Conto corrente per minorenni: come funziona e come aprirlo

Aprire un conto corrente per minorenni è un ottimo strumento di risparmio per il futuro dei propri figli. Ecco come funziona

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Insegnare ai figli sin da piccoli a gestire il denaro e a muovere i primi passi nel mondo del risparmio ha una grande valenza educativa. Cominciare ad amministrare da soli i propri risparmi, le prime mance, le paghette e i regali che si ricevono può essere importante per imparare a gestire con più facilità in futuro i propri soldi. Aprire un conto corrente, sin da piccoli, ai nostri ragazzi potrebbe essere un’utile soluzione. Vediamo come funziona.

Si può aprire un conto corrente ad un minore?

Bisogna fare una premessa: i minori non possono aprire un conto corrente sino, appunto, al compimento del 18imo anno di età. I genitori, quindi, possono farlo per lui, ma il titolare sarà a tutti gli effetti il minore a cui è intestato il conto. Non sarà, infatti, possibile cointestare il conto al figlio e a uno dei genitori. La legge vuole, infatti, tutelare in questo modo il minore che, al compimento della maggiore età, potrebbe invece decidere di cointestarlo anche a un genitore. Sono diversi gli istituti di credito a cui rivolgersi per aprire un conto corrente a un figlio.

Come si apre un conto corrente per minori

Per poter aprire un conto corrente ai bambini bisogna presentare: 

  • un documento di riconoscimento del genitore e del bambino
  • un documento che attesti il legame di parentela o la patria potestà

Anche se il bambino non può disporre come vuole del conto fino ai 18 anni, è lui che resta l’unico proprietario dei soldi che vi sono versati. 

Da quando aprire un conto corrente

Si può aprire un conto corrente a minori di ogni età, anche se solitamente c’è una differenza tra i minori e i maggiori di 12 anni. 

Per i bambini dalla nascita fino ai 12 anni, infatti, non si apre un vero conto corrente ma un libretto di risparmio (o conto deposito). L’apertura di un libretto è molto semplice. Questo è gestito totalmente dai genitori del minore. Saranno i genitori quindi a versare i soldi sul conto, per esempio, mentre il titolare minorenne potrà averne accesso e disporne solo quando compirà 18 anni. Si tratta di un prodotto che gode sicuramente di alcuni vantaggi: non sono previsti costi, né di apertura (se ci sono ridotti), né di gestione. Questo prodotto, inoltre, ha un tasso di interesse interessante, di solito compreso tra l’1 e il 2% annuali. Tra gli svantaggi: non è possibile effettuare le classiche operazioni di pagamento e incasso.

Dai 12 anni fino ai 17 anni, invece, si può intestare al minore un vero e proprio conto corrente, in questo caso i costi di apertura ci sono ma sono ridotti. Sarà, inoltre, possibile effettuare le normali operazioni di incasso e/o pagamento, si possono ricevere e inviare bonifici oltre alla possibilità di poter richiedere una carta prepagata per effettuare i primi acquisti online o nei negozi fisici, avere accesso a dei finanziamenti oppure poter prelevare in qualsiasi ATM abilitato in Italia e all’estero. Si possono anche emettere e/o incassare assegni.

Conto corrente o conto deposito

Una volta chiarite le fasce d’età che distinguono i bambini dai ragazzi, è bene precisare che i genitori di un minorenne possono scegliere di aprire al figlio un conto corrente oppure un conto deposito. La prima scelta, ovvero l’apertura di un conto corrente a un minorenne, va effettuata da una persona adulta che esercita la patria podestà sul ragazzo. Al compimento dei 18 anni, invece, il ragazzo potrà gestire in autonomia il proprio conto. Solitamente i conti per minorenni offrono interessi attivi e bassi costi di gestione.

Per quanto riguarda, invece, il conto deposito o libretto di risparmio, la gestione è affidata al genitore – o meglio – a quell’adulto che risulta essere il tutore legale del minorenne. Il tutore, quindi, sarà colui che verserà il denaro sul conto, mentre il titolare (ovvero il ragazzo minorenne) ne avrà accesso al compimento della maggiore età.

L’alternativa della carta prepagata

Esiste poi una terza via, sebbene non sia un vero e proprio conto corrente. Si tratta delle carte prepagate che possono essere utilizzate per ricevere o inviare soldi, limitatamente alle somme disponibili sulla carta. Questa soluzione è semplice e funzionale perché può essere ricaricata in base alle esigenze e usata come un bancomat per prelevare denaro. In pratica, se volete che vostro figlio non resti senza soldi quando esce con gli amici, potete dotarlo di una carta conto, in modo da ricaricarla via via che ne ha bisogno. Può essere usata come bancomat, ma il prelievo è sempre immediato. 

Conto corrente per minorenni: i vantaggi

Sono molti i vantaggi che comporta l’apertura di un conto corrente per minori, a partire dal fatto che in questo modo si può insegnare anche ai più piccoli il significato del risparmio. In secondo luogo, intestare un conto corrente o un libretto di risparmio a un ragazzo permette di effettuare un investimento su di lui in vista del futuro.

Un terzo vantaggio è dato dall’assenza di costi: i conti corrente per minorenni non prevedono spese di apertura e di gestione. Nella maggior parte dei casi l’imposta di bollo a carico della banca fino al compimento dei 18 anni. Inoltre i genitori possono monitorare i movimenti effettuati sul conto corrente, impostare limiti oltre a quelli imposti dalle condizioni contrattuali attraverso la funzione di parental control.