Affitti brevi, le mete più costose e più economiche dell’estate 2024

Secondo un'indagine di AirDna, quest'estate si assiste a un aumento del 17% delle prenotazioni rispetto allo scorso anno. Ibiza risulta essere la meta più costosa

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’estate si avvicina e con essa l’interesse per le vacanze, evidenziato dall’incremento delle prenotazioni per affitti brevi in tutta Europa. Secondo i dati forniti da AirDna, portale specializzato in statistiche sugli alloggi, la domanda per giugno e luglio ha registrato un aumento del 17% rispetto all’anno precedente, mentre per agosto si attende una crescita del 22%. Un aumento netto, quindi.

Destinazioni più popolari

Sorprendentemente, i paesi del Nord e dell’Est Europa stanno vedendo il maggior incremento di prenotazioni per l’estate. Finlandia (+31%), Norvegia (+30%), Polonia (+29%), Germania (+29%) e Repubblica Ceca (+26%) sono le mete preferite per il trimestre estivo. Al contrario, destinazioni come Portogallo (+14%) e Italia (+13%), che avevano visto un forte aumento l’anno scorso, mostrano una crescita più moderata.

Monaco di Baviera: la città più richiesta

Monaco di Baviera domina la classifica delle città con il maggior aumento di prenotazioni, superando il 50%. Questo incremento è probabilmente influenzato dalla partita di apertura del Campionato europeo di calcio, che si terrà il 14 giugno. In Italia, Milano e Palermo sono tra le città con la crescita più significativa.

Incremento dei prezzi: Danimarca in testa

I prezzi per gli affitti brevi vedono un significativo aumento rispetto all’anno scorso, con la Danimarca in testa (+27%), seguita da Gran Bretagna (+16%), Spagna (+14%), Polonia (+13%) e Germania (+13%). In fondo alla classifica troviamo Ungheria (+5%), Norvegia (+4%), Svezia (+2%), Grecia (+1%) e Croazia, dove i prezzi sono scesi del 3%. L’Italia registra un aumento dell’8%, leggermente inferiore alla media europea del 9%.

Tariffe medie: Islanda in vetta

Le tariffe medie per affitti brevi in Europa vedono l’Islanda in cima con 264 euro a notte, seguita dal Principato di Monaco (261 euro) e Gran Bretagna (260 euro). Spagna e Grecia sono anch’esse tra le destinazioni più costose, mentre l’Italia si posiziona all’ottavo posto con una media di 210 euro. Tra le destinazioni più economiche troviamo il Kosovo con 50 euro e l’Albania con 84 euro.

Le destinazioni più costose

Alcune località di lusso in Europa mostrano tariffe medie molto elevate. A Ibiza, Sant Josep de sa Talaia e Santa Eulalia del Río si attestano rispettivamente a 830 e 788 euro. Mykonos segue con 750 euro, mentre Positano sulla costiera amalfitana registra 744 euro. Almancil nell’Algarve portoghese si piazza quinta con 658 euro a notte.

Destinazioni più economiche

La città turca di Eskişehir emerge come la più economica, con una tariffa media di 35 euro per notte. Anche Ankara è una delle capitali più economiche, con una media di 40 euro. Tirana, in Albania, offre tariffe leggermente superiori, ma comunque contenute, con una media di 50 euro per notte.

Novità nel settore degli affitti brevi in Italia

In Italia sono state introdotte importanti novità nel settore degli affitti brevi. È stata creata la Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve (Bdsr) e il Codice identificativo nazionale (Cin). Questi strumenti sono stati sviluppati dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, con l’obiettivo di semplificare e regolamentare il settore.

Attraverso la Bdsr, è possibile richiedere il Cin, necessario per la pubblicazione degli annunci e l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive. I titolari delle strutture possono accedere alla piattaforma tramite identità digitale, visualizzare le strutture collegate al proprio codice fiscale, integrare eventuali dati mancanti e ottenere il Cin. Il processo di implementazione si articola in due fasi: una fase sperimentale per lo sviluppo del modello di interoperabilità e una fase operativa a regime.