Ape volontaria, in pensione prima col prestito. Al via le domande

Parte il prestito finanziario con garanzia pensionistica che consente di uscire prima dal lavoro. Disponibile il simulatore di calcolo

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Partono oggi le prime domande per accedere all’Ape volontaria, il “prestito finanziario con garanzia pensionistica” che consentirà a chi avrà almeno 63 anni nel 2018 (o almeno 63 anni e 5 mesi nel 2019) di uscire in anticipo dal lavoro. Per chi fosse interessato, l’Inps mette a disposizione sul proprio sito il simulatore, che permetterà agli utenti di valutare la convenienza dell’Ape volontaria, la durata del prestito, l’importo della rata e l’anticipo da versare. Lo strumento comprende già i tassi stabiliti con Abi e Ania. Grazie al calcolatore, il contribuente potrà da subito presentare la richiesta all’Inps, con il primo assegno che dovrebbe essere erogato tra maggio e giugno.

Chi può chiedere l’Ape

Possono chiedere l’Ape i lavoratori con almeno 63 anni e siano distanti non oltre 3 anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia purché abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico minimo sale a 63 anni e cinque mesi nel 2019 dato che cresce di cinque mesi l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (arrivando a 67 anni). La pensione certificata dall’Inps al netto della rata di ammortamento corrispondente all’Ape richiesta, deve essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo (quindi nel 2018 a 710,388 euro al mese).

Chi non può chiederla

Non possono ottenere l’Ape coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.

Gli importi

Il minimo che si può ottenere è 150 euro mensili per sei mesi. L’importo massimo non può superare il 75% del trattamento pensionistico mensile nel caso l’erogazione dell’Ape richiesta sia superiore a tre anni; l’80% se la durata del prestito è tra i 24 e i 36 mesi, l’85% se la durata è tra 12 e 24 mesi e il 90% se è inferiore a 12 mesi. Il prestito viene erogato su 12 rate mensili, senza tredicesima.

Le rate del prestito

Le rate sono mensili (in totale 240) ed è esclusa la tredicesima che quindi non ha la decurtazione.
Per ottenere il prestito la rata di ammortamento mensile, sommata ad eventuali rate per prestiti ancora aperti, non deve superare il 30% del trattamento pensionistico (al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni divorzili o di mantenimento dei figli).

Come fare domanda

Si sceglie l’istituto finanziatore del prestito e l’assicurazione che farà un contratto contro il rischio di premorienza e si fa domanda di Ape contestualmente alla richiesta per la pensione di vecchiaia. Nella domanda il lavoratore indicherà la quota di Ape chiesta e se vorrà o meno accedere al finanziamento supplementare per avere l’Ape fino all’effettiva età di pensionamento qualora nella fase di erogazione del prestito intervenga l’adeguamento dei requisiti pensionistici. La domanda viene trasmessa all’ente finanziatore che può rigettarla.

Estinzione anticipata

E’ possibile l’estinzione anticipata del prestito o l’estinzione parziale con la definizione di una nuova rata di ammortamento.

Costi

La trattenuta sulla pensione tiene conto del capitale, del tasso di interesse, del costo del premio assicurativo contro il rischio di premorienza e del fondo di garanzia e sarà pari a circa il 4,6% annuo. L’incidenza dei costi effettivi (esclusa la restituzione dell’Ape ricevuta) per un prestito di 12 mesi è dell‘1,6% circa. E’ riconosciuto un creduto di imposta annua nella misura del 50% degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza. L’Ape, essendo in pratica un prestito, è esente da tasse e contributi.