La fideiussione è un contratto giuridico con il quale un soggetto, chiamato fideiussore, si obbliga nei confronti del creditore a soddisfare in via accessoria un’obbligazione assunta da altri, ossia il debitore.
Ad esempio, nel caso di un prestito o di un mutuo, il fideiussore si impegna a rimborsare il prestito ottenuto dal debitore a cui fa da garante in caso di inadempienza. Con questa breve guida di QuiFinanza scopri come funziona nello specifico un contratto di fideiussione e come fare per ottenerne uno.
Indice
Cos’è la fideiussione
Il contratto di fideiussione è un negozio giuridico con il quale il fideiussore garantisce un’obbligazione in luogo del debitore, obbligandosi personalmente nei confronti del creditore. Tale contratto è regolato dall’art. 1936 del codice civile italiano, che riporta:
«È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce (promessa unilaterale) l’adempimento di un’obbligazione altrui. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza.»
I soggetti che intervengono all’interno di una fideiussione sono pertanto sostanzialmente 3: il fideiussore ovvero il garante, che in alcuni casi può essere un istituto di credito; il debitore e il creditore. Tuttavia in caso di fideiussione bancaria, più istituti di credito possono fare da garante per lo stesso prestito.
Lo scopo della fideiussione è principalmente quello di sostenere il debitore, ad esempio per far ottenere un prestito a tassi inferiori rispetto a quelli altrimenti concessi, rafforzando la posizione del creditore che in tal modo potrà far valere le proprie pretese di credito su due diversi soggetti. Il contratto è a forma libera, generalmente non oneroso, ed ha carattere accessorio: come precisato negli art. 1939 e art.1945 ciò vuol dire che essa esiste solo nei limiti in cui esiste l’obbligazione garantita; in virtù di ciò, la fideiussione non può superare il valore del debito garantito e non può essere prestata a condizioni più onerose.
Cofideussione
Secondo l’art. 1946 c.c. più persone possono prestare fideiussione per un medesimo debitore e a garanzia di un medesimo debito; in caso cofideussione ciascuno dei garanti è obbligato per l’intero debito, salvo che sia stato pattuito il beneficio della divisione. Quest’ultimo sancisce che ogni fideiussore può esigere che il creditore riduca l’azione unicamente alla parte da lui dovuta. Se il creditore richiede l’adempimento del totale dell’obbligazione a un solo fideiussore, costui potrà poi esercitare il diritto di regresso verso gli altri garanti.
Forme di fideiussione
Nell’ordinamento civile italiano sono previste diverse forme di fideiussione a seconda del motivo per cui sono richieste, e possono prevedere l’inclusione di diverse clausole contrattuali: le più comuni sono la fideiussione bancaria, la fideiussione omnibus e la fideiussione per rimborso IVA.
Fideiussione bancaria
Il caso della fideiussione bancaria è una particolare forma di tutela nella quale è la banca a garantire il puntuale adempimento della persona che ne fa richiesta. Generalmente la fideiussione bancaria viene richiesta da una persona al proprio istituto di credito nel momento in cui stipula un contratto di tipo economico o finanziario con una terza parte.
La legge non impone dei limiti alla somma che può essere garantita, ma la banca effettua una serie di valutazioni per verificare l’affidabilità del cliente e per definire la cifra che si impegna a coprire. Inoltre al momento della concessione della garanzia, la banca può richiedere al cliente il versamento di un deposito cauzionale.
La fideiussione bancaria può essere di tipo solidale o con beneficio di escussione. Nel primo caso la banca si fa garante dell’intera somma dovuta dal cliente. Quando si sceglie questa opzione, bisogna tenere conto che esiste un tetto massimo entro il quale i fideiussori non hanno l’obbligo di intervenire. Nel caso di mancato pagamento, gli istituti di credito dovranno rispondere in prima persona all’assoluzione del debito. Inserendo la clausola del beneficio di escussione però, le parti possono convenire che il fideiussore non sia tenuto a pagare prima dell’escussione del debitore principale, e determina quindi che egli corrisponda solo l’importo residuo.
Fideiussione omnibus
Nella prassi bancaria è molto comune l’ipotesi di una fideiussione omnibus, ovvero la garanzia che un terzo assume nei confronti dell’istituto di credito di garantire tutte le obbligazioni – anche future – che il debitore assumerà nei confronti della banca; in questo caso, quando si stipula il contratto, viene fissato il massimale entro cui la copertura è garantita. Questo tipo di tutela può prevedere una clausola di fideiussione a prima richiesta, che riconosce al creditore il diritto che non gli siano opposte eccezioni da parte del garante prima del pagamento.
