Assegno di ricollocazione, bonus fino a 5 mila euro: a chi spetta

L'assegno di ricollocazione (Adr) è una misura che serve a favorire la ricerca di occupazione: chi è coinvolto, chi può richiedere il bonus e come può spenderlo

Pubblicato: 20 Luglio 2021 10:21

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’assegno di ricollocazione, noto anche con l’acronimo Adr, è una misura coordinata dall’Agenzia nazionale politiche del lavoro (Anpal), pensata per aiutare le persone a ricollocarsi nel mercato degli impieghi. L’Adr consiste in un importo da spendere presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza personalizzata per la ricerca di occupazione: siano essi centri per l’impiego o enti accreditati ai servizi per il lavoro. Come funziona l’assegno di ricollocazione e chi può richiederlo.

Assegno di ricollocazione: cos’è e come funziona

L’Adr è la prima misura politica attiva del lavoro di livello nazionale coordinata da Anpal e gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro, in accordo con Regioni e Province autonome. I centri per l’impiego o gli enti accreditati ai servizi per il lavoro devono comunicare ad Anpal le informazioni sulle sedi operative presso cui è disponibile il servizio di assistenza.

Dopodiché, la persona che riceve l’assegno può scegliere l’ente a cui rivolgersi. Lì troverà un tutor, che ne promuoverà il profilo professionale presso i potenziali datori di lavoro, ma non solo: l’ente, infatti, aiuterà il beneficiario durante le fasi di preselezione e di inserimento nell’azienda. L’importo viene riconosciuto all’ente se la persona viene assunta: il valore è calcolato in base al tipo di contratto.

Assegno di ricollocazione, bonus fino a 5 mila euro: a chi spetta

L’importo dell’assegno di ricollocazione varia quindi a seconda del contratto stipulato dal beneficiario che si rivolge all’ente e l’azienda che eventualmente lo assume:

  • da 250 euro a 1.250 euro: contratto da 3 a 6 mesi (3 mesi al Sud, per le seguenti regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia);
  • da 500 euro a 2.500 euro: contratto a termine di 6 mesi e oltre;
  • da 1.000 euro a 5.000 euro: contratto a tempo indeterminato, incluso l’apprendistato.

La richiesta dell’assegno di ricollocazione è volontaria: va inoltrata online attraverso il portale Anpal o direttamente ai Centri per l’Impiego o gli enti di Patronati convenzionati. Per ottenere l’Adr deve essere presentata anche la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID): questa può essere inviata sempre attraverso il sito di Anpal, i Centri per l’Impiego, i Patronati e l’Inps.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza (Rdc) ed è chiamato a sottoscrivere un patto per il lavoro, riceve l’assegno di ricollocazione AdRdc.