Sebbene le temperature siano piuttosto alte ancora in molte zone di Italia, con l’arrivo del mese di settembre molti inizieranno già a pensare a come organizzarsi in vista dell’inverno. Si torna in città, riprendono le vecchie abitudini e – con l’arrivo dei primi freddi – bisognerà iniziare a riscaldare i propri appartamenti. Ma come? Dal pellet al gas fino all’elettrico, sono previsti tutta una serie di aumenti dei prezzi nei prossimi mesi.
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Riscaldamento a gas o elettrico: quanto costerà in più questo inverno?
Secondo le ultime stime, dal fenomeno caro-prezzi saranno interessate anche le forniture private di corrente elettrica e di gas. Nello specifico, per quanto riguarda l’elettricità in Italia il prezzo dell’energia elettrica a fine agosto ha toccato 605 €/MWh, mentre il future di riferimento tedesco a un anno ha toccato il record di 705 €/MWh.
Trend al rialzo anche per il gas, che sempre nello stesso periodo (indici aggiornati alla seconda metà di agosto), ha chiuso sulla piazza di Amsterdam al prezzo di 280 €/MWh, dopo aver toccato quota 295 €/MWh.
Salvo interventi del governo, la situazione potrebbe peggiorare ancora di più in vista dell’aumento della domanda, coincidente con l’abbassamento delle temperature e le maggiori richieste da parte degli utenti. Con il conflitto russo-ucraino che molto probabilmente non rientrerà in tempi brevi, unito alle continue pressioni internazionali, la spinta inflazionistica è fondamentalmente destinata a non arretrare.
Stufa a pellet, legna o sansa: gli aumenti previsti
Prezzi a confronto, per si è attrezzato con le stufe casalinghe, sono aumentati anche i costi del pellet, della legna e della sansa (tra i materiali più usati in inverno per questo tipo di sistema di riscaldamento).
In particolare, fino a l’anno scorso (prezzi aggiornati a a dicembre 2021), su una quantità minima di 15 kg, il prezzo del pellet era intorno ai 3-5 euro al sacco (con occasionalmente punte di 6 per quelli di altissima qualità). Ora, già prima dell’arrivo dell’inverno, è salito tra gli 8 e i 14 euro, per un valore di 1 euro per ogni chilo.
Prezzi diversi anche per la legna che, mista con taglio da camino (lunghezza tra i 40 e i 50 cm) costa tra gli 8 e i 10 euro. La legna mista con taglio stufa, invece, costa 10/12 euro, mentre la legna di un solo tipo, taglio camino, costa tra i 15 e i 20 euro.
Infine, il prezzo di mercato della sansa esausta, che può essere usata anche per il riscaldamento e ha una resa calorifica piuttosto elevata, si aggira intorno ai 120/140 euro a tonnellata.
Per il 2022, comunque, sono stati confermati o bonus sociali che riconoscono uno sconto su bollette di luce, gas e acqua, in presenza di determinati requisiti. Sussidi, aiuti di stato e agevolazioni per privati, imprese e famiglie potrebbero però presto essere rivisti (o sostituiti) dal prossimo esecutivo. Con le elezioni del 25 settembre 2022, infatti, ci sarà molto su cui intervenire, tenendo però sempre conto del debito pubblico costantemente in aumento.