Assegno di maternità, via alla rivalutazione: quanto aumenta

Sono aumentate le cifre e le soglie dell'Isee per l'assegno di maternità erogato dai Comuni per il 2023: la rivalutazione è stata fatta sull'indice Istat

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’Inps ha comunicato attraverso la circolare dell’8 marzo 2023, la numero 26, che gli importi e i limiti di reddito per il 2023 relativi all’assegno di maternità concesso dai Comuni sono stati aggiornati in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. Nello stesso documento, l’istituto previdenziale ha ricordato la cessazione dell’assegno per il nucleo familiare concesso dai Comuni, per via dell’abrogazione dell’articolo 65 della legge numero 448 del 23 dicembre 1998, che istituiva la misura. Ma di quanto aumenta l’assegno di maternità nel 2023 e chi può richiederlo? Vediamo le cifre e le istruzioni.

Come richiedere l’assegno di maternità di base a chi spetta

L’assegno di maternità di base, anche detto assegno di maternità dei Comuni, è una prestazione assistenziale concessa dai Comuni e pagata dall’Inps, come stabilito dall’articolo 74 del decreto legislativo numero 51 del 26 marzo 2001. Si ha diritto all’assegno nei seguenti casi.

  • Parto.
  • Adozione.
  • Affidamento preadottivo.

La misura spetta sia ai cittadini residenti italiani, comunitari o stranieri, purché in possesso di titolo di soggiorno e solo entro determinati limiti di reddito. I richiedenti non devono avere alcuna copertura previdenziale o devono averla entro un determinato importo fissato annualmente e non devono essere già beneficiari di altro assegno di maternità erogato dall’Inps.

La domanda deve essere presentata al Comune di residenza – al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione della prestazione – entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo.

Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge in 30 giorni, ma l’Inps comunica che possono trascorrere fino a 55 giorni per ricevere la prima mensilità da parte del Comune di competenza.

L’importo dell’assegno è rivalutato ogni anno per le famiglie degli operai e degli impiegati sulla base della variazione dell‘indice dei prezzi al consumo dell’Istat. L’Istituto pubblica ogni anno l’importo nella circolare che tratta i salari medi convenzionali.

Assegno di maternità dei Comuni: a quanto ammonta nel 2023

La variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati è pari all’8,1%. L’importo dell’assegno mensile di maternità per il 2023 è calcolato in 383,46 euro per cinque mensilità. Complessivamente, dunque, vale 1.917,30 euro.

Il valore Isee, cioè quello dell’Indicatore della situazione economica equivalente, da tenere in considerazione per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, è pari a 19.185,13 euro. Sopra questa soglia non è possibile ricevere l’assegno di maternità concesso dai Comuni.

Se state cercando informazioni su altri tipi di indennità destinate ai nuovi genitori, potete trovare qua il nostro approfondimento sull’assegno di maternità per le lavoratrici autonome e invece qua tutti i cambiamenti alla maternità “classica” per le lavoratrici dipendenti.

Se siete interessati invece a conoscere tutti i tipi di permessi sul lavoro che è possibile richiedere in qualità di mamme o papà anche prima della nascita e diversi anni dopo, qua l’elenco delle misure per la genitorialità previste dal nostro ordinamento. È infatti possibile assentarsi con giustificazione in alcuni casi particolari.