Come sarà la Superlega? Tre fasce e 64 squadre partecipanti

Uefa e Fifa bocciate dalla sentenza storica della Corte Ue che dà ragione alla Superlega: cosa può cambiare e perché è una sconfitta per gli organismi

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Quella di giovedì 21 dicembre 2023 è destinata a essere una giornata storica per il calcio europeo e internazionale, con la Corte di Giustizia Europea che ha dato ragione alla Superlega bocciando Uefa e Fifa. La Corte, infatti, ha definito “illegale” il sistema attraverso cui le organizzazioni del calcio europeo e mondiale hanno vietato fin qui nuove competizioni, reputando il loro un vero e proprio monopolio con abuso di potere dominante da parte dei due massimi organismi.

Una decisione, quella che arriva dall’Ue, destinata a rivoluzionare il calcio per come lo conosciamo oggi. E che soprattutto può intaccare la posizione di Uefa e Fifa, i cui guadagni dalle competizioni (vedi Champions League, Europa League e anche il Mondiale per Club) sono nell’ordine di miliardi su miliardi di euro, con una “piccola” fetta redistribuita ai club che partecipano e, nel migliore dei casi, vincono alla fine della stagione. E allora, con la sentenza a favore della Superlega, cosa cambia?

Corte Ue dà ragione alla Superlega

Dall’aprile 2021 al dicembre 2023, due anni di tira e molla, minacce, astio e ricorsi da una parte e dall’altra. Ma alla fine a rivoluzionare tutto, proprio come avrebbero voluto i club della Superlega, ci hanno pensato i giudici del Lussemburgo della Corte di Giustizia Europea che, appellati da A22, l’agenzia di marketing che tiene ben saldo il progetto, hanno dato ragione alla Superlega.

Stop al monopolio di Uefa e Fifa, basta alle pratiche “illegali” degli organismi del calcio continentale e intercontinentale. Perché le norme che richiedono l’autorizzazione preventiva di Uefa e Fifa per la creazione di qualsiasi progetto per una nuova competizione, così come la previsione di sanzioni per le squadre e i giocatori che vi prenderebbero parte sarebbero abuso di potere.

Una sentenza storica quella della Corte Ue che ora apre a scenari fino a qualche settimana fa impensabili, con la Superlega pronta a prendere forma e a insidiare i campionati nazionali e la Champions League, proprio a pochi mesi dall’inizio del nuovo format della coppa dalle grandi orecchie che avrebbe già avuto un peso non indifferente nella stagione che verrà. E sorridono Real Madrid e Barcellona, che ci hanno creduto fin dall’inizio e sono rimaste al timone del progetto mentre le altre si distaccavano, impaurite dalle sanzioni minacciate dalla Uefa.

La sentenza della Corte

“Le norme della Fifa e della Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione” si legge nella sentenza della Corte, che ha sottolineato che “le regole di Fifa e Uefa che impongono la propria approvazione allo sviluppo di nuove competizioni tra club, come per esempio la Superlega, proibendo a squadre e giocatori di parteciparvi, sono illegali”.

Nella sentenza si legge: “Non c’è una cornice legale che garantisca trasparenza, oggettività, mancanza di discriminazione e proporzionalità da parte di Fifa e Uefa. Le regole che danno a Fifa e Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei diritti relativi a questi tornei sono tali da limitare la competizione in un ambito di grande importanza per media, consumatori e spettatori televisivi dell’Unione Europea”.

“Nelle condizioni attuali Fifa e Uefa si trovano in una posizione di abuso di posizione dominante” le parole dure dei giudici del Lussemburgo che danno ragione alla Superlega.

Superlega, come sarà? Progetto, incassi e tv

I giudici del Lussemburgo, chiamati a esprimersi sul ricorso, hanno specificato che “non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata”, non pronunciandosi sull’iniziativa specifica. Ma da A22 tutto è pronto e il progetto sembra essere pronto a decollare.

In una conferenza lampo tenuta dopo la sentenza della Corte, infatti, A22 Management ha spiegato che la Superlega avrà 64 squadre, divise in tre leghe: Star, Gold e Blue. Nella prima e nella seconda lega, la Star e la Gold, ci saranno 16 club divisi in due gruppi da otto; nell’ultimo, il Blue, ci saranno invece quattro gruppi da otto squadre per un totale di 32 club. Nel primo anno della competizione, i club saranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni.

Secondo quanto in progetto, la prima parte della Superlega si svolgerebbe da settembre ad aprile, con sfide di andata e ritorno tra squadre della stessa lega, per un totale di 14 partite per ogni formazione. Ci saranno poi le fasi finali delle tre leghe, che si svolgeranno in modo separato a partire dai quarti di finale: si qualificano le prime quattro di entrambi i gruppi della lega Star (per la fase finale della lega Star) e le prime quattro di entrambi i gruppi della lega Gold (per la fase finale della lega Gold); infine si qualificano le prime due di ogni gruppo della lega Blue (per la fase finale della lega Blue).