Fideiussione per rimborso IVA
Nei casi di IVA a credito dello Stato, i contribuenti possono chiedere il rimborso totale o parziale del credito annuale o infrannuale. Per farlo è necessario stipulare una fideiussione bancaria o assicurativa, in modo tale da garantire che il rimborso possa essere restituito nel caso in cui dovessero sorgere cause ostative in seguito agli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Fideiussione a garanzia d’affitto
Quando si stipula un contratto di locazione per affittare un immobile ad uso commerciale o abitativo, il proprietario può richiedere una fideiussione come garanzia d’affitto. Con questo contratto, il locatore si assicura la copertura dei canoni mensili o del deposito cauzionale da parte di un istituto di credito; per cui, se l’affittuario non dovesse corrispondere tali somme, è il fideiussore terzo a coprirne le spese.
Fideiussione per stranieri
I cittadini extracomunitari che desiderano soggiornare in Italia per un periodo massimo di 90 giorni, necessitano di un permesso di soggiorno breve; uno dei requisiti principali richiesti dalla legge italiana per ottenere questo permesso è quello di avere i mezzi necessari per mantenersi economicamente durante tutto il periodo di permanenza nel Paese. La fideiussione per stranieri costituisce l’atto formale che garantisce allo Stato l’adempimento di tale requisito per accedere al visto, e può essere richiesta presso un’agenzia assicurativa.
Requisiti e costi della fideiussione bancaria
La fideiussione bancaria può essere richiesta sia da persone fisiche che persone giuridiche. L’iter burocratico per ottenere una garanzia da parte di un istituto di credito dura circa 2/3 settimane. Nel caso in cui il sottoscrivente sia una persona fisica, i documenti richiesti saranno:
- documento d’identità;
- codice fiscale;
- ultime due buste paga;
- visura camerale;
- modello unico, 730 o CUD;
- recapiti telefonici.
Mentre nel caso in cui il sottoscrivente sia una persona giuridica verranno richiesti:
- documento d’identità dell’Amministratore dell’azienda;
- codice Fiscale dell’Amministratore;
- ultimi due bilanci aziendali;
- situazione contabile corrente;
- iscrizione alla camera di commercio;
- stato patrimoniale;
- modello unico.
Se intendi stipulare un contratto di fideiussione bancaria è bene valutare attentamente tutti i pro e i contro di tale formula, in particolare l’ammontare delle spese e degli oneri finanziari. Trattandosi di un istituto di credito è bene tenere conto che i costi saranno tendenzialmente più elevati rispetto a quelli di una fideiussione finanziaria o assicurativa, tuttavia il livello di sicurezza dell’investimento è nettamente più alto.
In più al momento della concessione, oltre all’eventuale deposito cauzionale, la banca richiede il pagamento di una commissione dell’1% del totale per cui si impegna. Da questo sono esclusi i tassi d’interesse variabile che prevedono un premio calcolato con cadenza trimestrale, con un’incisione tra lo 0,75% e il 3%. Una volta ottenuta la concessione, il contratto viene notificato in modo ufficiale alla Centrale Rischi. È quindi utile precisare che, se il sottoscrivente è segnalato presso la Centrale Rischi della Banca d’Italia, sarà più difficile ottenere una nuova polizza.
Fideiussione assicurativa
Una polizza fideiussoria assicurativa è una garanzia concessa da una compagnia d’assicurazione verso un beneficiario; si tratta della forma di fideiussione più utilizzata dalle imprese e dalle società, in quanto non prevede il congelamento delle somme garantite dalla fideiussione. In questo modo la compagnia può ottenere un contratto mantenendo la liquidità, con un premio fisso annuale rinnovabile per tutta la durata del contratto.
Rispetto agli altri tipi di fideiussione, quella assicurativa vanta tempi ridotti per la sua concessione, e un tasso di interesse concorrenziale. I costi variano comunque in base all’investimento, al tipo di azienda e alla storia creditizia.
Estinzione della fideiussione
La fideiussione può essere estinta soltanto nel caso in cui il soggetto creditore, rivolgendosi al debitore principale, ottiene l’interezza del pagamento e dichiara chiuso il debito; in generale il contratto fideiussorio si estingue quando si estingue l’obbligazione principale.
Il fideiussore che ha pagato un debito è surrogato nei diritti che il creditore aveva contro il debitore, e pertanto può esercitare il diritto di regresso: con l’azione di regresso, il soggetto fideiussore ha diritto al risarcimento della cifra pattuita col debitore, comprensiva di tassi d’interesse e spese sostenute a fronte delle operazioni di pagamento. Nel caso in cui il fideiussore, in seguito al pagamento verso il creditore, non notifica il pagamento al debitore principale, questi non è tenuto ad oneri nei confronti del fideiussore.
Esistono tuttavia anche altre ipotesi di estinzione della garanzia: l’art. 1955 ss., stabilisce che il contratto fideiussorio si può estinguere qualora il creditore effettui un comportamento colposo contrario alla buona fede, violando alcuni doveri giuridici. Ad esempio la fideiussione viene estinta se, in assenza di una garanzia omnibus, il creditore concede un ulteriore prestito al debitore principale senza interpellare il fideiussore, nonostante l’impossibilità a saldare il debito.