivano inviate al domicilio del proprietario del veicolo. Tuttavia, ora non sarà più così.

Oscurate le immagini di chi è a bordo

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la foto verrà conservata dall’autorità competente e sarà accessibile all’automobilista su richiesta in caso di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto. Tuttavia, l’autorità che detiene l’immagine dovrà garantire che terze parti e targhe di eventuali altri veicoli ripresi siano oscurate o resi irriconoscibili. Il Garante ha anche approvato le rilevazioni frontali dei veicoli tramite autovelox, ma soltanto se saranno adottate misure che automaticamente oscurino i volti delle persone a bordo. Inoltre, secondo quanto stabilito dal Garante, i dispositivi e i sistemi di ripresa, sebbene capaci di monitorare continuamente il traffico, memorizzeranno le immagini solamente in caso di violazione.

Il decreto definisce anche i periodi di conservazione delle immagini e dei video acquisiti dagli organi di polizia stradale autorizzati a emettere sanzioni. Tali registrazioni saranno conservate per il tempo necessario all’applicazione delle multe e alla gestione delle controversie, in conformità con quanto previsto dal Titolo VI del Nuovo Codice della Strada.

La stretta sull’utilizzo degli autovelox non si limita alla semplice eliminazione delle fotografie inviate a casa. Secondo le bozze del nuovo decreto dei ministri delle Infrastrutture e dell’Interno, questi strumenti non potranno essere posizionati a meno di un chilometro dai centri abitati o in zone con limite di velocità di 50 km/h. Inoltre, non potranno essere installati su tratti di strada extraurbana dove il limite di velocità è ridotto di almeno 20 km/h rispetto alla norma.

Potrebbe essere addirittura compito delle Prefetture indicare i tratti stradali idonei per il posizionamento degli autovelox. In ogni caso, l’obiettivo è quello di utilizzarli per garantire la sicurezza stradale e la fluidità del traffico: non sarà più possibile emettere più di una multa sullo stesso tratto di strada entro un breve periodo di tempo.

Le parole di Salvini

Il ministro Matteo Salvini si è dichiarato soddisfatto, sottolineando che gli autovelox non dovrebbero essere utilizzati come “trappole del Far West stradale per fare cassa”. Ha evidenziato che nel 2023 i Comuni hanno incassato 1,5 miliardi di euro, il 6,5% in più dell’anno precedente, ma ha anche notato un aumento significativo negli incassi dei Comuni con meno di 10mila abitanti, che ora incassano il doppio rispetto a quattro anni fa.

Il ministro ha ribadito l’importanza di salvare vite attraverso la prevenzione e i controlli, ma anche di proteggere il portafoglio dei cittadini, liberandoli dall’eccessiva presenza degli autovelox che, a suo dire, generano anarchia. Ha dato il via libera all’installazione di telecamere nei luoghi più a rischio, come nelle vicinanze di scuole o ospedali, ma ha criticato l’uso eccessivo di autovelox su strade a doppia corsia, accesi senza interruzione solo per tassare gli automobilisti.