José Mourinho esonerato, quanto costa alla Roma l’addio allo Special One

Giunge al capolinea l'avventura di Mourinho alla Roma, con i giallorossi che lo hanno esonerato: ecco quanto costa l'addio allo Special One per la società

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’avventura di José Mourinho alla Roma è terminata nel peggiore dei modi, con lo Special One esonerato dai giallorossi dopo gli ultimi risultati deludenti che potrebbero pregiudicare la stagione dei capitolini. Il lusitano, vincente di tutto e capace di mettere in bacheca qualsiasi trofeo ovunque è andato, lascia dopo tre anni per scelta della società che ha già affidato la panchina a Daniele De Rossi che avrà il compito di traghettare la Roma fino a fine stagione.

Ma esonerare Mou è convenuto alla Roma? Il portoghese è uno dei tecnici più pagati della Serie A e il suo ingaggio, almeno fino a fine stagione, peserà sui conti del club.

Mourinho esonerato dalla Roma

Di stagioni da “zero tituli”, come disse lui una volta, Mourinho ne ha vissute, ma quella che fino alla mattina di martedì 16 gennaio 2024 stava portando avanti con la Roma era di certo una delle più deludenti. Consultando i numeri, infatti, l’allenatore portoghese ha collezionato 96 panchine, con 44 vittorie, 23 pareggi e 29 sconfitte in Serie A con la Roma, registrando una media punti di 1.61.

Come spiega Opta, si tratta della media più bassa tra gli allenatori con almeno 50 gare alla guida dei giallorossi nell’era dei tre punti a vittoria. Di certo non sono stati questi numeri a far decidere per il ribaltone, ma hanno giocato un ruolo non indifferente.

E nella mattina di martedì 16 gennaio, a poche ore dal ko contro il Milan, la famiglia Friedkin ha dato il benservito a Mou. “Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato” le parole di Dan e Ryan Friedkin.

Quanto guadagnava Mourinho alla Roma

La separazione è stata anticipata forse di qualche mese, perché a fine stagione Mourinho e i suoi sarebbero comunque andati in scadenza di contratto con la società. Nonostante i malumori e i risultati non proprio esaltanti che hanno relegato i giallorossi al nono posto in classifica a quattro punti dall’Europa (Conference League) e +12 dalla zona retrocessione, i colloqui stavano andando avanti.

Ma di certo Mou non avrebbe strappato alla Roma e ai Friedkin l’accordo milionario che si aspettava. Il tecnico, infatti, a oggi risulta essere uno dei più pagati in Serie A e resterà tale almeno fino a fine stagione.

Il contratto in scadenza, infatti, diceva che lo Special One intascava, solo dalla società giallorossa, la bellezza di 7 milioni di euro, primo a pari merito con Massimiliano Allegri e davanti, di 1,5 milioni a Simone Inzaghi.

Ma è facendo in conti comprensivi di staff che la cifra lievita. Secondo quanto raccolto da Calcio e Finanza, per la prima stagione nella Capitale di Mourinho il costo complessivo sostenuto per lo staff tecnico è stato di 19,09 milioni di euro, in virtù pure dei bonus conseguiti per la conquista della Conference League. Nell’annata 2022/23 l’esborso è leggermente sceso a 17,97 milioni di euro e da qui a fine giugno la Roma dovrebbe corrispondere ancora 9 milioni di euro agli uomini di Mou.

Da capitan futuro a tecnico del presente, ecco De Rossi

Di soldi e stipendi ancora da versare a Mou e ai suoi ci sarà tempo per parlarne, anche perché in caso di risoluzione anticipata potrebbe arrivare un accordo tra le parti. Quel che importa ora alla Roma è pianificare il futuro che, nell’immediato, porta il nome e cognome di una vecchia conoscenza.

Daniele De Rossi, infatti, è stato annunciato come nuovo tecnico dei giallorossi, traghettatore fino a fine stagione. Come già successo a Napoli con Mazzarri, infatti, anche la Roma ha deciso di affidare la panchina all’ex capitano fino a giugno 2024.

E lui, che è sempre stato soprannominato capitan futuro all’ombra di Francesco Totti, ha accettato l’incarico, seppur a tempo determinato: “L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati”.