Nuovo stadio a San Siro, mozione in Comune a San Donato per sospendere il progetto del Milan

I consiglieri di centrosinistra sono pronti a portare una mozione per fermare il progetto dell'impianto del Milan a San Donato, parallelo al nuovo stadio di San Siro

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 8 Novembre 2024 23:50

Non è bastato l’incontro tra il presidente Paolo Scaroni e il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, né gli investimenti già fatti dalla società rossonera, per rassicurare la cittadinanza sul progetto della costruzione dello stadio del comune dell’hinterland milanese. I consiglieri di centrosinistra all’opposizione dell’amministrazione locale hanno annunciato la presentazione di una mozione per chiedere la sospensione dell’iter burocratico già avviato sulla realizzazione dell’impianto.

Le parole di Scaroni

Nella giornata di giovedì 7 novembre, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha risposto all’invito del primo cittadino di San Donato per chiarire la posizione della società sull’Accordo di programma per il nuovo stadio.

Nell’incontro, la dirigenza rossonera ha dato rassicurazioni sul progetto, per i quali sono stati già previsti oltre 50 milioni di euro e completati i lavori di bonifica dell’area di San Francesco individuata per la costruzione.

Come comunicato dal Comune in una nota, il faccia a faccia è stato occasione per fare il punto sull’iter “che prosegue secondo le tempistiche preventivate e per il quale attualmente è in corso la procedura relativa alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”.

“Il Presidente Scaroni ha confermato la propria soddisfazione per l’incontro, ribadendo all’amministrazione l’impegno a continuare l’iter procedurale relativo a un progetto prioritario per il Club”, conclude la nota, integrata dalle parole di soddisfazione del primo cittadino.

“Da una parte siamo consapevoli che resta ancora aperta un’ipotesi su Milano – ha ammesso Squeri – ma del resto, come ho ribadito a Scaroni il via libera da parte della nostra Amministrazione resta vincolato al buon esito dell’Accordo di programma, che deve garantire una serie di risposte e tutele per i nostri cittadini e per il nostro territorio affinché lo stadio a San Donato possa rappresentare davvero un’opportunità”.

Il Milan non ha mai nascosto la volontà di portare avanti entrambi i progetti, nonostante abbia già presentato insieme all’Inter la manifestazione di interesse al sindaco di Milano Giuseppe Sala sull’acquisto dell’area di San Siro per la realizzazione del nuovo impianto.

Sala che è tornato a sollecitare i due club sull’operazione sul Meazza e l’area attigua prima che entro l’estate scatti il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello, che rischierebbe di bloccare tutta l’operazione.

La mozione

Nel frattempo, sul versante San Donato, il progetto dello stadio del Milan sarà al centro del dibattito in consiglio comunale in programma per giovedì 14 novembre.

Due saranno i punti all’ordine del giorno, da una parte la richiesta di un referendum per permettere alla cittadinanza di esprimersi sull’opera, dall’altra una mozione urgente di sospensione dell’Accordo di programma firmato con la società rossonera.

Nella mozione i consiglieri di minoranza sottolineano come l’amministrazione abbia già investito, a partire dal gennaio 2024, ingenti risorse pubbliche, umane e finanziarie, nell’avvio di un Accordo di programma, che comprende la collaborazione con Regione Lombardia, Città Metropolitana e Ferrovie dello Stato, per la progettazione e la variante urbanistica dell’area San Francesco, in vista proprio della realizzazione dello stadio.

Preoccupati dalla concorrenza di Milano per la costruzione del nuovo impianto dei due club, l’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale invita il Sindaco Squeri a “richiedere formalmente ad AC Milan di esprimere in modo definitivo e formale che la localizzazione dello stadio sul territorio di San Donato Milanese sia la loro unica e imprescindibile opzione”.

In attesa di una presa opposizione ufficiale da parte della società, i consiglieri ritengono necessaria l’immediata sospensione dell’iter per l’Accordo di programma, inclusi tutti gli atti collegati.