Ferrari ricompra 2,1 milioni di euro in azioni, ma il titolo crolla in Borsa

Nonostante un'operazione di buyback a New York, Ferrari è crollata in Borsa a Milano per previsioni negative sul prossimo triennio, causate dalla transizione verso nuovi modelli

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Ferrari ha comunicato di aver acquistato più di 2,1 milioni di euro in azioni proprie sul New York Stock Exchange lo scorso 2 dicembre. Si tratta dell’ottava tranche del programma di acquisto pluriennale che dovrebbe arrivare a 2 miliardi di euro entro il 2026.

Una notizia che non è stata sufficiente a far risalire il titolo in Borsa a Milano, dopo un’apertura difficile. Alcuni giudizi degli analisti hanno tagliato le stime per il 2026, a causa del rinnovo dell’offerta dei modelli di Ferrari, dopo un ciclo post pandemia che ha largamente superato le aspettative.

Ferrari completa una nuova tranche di acquisto di azioni proprie

L’operazione di Ferrari sul New York Stock Exchange ha riguardato 6.478 azioni in totale, acquistate al prezzo medio unitario di 385,87 dollari. Il controvalore ha sfiorato i 2,5 milioni di dollari, tradotti al cambio in 2,15 milioni di euro. Non si tratta però di un’operazione isolata.

Il programma di acquisto di azioni proprie di Ferrari in cui rientra questa operazione impiegherà 360 milioni di dollari, come parte dell’ottava tranche del percorso pluriennale stabilito dalla società. Entro il 2026, l’azienda avrà in totale investito in buyback circa 2 miliardi di euro. Dall’inizio dell’ottava tranche, il totale investito è stato:

  • 279.999.967,33 euro per 750.046 azioni ordinarie acquistate sull’Exm;
  • 87.413.630,29 dollari per 204.866 azioni ordinarie acquistate sul Nyse.

In data 8 dicembre, Ferrari deteneva 16.629.207 azioni proprie, che equivalgono al 9,06% del capitale totale. Circa un terzo di queste, quasi sei milioni in totale, sono state riacquistate a partire dal 2022, grazie soprattutto ai risultati post-pandemia della società, che sono stati sorprendenti.

Gli analisti tagliano le stime, rallenta il titolo a Piazza Affari

Nonostante questa notizia, le azioni Ferrari sulla Borsa di Milano hanno perso oltre il 3% durante la mattinata del 10 dicembre. La ragione è un report di Jefferies, banca di investimenti che ha rivisto al ribasso le stime sul futuro del Cavallino. Il rapporto ritiene che il triennio 2026-2028 potrebbe essere più complesso di quanto ci si potrebbe aspettare.

Ferrari viene da un periodo straordinario. Prima del Covid, vendeva in media poco più di 9.000 auto all’anno. Dopo la pandemia, non solo è salita a quasi 13.000 ma i prezzi sono aumentati sensibilmente, passando da 289mila euro per ordine a 457mila. Ora però l’azienda ha avviato una transizione verso nuovi modelli, che potrebbe essere complessa.

Il risultato è che Jefferies si aspetta un calo del margine Ebit per il 2026 rispetto al 2025. Ferrari passerà dal 29,4% di quest’anno al 29,1% del prossimo, per poi salire gradualmente soltanto in seguito, sempre però rimanendo sotto le previsioni degli analisti. Il risultato è un taglio netto del target price delle azioni, da 345 a 310 euro.

I prossimi passi di Ferrari

La ragione di questa incertezza sembra però essere legata, come detto, al rinnovamento ciclico dell’offerta di Ferrari e non a difficoltà strutturali. Un esempio viene dalla F80, modello che è entrato in produzione nell’ultima parte del 2025. Il suo progresso negli ordini è previsto molto lento:

  • 180 vetture nel 2026;
  • 300 vetture nel 2027;
  • 330 vetture nel 2028.

Questa circostanza, unita alle incertezze dei mercati internazionali, crea le basi del giudizio negativo sulle aspettative per i prossimi anni.