Quest’anno andare in vacanza ci costerà di più, lo conferma l’ultima ricerca di Assoutenti che, sulla base dei dati ufficiali dell’Istat, ha realizzato uno studio mettendo a confronto i listini dei servizi di alloggio nelle varie città italiane: ma quali sono le mete più care? E quali le più economiche?
Caro vacanze: di quanto sono aumentati i prezzi quest’anno
Da mesi, ormai, facciamo i conti con il caro prezzi. L’inflazione, la crisi economica e geopolitica conseguente alla guerra in Ucraina e la conseguente insufficienza di risorse e materie prime hanno generato un’impennata dei costi che ancora oggi non si arresta.
Il trend dei rincari ha coinvolto anche il settore turistico per cui, come ha denunciato Assoutenti, quest’anno soggiornare “in hotel, pensioni, b&b e strutture ricettive varie rischia di essere questa estate un vero e proprio salasso, a causa dei pesanti aumenti dei prezzi registrati nel comparto nell’ultimo periodo”.
Secondo l’analisi dei prezzi ISTAT, infatti, solo nell’ultimo mese le tariffe delle strutture ricettive sono salite in media del +15,2% rispetto al 2022, con punte del +18% per alberghi e motel, mentre villaggi vacanza a campeggi costano l’11,1% in più.
L’andamento delle tariffe praticate al pubblico è tuttavia estremamente diversificato sul territorio, infatti ci sono regioni più care rispetto ad altre, ma gli aumenti più pesanti si registrano nelle città d’arte, che – non a caso – sono anche quelle che nell’ultimo periodo hanno visto le maggiori presenze di visitatori.
Le città più care (e le meno care) dove andare in vacanza
Grazie all’indagine di Assoutenti, è possibile avere oggi una panoramica chiara su quelle che sono le città più care e quelle meno care dove andare in vacanza, sempre tenendo conto di quello che è stato l’aumento medio dei prezzi in questi mesi (qui una panoramica sull’andamento).
Firenze, per esempio, è la città che si piazza al primo posto della classifica degli alberghi più cari. Nel capoluogo toscano, infatti, nell’ultimo mese i listini delle strutture ricettive sono aumentati del +43,2% rispetto allo scorso. In soli trenta giorni, quindi, i prezzi sono saliti quasi della metà.
Al secondo posto troviamo Milano, che registra tariffe in crescita del +38% ma su base annua.
A sorpresa tra le città che vedono salire vorticosamente le tariffe delle strutture ricettive troviamo al terzo posto Campobasso (+28,9%). Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%).
“Anche le località balneari, mete tipiche delle vacanze estive, hanno iniziato a ritoccare i listini di hotel, b&b e villaggi vacanza”, si legge in una nota stampa rilasciata da Assoutenti.
In Sardegna, nello specifico a Olbia-Tempio, rincari sono nell’ordine del +20,3%, ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti (dal +15% al +17%).
In sole tre province italiane, invece, i prezzi degli alloggi registrano un trend inverso con le tariffe in calo rispetto allo scorso anno: è il caso di Caltanissetta (-5,8%), Viterbo (-5,3%) e Trapani (-4,1%).
“Temiamo che questo sia solo un assaggio di ciò che attende gli italiani la prossima estate – ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Anche nel comparto turistico il caro-bollette che ha caratterizzato l’ultimo anno e una inflazione ancora alle stelle si stanno riversando su prezzi e tariffe praticate al pubblico, attraverso un incremento generalizzato dei listini. Il rischio concreto è che milioni di italiani, non potendo affrontare costi sempre più elevati, saranno costretti quest’estate a tagliare i giorni di villeggiatura, o addirittura a rinunciare del tutto alle vacanze in attesa di tempi migliori”.