L’assegno è un titolo di credito che consente al beneficiario di incassare nei tempi e nei modi previsti la somma di denaro indicata. È uno strumento di pagamento molto diffuso si può usare come alternativa all’utilizzo di denaro contante. Quando si compila un assegno non devono mancare la data e il luogo di emissione, il nome e il cognome del beneficiario, la somma in lettere e in cifre da pagare a questi, oltre che la firma di colui che ha emesso l’assegno e il logo dell’istituto bancario emittente. Infine, con differenze rispetto a quello bancario, esiste la possibilità di emettere un assegno circolare.
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Si può incassare un assegno senza conto corrente?
Nonostante la semplicità di questa operazione, potrebbero verificarsi imprevisti se si vuole incassare un assegno senza conto corrente. Questo accade in quanto le banche non si sentono molto sicure di fronte a una persona che non risulti tra i propri clienti.
Tuttavia, una volta dimostrata la propria identità con un documento di riconoscimento, la banca può procedere al pagamento dell’assegno. Potrebbe verificarsi l’importo richiesto, in caso somme molto alte, non sia immediatamente disponibile in banca motivo per cui i contanti andrebbero prenotati con anticipo.
Entro quando incassare un assegno
Un’altra cosa da tenere a mente quando si deve incassare un assegno è che vanno rispettati i tempi di riscossione. Una volta scaduti tali termini, chi ha emesso l’assegno può ordinare alla propria banca di non pagare più il titolo che di fatto viene revocato. Ricordiamo anche che qualora si verificasse questa ipotesi, sarebbe inutile qualsiasi tipo di reclamo in quanto è prevista dalla legge. Ricordiamo perciò, i tempi di scadenza dei vari assegni:
- entro il termine di 8 giorni se emesso “su piazza”, ossia incassabile nel medesimo Comune di emissione;
- entro il termine 15 giorni se emesso “fuori piazza” ossia incassabile in un Comune differente da quello di emissione;
- entro il termine 20 giorni se emesso in uno Stato Europeo;
- entro il termine 60 giorni se emesso in un altro Continente.
Ricordiamo che Il termine si calcola non a partire dal giorno in cui ricevi l’assegno, ma a partire dal giorno di emissione che viene scritto sulla parte alta dell’assegno.
Come incassare un assegno non trasferibile
Se si è ricevuto un assegno non trasferibile, gli unici a poterlo incassare siamo noi, infatti, la clausola di “non trasferibilità” permette la riscossione del denaro solo al beneficiario indicato nell’assegno e non è possibile trasferire il diritto di riscossione ad altri, neanche tramite delega. Esiste un unico modo per trasferirlo: quello di conferire procura a un soggetto di tua fiducia, tramite l’intervento del notaio. Come si può immaginare però, il costo che il notaio può richiedere per tale operazione è piuttosto cospicuo.
Come incassare un assegno postale
Un assegno postale ha le stesse caratteristiche di un assegno bancario. Quest’ultimo può essere di tipo:
- ordinario;
- circolare, quando la Posta ha apposto la sua garanzia sull’assegno e quindi sarà sicuramente possibile riscuotere l’importo.
Gli assegni postali solitamente sono non trasferibili ma tale obbligo vige solo per importi superiori ai 1.000 euro. Versare un assegno postale è possibile anche senza avere un conto corrente alla Posta e non è necessario nemmeno recarsi alla sede stessa. Basta, infatti, avere un conto corrente presso qualsiasi istituto e recarsi presso la filiale dove si possiede il conto consegnando l’assegno. Entro qualche giorno l’importo dell’assegno verrà accreditato sul nostro conto.
Cosa fare se l’assegno ricevuto è post-datato?
Diciamo subito che per legge gli assegni post-datati sono un illecito di tipo civile. Infatti, l’assegno deve riportare la data esatta in cui è emesso, ma può comunque accadere di ricevere assegni postdatati. In caso lo riceveste, potete tranquillamente presentarlo alla vostra banca e l’incasso sarà immediato.
E in caso l’assegno sia scoperto?
Se l’assegno che hai ricevuto era scoperto e l’operatore allo sportello non ti ha permesso di incassarlo significa che chi lo ha emesso non ha sul suo conto corrente i soldi sufficienti per pagarti. Sarà compito della banca avvisare il debitore della mancanza di fondi e, nel fare questo, lo invita a fare un pagamento tardivo. Una volta che quest’ultimo effettua il versamento, dovrà pagarti non solo la somma indicata nell’assegno, ma anche il 10% di penale per pagamento tardivo.