L’Italia di Spalletti ha deluso amaramente le aspettative agli Europei in Germania. Due sconfitte, un pareggio e una vittoria hanno segnato un percorso a dir poco mortificante, fino all’uscita senza orgoglio o reazione contro la Svizzera.
Mentre le critiche imperversano, di fatto si pensa già alle qualificazioni per i Mondiali 2026. Un’edizione decisamente particolare, più ricca ma soprattutto più ampia. Per la prima volta, infatti, parteciperanno ben 48 squadre. Addio al sistema con 32 partecipanti. Di seguito riportiamo gli step per raggiungere questo sogno. Non è un’esagerazione definire in questo modo la qualificazione, considerando i tentativi falliti per le edizioni 2018 e 2022.
Qualificazioni Mondiali 2026
La prima domanda che i tifosi si pongono è la seguente: dove si giocherà? I Mondiali 2026 coinvolgeranno ben tre Paesi: Stati Uniti, Canada e Messico. In un documento pubblicato sul finire del 2023, la FIFA ha riassunto l’intero sistema di qualificazioni, a partire da un punto fermo: la prima nazionale certa di partecipare sarà l’Argentina (campione del mondo in carica).
Per quanto riguarda l’Europa, si ha diritto a 16 slot (aumento di tre unità rispetto al passato), seguendo i dettagli del nuovo regolamento. Ci saranno 12 gruppi composti da quattro o cinque squadre. Nella composizione di questi ultimi sarà fondamentale il ranking Fifa. Chi vanta il miglior punteggio è infatti indicato come testa di serie. Tra marzo e novembre 2025 si disputeranno le gare di andata e ritorno, che premieranno le 12 vincitrici dei gironi, ma non solo. Andranno infatti ai playoff le dodici seconde classificate, insieme con le quattro migliori nazionali della Nations League (a patto che non abbiano già ottenuto il passaggio del turno da prime o siano giunte seconde). Si otterranno così le altre quattro qualificate per i Mondiali 2026.
La posizione dell’Italia: chance di qualificazione
Il clima attualmente è decisamente depresso. I tifosi non vedono l’ora che riprenda la serie A e c’è poco interesse per i primi impegni degli Azzurri, nuovamente in campo a settembre con la Nations League.
Sarà decisamente maggiore l’attenzione per il sorteggio di fine 2024, che delineerà i gironi. Come detto, l’Italia potrebbe dover fronteggiare 3 o 4 squadre. Sarà fondamentale capire se Spalletti e i suoi ragazzi saranno nelle prime 12 posizioni del ranking Fifa (per essere testa di serie). Allo stato attuale la nostra nazionale occupa l’ottavo posto, ma la situazione è in fase d’aggiornamento. Occorre infatti attendere sia la fine degli Europei di Germania che le prime gare di Nations League del 2024 (tra settembre e novembre) per avere un quadro completo.
Mondiali 2026 più ricchi
Il nuovo format che verrà inaugurato con i Mondiali 2026 ha comportato un netto aumento del Club Beneficts Programme. È stato infatti rinnovato l’accordo di collaborazione tra la Fifa e l’Eca, fino al 2030, decidendo un aumento del 70% per i compensi indirizzati ai club.
Si fa riferimento ovviamente alle compensazioni economiche garantite alle squadre che consentono ai propri giocatori sotto contratto di rispondere alla chiamata della propria nazionale. Per quanto possa sembrare scontato accettare una convocazione per un Mondiale, occorre tener conto dei rischi fisici, che mettono in pericolo i grandi investimenti delle società. Un calciatore infortunato durante una competizione internazionale non sarà disponibile per un certo lasso di tempo, nel corso del quale però percepirà ancora uno stipendio al 100% (che comprende anche una tassazione onerosa, ovviamente).
Si passerà dai 209 milioni di dollari delle edizioni 2018 e 2022 a 355 milioni di dollari (per le edizioni 2026 e 2030). Un aumento di quasi il 70%, come detto, che tiene conto del maggior numero di partite, che saranno in totale 104.