Conto corrente o conto deposito: come avere i migliori rendimenti

Conto corrente o conto deposito: quali differenze ci sono e dove è più conveniente investire per ottenere i rendimenti migliori

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Conviene lasciare i risparmi depositati in un conto corrente o è meglio cercare delle alternative migliori? È una domanda che si stanno ponendo molte famiglie alle prese con una liquidità sempre più striminzita per colpa dell’inflazione e delle spese che rendono sempre più difficile mettere da parte qualcosa.

Ma cerchiamo di capire meglio come è possibile muoversi e cosa ci mettono a disposizione i vari istituti di credito.

Il rendimento dei conti correnti

Volendo sintetizzare la massimo il rendimento di un conto corrente è costituito dal totale degli interessi che vengono riconosciuti al titolare delle somme che sono state versate. Nel momento in cui ci si riferisce al rendimento netto si pensa agli interessi residui, che vengono calcolati una volta che sono state sottratte le spese che servono a mantener in vita il contro corrente.

Il rendimento lordo deve essere indicato all’interno del contratto. Su questo documento devono essere riepilogati gli interessi attivi e quelli passivi. A fine anno viene calcolato il rendimento effettivo: l’operazione viene effettuata nel momento in cui vengono quantificati gli interessi che devono essere versati per la somma che è presente all’interno del conto corrente.

Nel 2014 le aliquote di rendimento di un conto corrente tradizionale arrivano intorno al 2%. Risultano, invece, essere leggermente più alte per i conti correnti che sono gestiti esclusivamente online attraverso le varie piattaforme di internet banking: in questo caso gli interessi possono arrivare anche al 4%.

Nell’estratto conto riferito al 31 dicembre vengono indicati gli interessi passivi e quelli passivi.

Conto deposito: come funziona

Leggermente diversa è la situazione che contraddistingue il conto deposito. In questo caso stiamo parlando di un prodotto finanziario che ha lo scopo di gestire le somme che una persona o una famiglia decidono di accantonare a risparmio. A differenza del conto corrente tradizionale, che ha lo scopo di fornire uno strumento per gestire in maniera attiva il denaro, il conto deposito è più uno strumento di investimento. Anche in questo caso sono previsti degli interessi per le somme che sono in giacenza. A differenza di un conto tradizionale il tasso applicato risulta essere molto più favorevole.

In un certo senso è possibile affermare che il conto deposito è un conto bancario con una funzionalità limitata. Il suo scopo principale p quello di permettere di ottenere un guadagno grazie agli interessi che vengono corrisposti periodicamente sul patrimonio che è stato versato. Rispetto a quello tradizionale, il conto deposito si distingue per:

  • un conto corrente collegato o di appoggio, che serve per movimentare le somme da e verso il conto deposito;
  • non è previsto il fido, i castelletti o gli sconfinamenti. Non è possibile prelevare delle cifre che superino la liquidità disponibile;
  • non è necessario sottoscrivere delle garanzie personali o reali per l’apertura. È sufficiente la normale documentazione per l’identificazione finanziaria antiriciclaggio.

Essendo uno strumento di raccolta del risparmio, il conto di deposito può essere distribuito unicamente dalle banche. Le banche riescono a garantire una rendita dei capitali più alta perché utilizzano le somme raccolte nei conti deposito per destinarle ad altre attività