Quarti e semifinali si giocheranno con la formula dell’andata-ritorno mentre la finale – unica – sarà giocata in campo neutro. Si proclameranno così tre campioni: i campioni della lega Star, della lega Gold e della lega Blue.

E come per la Champions, i cui premi sono molto interessanti per i club, le società potranno incassare parecchi soldi. In un comunicato, infatti, A22 ha fatto sapere: “Per garantire la stabilità nella fase iniziale delle competizioni, i ricavi durante i primi tre anni della nuova competizione saranno garantiti per un importo superiore a quello attualmente previsto nel prossimo ciclo. I pagamenti di solidarietà saranno pari all’8% dei ricavi della Lega, con una somma minima di 400 milioni di euro, più del doppio dell’importo distribuito dall’attuale competizione paneuropea”.

E ci saranno anche promozioni e retrocessioni. Le ultime due della lega Star retrocederanno nella lega Gold e ovviamente le prime due della lega Gold saranno invece promosse alla Star. Stesso discorso tra Gold e Blue: le ultime due retrocedono e il loro posto viene preso dalle prime due dell’ultima lega. Ogni anno, 20 delle 32 squadre della lega Blue lasceranno la Superlega e verranno rimpiazzate da venti formazioni, scelte sulla base dei risultati ottenuti nei campionati nazionali.

Ma la vera rivoluzione sarebbe quella relativa ai diritti tv. Da A22, infatti, hanno fatto sapere che tutte le partite saranno visibili gratuitamente, proseguendo la polemica a distanza con Uefa e Fifa le cui competizioni sono coperte da diritti tv e abbonamenti. La sostenibilità del progetto, a quale punto, punta su una piattaforma i cui incassi arriveranno esclusivamente da “pubblicità, abbonamenti premium, partnership di distribuzione, servizi interattivi e sponsor”.

Le minacce ai club che parteciperanno

Una sentenza storica, come detto, che apre alla possibilità della nascita della Superlega che però, come abbiamo imparato negli ultimi due anni, di certo non troverà strada spianata. Diversi club, infatti, hanno già rifiutato l’invito mentre la Uefa minaccia provvedimenti, alcune leghe hanno addirittura messo i paletti.

Aleksander Ceferin, presidente Uefa, ha sottolineato: “Non c’è stato semaforo verde per la Superlega come era stata proposta nel 2021. Il calcio non è in vendita”.

Dalla Ligue 1 francese hanno fatto sapere che “non cambia nulla, il progetto Superlega non è concreto”, mentre il presidente della Liga Tebas è stato duro: “La Corte chiede che le regole per l’ammissione alle competizioni FIFA e UEFA siano trasparenti, ma non che debbano ammettere la Superlega. Al contrario, sottolinea che i criteri di ammissione ai tornei devono essere trasparenti, oggettivi e non discriminatori. Principi appunto incompatibili con la Superlega”.

Posizione netta anche da parte di Gabriele Gravina, presidente Figc: “Noi come Federazione siamo totalmente contrari, esiste una norma per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non possiamo impedirne l’adesione, ma la scelta, qualora dovesse avvenire, dovrà essere molto chiara. Non è pensabile disputare due o tre campionati all’interno di una serie di organizzazioni. Stiamo già lottando al nostro interno sulle date a disposizione sul campionato, potete immaginare cosa succederebbe se aggiungessimo un altro campionato. Io devo salvaguardare il brand del calcio italiano e si deve sapere a cosa si va incontro”.

Inter, Milan e Juventus rischiano la multa salata

E dalla Spagna rimbalzano le prime promesse e minacce ai club della Superlega. Secondo quanto riferito da Sport, infatti, Barcellona e Real Madrid potrebbero incassare dalla Superlega un premio interessante, quasi di fedeltà. Alle due spagnole, infatti, potrebbe arrivare un miliardo circa per non essere scappati dal progetto quando le cose si mettevano male.

Diversa, invece, la posizione delle italiane. Dopo le minacce alla Juventus nei primi ricorsi, bianconeri, Milan e Inter, che facevano parte del primo progetto, rischiano una pesante multa. Il quotidiano spagnolo, infatti, ha svelato che i club devono decidere se vogliono continuare come parte del progetto con A22, e se non lo fanno potrebbero dover affrontare una penalità di uscita di 300 milioni di euro.

E mentre piovono minacce e rifiuti, da Napoli Aurelio De Laurentiis sembra essere intenzionato ad aprire le porte al progetto. Secondo quanto appreso da Ansa, infatti, il patron degli azzurri campioni d’Italia ha accolto favorevolmente la sentenza della Corte Ue. De Laurentiis sarebbe pronto, si apprende, a partecipare a un dialogo con altri grandi club europei per costruire insieme il progetto. Il presidente del Napoli ha diverse volte affermato di essere favorevole a una Superlega come torneo alternativo, ma con criteri meritocratici.