Napoli per Euro 2032, blitz al Maradona: la decisione dell’Uefa

L'Italia vuole il Sud per Euro 2032 e Napoli ne è la "capitale": ecco cosa accadrà tra due settimane e perché ne va del destino del Maradona

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Luca Incoronato

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Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

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L’Italia non ha ancora risolto il nodo di Euro 2032. Non mancano le incertezze, considerando lo stato in cui versano numerose strutture nel nostro Paese. Di colpo si sono ravvivate le speranze di vedere Napoli e il Maradona nei documenti presentati dalla Figc. A sottolineare questa possibilità c’è il “blitz” annunciato all’interno dell’impianto di Fuorigrotta.

Napoli, il Maradona per Euro 2032

La notizia è stata lanciata da Il Mattino: nel corso delle prossime due settimane si terrà una visita di dirigenti Figc e Uefa a Napoli. Ci sarà un incontro con il sindaco Gaetano Manfredi e, prevedibilmente, un sopralluogo presso lo stadio Maradona.

Serviranno garanzie sui lavori in programma per poter assicurare la presenza dello stadio nell’elenco di quelli proposti ufficialmente per Euro 2032. La visita è innegabilmente un segnale concreto di come di colpo l’impianto sia tornato in auge, quando appena 3-4 mesi fa sembrava ormai tutto così impensabile.

C’è tutto l’interesse da parte della Figc d’avere una rappresentanza meridionale per la competizione, optando per la principale squadra calcistica del Sud Italia. Sappiamo che in totale saranno cinque le città candidate, con Milano, Roma e Torino già certe di uno slot. Napoli potrebbe essere la quarta, dunque, per poi essere affiancata da una quinta attualmente ignota e poi dalle cinque città candidate dalla Turchia per la manifestazione.

La svolta nei lavori

Rapidamente è cambiata la percezione che si aveva dello stato dei lavori al Maradona. Per il momento l’impianto sta ospitando svariati concerti di successo, mentre negli uffici si discute sul da farsi. Per la prima volta, però, società e Comune sembrano andare d’amore e d’accordo, o quasi.

È evidente come il destino dello stadio sia centrale per l’amministrazione. Il sindaco Manfredi, insieme all’assessore alle infrastrutture Edoardo Cosenza, ha infatti dato il via all’elaborazione di un progetto dettagliato per la riqualificazione. Si sta inoltre parlando con grande insistenza del terzo anello, che potrebbe tornare a essere occupato, ampliando notevolmente la capienza. Il tutto al netto di un interessante piano finanziario e un calendario in parte già configurato: inizio lavori nel 2026.

Come sarà il nuovo Maradona

Occorre ancora individuare la giusta soluzione tra le varie proposte, ma il nuovo stadio Maradona si farà. Un lavoro di progettazione che ha visto il supporto dell’Università Federico II e sarà presentato in occasione dell’incontro.

I tifosi azzurri stanno di fatto osservando la propria società crescere e maturare anno dopo anno nell’ultimo triennio. Si parla di strutture, di mercato importante, di scudetto e non più di sogno, e ora di un nuovo Maradona restaurato.

È da più di 20 anni che mancava un piano organico e completo per l’ex San Paolo, ma ora le ostilità con il club sembrano accantonate, con la chance di una gestione concessa per 99 anni alla famiglia De Laurentiis. Tutto sembra portare in direzione di una partecipazione diretta della proprietà ma, cosa più importante, il Comune è intenzionato a procedere anche in solitaria. Il clima è però sereno e viene da pensare che l’incontro programmato con Uefa e Figc possa coinvolgere anche Aurelio De Laurentiis.

Cosenza è di recente intervento in merito e, a CalcioNapoli24 ha spiegato come il Maradona sia di fatto divenuto uno dei tanti misteri napoletani. Il terzo anello è ormai chiuso da anni, mentre i parcheggi sotterranei sono di fatto sempre stati vietati al pubblico e da 35 anni sono avvolti nell’oscurità.

Stadio Maradona di Napoli
IPA
Euro 2032, Napoli sarà candidata dalla Figc, probabilmente. Sopralluogo Uefa al Maradona

“C’è tanto da fare ma è un problema che finalmente si sta affrontando con decisione. In questi anni è stato problematico avere una capienza ridotta, con tanti tifosi che non sono potuti andare allo stadio. Il primo anello ha poi una visuale molto limitata. Dobbiamo fare poi in modo che Napoli partecipi a Euro 2032. Vogliamo offrire uno stadio più grande e vivibile”.

Ha poi spiegato di star pensando al Museo Maradona, al quale è interessato anche De Laurentiis. Non mancano inoltre altre idee. I lavori sono in programma e c’è stata anche una variazione di bilancio, così da poter ristrutturare il terzo anello: “Parliamo di circa 10mila posti in più. De Laurentiis lo sa e vorrebbe anche lui finanziarlo, ma è un processo che preferiamo gestire noi in Comune”.

Il masterplan

Lo scorso 30 aprile 2025 De Laurentiis ha ricevuto il masterplan del progetto ristrutturazione del Maradona. Un faldone con tutte le idee di base già presenti:

  • terzo anello emette vibrazioni fastidiose per le abitazioni vicine (non pericolose ma fastidiose);
  • lavori in svolgimento senza intaccare le partite del Napoli, un traliccio alla volta;
  • ristrutturazione primo anello;
  • rimozione della pista d’atletica (decisione non ufficiale e complessa);
  • spazio commerciale;
  • museo;
  • inizio lavori nel 2026.

Euro 2032, le altre città

Come detto, spazio a Milano, Roma, Torino e, probabilmente, Napoli. Il quinto posto? Il discorso si lega molto all’adeguamento normativo del Decreto Sport. Si attende la sua conversione entro novembre, con l’introduzione della nuova figura del commissario per i progetti sugli stadi.

Un incarico che ricadrebbe sulle spalle dei sindaci, con strumenti finanziari semplificati e incentivi:

  • accesso al credito sportivo e culturale;
  • contributi agevolati;
  • investimenti garantiti.

In questo scenario, saranno da valutare differenti progetti di ristrutturazione, già depositato o che lo saranno in tempi brevi. Il grande successo degli ultimi anni del Bologna lascia pensare al Dall’Ara. Non si può però escludere la Fiorentina, considerando l’importanza culturale e storica di Firenze. Il Franchi è già al centro di lavori da mesi ma, è chiaro, ne sapremo di più entro settembre.