La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere opinioni sul funzionamento delle norme antitrust applicabili agli accordi verticali nel settore automobilistico.
Si tratta, in sintesi, di quegli accordi stipulati tra imprese che operano a livelli differenti della filiera, nella catena di produzione o nella distribuzione.
Consultazione Ue sul settore auto
L’obiettivo è quello di valutare l’efficacia delle attuali normative sulla concorrenza nel settore automobilistico e il loro impatto su distribuzione, riparazione e vendita di ricambi.
La Commissione europea ha invitato a partecipare tutti gli stakeholder, le cui osservazioni e proposte possono essere presentate fino al 23 maggio 2025. Successivamente, la Commissione pubblicherà una sintesi delle risposte sul portale “Di’ la tua” (have-your-say.ec.europa.eu/index_it).
Le norme antitrust oggetto della consultazione includono:
- il regolamento di esenzione per categoria del settore automobilistico (Mvber), prorogato fino al 2028;
- gli orientamenti aggiuntivi sulle restrizioni verticali, aggiornati nel 2023;
- il regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi verticali (Vber) e le linee guida sulle restrizioni verticali.
Una volta completata la valutazione, la Commissione analizzerà le possibili opzioni strategiche per il futuro del Mvber, nel quadro della fase di elaborazione delle politiche, prevista per il 2026. Lo stato di avanzamento della valutazione può essere seguito sul portale “Di’ la tua” della Commissione.
Il Mvber scadrà il 31 maggio 2028, ed è in corso una valutazione per determinare eventuali modifiche future. Le norme esentano determinati accordi verticali dalle restrizioni dell’articolo 101 Tfue, purché favoriscano la concorrenza senza eliminarla.
Per partecipare alla consultazione è necessario rispondere all’apposito questionario pubblicato sul sito della Commissione europea.
Automotive in crisi in Europa
Non è un mistero che il settore dell’automotive europeo sia da tempo in crisi. Oltre a Stellantis, anche altre aziende stanno attraversando l’ora più buia, compresi giganti che parevano inattaccabili come Volkswagen, Bmw e Mercedes Benz.
Da una parte a mordere c’è la concorrenza cinese, dall’altra parte ci sono le restrizioni europee che hanno imposto vincoli stringenti in merito alle emissioni, senza tenere in considerazione la capacità dei produttori di riconvertire la produzione e senza considerare lo scarso appeal che i veicoli elettrici esercitano sulla maggioranza degli automobilisti del Vecchio Continente, vuoi per abitudine ma anche per i costi relativamente maggiori e per la scarsità di colonnine in larga parte del territorio.
Piano europeo per il settore auto
Nel frattempo, dal 30 gennaio 2025, la Commissione sta lavorando a un piano d’azione per l’industria automobilistica europea, che coprirà innovazione, talenti e digitalizzazione. Il piano affronterà un’ampia gamma di questioni rilevanti per il settore automobilistico, quali garantire l’accesso ai talenti e alle risorse, promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di prossima generazione, nonché istituire un quadro normativo prevedibile.
Questo il commento della spagnola Teresa Ribera Rodriguez, vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva:
“Con questa valutazione, vogliamo garantire che il nostro quadro normativo antitrust tenga conto dei rapidi cambiamenti che interessano il mercato automobilistico, che vanno dalla digitalizzazione ai nuovi modelli di mobilità. Nel quadro della valutazione, è essenziale tener conto delle esperienze di un’ampia gamma di portatori di interesse — dai costruttori ai riparatori indipendenti — in modo da disporre di norme che promuovano l’innovazione e salvaguardino una concorrenza leale nei settori della vendita, della riparazione e della manutenzione degli autoveicoli”.