Apple multata, dovrà pagare 98,6 milioni di euro: abuso di posizione dominante per l’Antitrust

L'Antitrust ha multato Apple per 98 milioni di euro per abuso di posizione dominante: troppo difficile per gli sviluppatori di app tracciare i dati degli utenti

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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La multinazionale statunitense Apple è stata multata dall’Agcm, meglio conosciuta come Antitrust, per 98,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante. L’Autorità garante per la concorrenza ha preso di mira una particolare policy che l’azienda impone agli sviluppatori di applicazioni da vendere poi sull’App Store e che non rispetta pienamente le normative.

L’Ue obbliga infatti tutte le società “gatekeeper” a implementare un avviso automatico nelle applicazioni che vendono sui propri store, anche se di terze parti, che avvisi gli utenti che i loro dati saranno tracciati per fini pubblicitari. Quello di Apple non era idoneo e gli sviluppatori erano costretti a crearne un altro, che peggiorava l’esperienza degli utenti.

L’Agcm ha multato Apple per 98,6 milioni di euro

La multa dell’Agcm è stata decisa per la violazione dell’articolo 102 del TfUe (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea). L’indagine è stata definita “complessa” ed è stata condotta in collaborazione con la Commissione europea. In totale, Apple dovrà pagare 98,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante nella distribuzione delle applicazioni su iOS, il suo sistema operativo mobile.

Le multe dei Paesi europei e dell’Ue ai colossi della tecnologia americani sono ormai moltissime e hanno causato tensione con gli Stati Uniti, in particolare con l’amministrazione Trump. Dopo l’ultima multa miliardaria contro X, il proprietario del social precedentemente noto come Twitter, Elon Musk, è arrivato a chiedere lo scioglimento dell’Unione europea.

Perché Apple è stata multata

La ragione per cui l’Italia ha multato Apple è relativa all‘App Tracking Transparency, o Att. Per aderire alle richieste dell’Ue in termini di privacy, nel 2021 Apple ha messo a disposizione un’autorizzazione al trattamento dei dati degli utenti che le applicazioni tracciano per fini pubblicitari per tutti gli sviluppatori di applicazioni che sarebbero state vendute sull’App Store di iOS.

L’Att, però ha due problemi, secondo l’indagine portata avanti da Agcm:

  • impone agli sviluppatori clausole lesive dei loro diritti commerciali;
  • non è sufficiente a rispettare le regole europee sulla privacy.

Il risultato è che gli sviluppatori devono implementare richieste di autorizzazione al trattamento di dati personali proprie, per compensare alle mancanze di quella di Apple. Gli utenti si trovano così davanti a una doppia autorizzazione che peggiora l’esperienza, mentre gli sviluppatori vengono svantaggiati dalle condizioni di Att.

Il commento del Codacons

L’associazione per la difesa dei diritti dei consumatori Codacons ha commentato con soddisfazione il risultato dell’indagine di Agcm.

Bene per il Codacons la sanzione da 98,6 milioni di euro inflitta dall’Antitrust ad Apple per violazione dell’articolo 102 del TfUe. Qualsiasi abuso di posizione dominante si traduce in un danno per il mercato, per gli operatori e per i consumatori finali, e in tal senso è giusto sanzionare quelle pratiche che violano la normativa sulla concorrenza.

Il Codacons ha poi continuato, specificando:

La violazione accertata dall’Antitrust ha interessato un numero enorme di potenziali soggetti, considerato il vasto mercato delle app online per gli utenti del sistema operativo iOS, sempre più utilizzate dai consumatori, mercato dove Apple opera in posizione di totale dominanza tramite il suo App Store.