Che differenza c’è tra guadagno e ricavo

Ricavo e guadagno sono due grandezze fondamentali per la valutazione della capacità e possibilità di creare reddito da parte di un'azienda, un professionista o comunque un'organizzazione.

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 27 Giugno 2020 17:29Aggiornato: 20 Marzo 2024 15:22

Quali differenze ci sono tra ricavo e guadagno? In entrambi i casi siamo davanti a delle grandezze economiche, ma con una differenza molto importante. I ricavi, volendo sintetizzare al massimo, costituiscono il valore del fatturato al lordo dei costi. Questi ultimi, invece, non vengono considerati nel momento in cui si parla di guadagno. In altre parole quest’ultima voce costituisce il fatturato dal quale sono sottratti tutti i costi di gestione dell’azienda.

Dopo aver effettuato questa differenziazione di massima, entriamo un po’ più nel dettaglio e scopriamo cosa sono il guadagno ed il ricavo.

Guadagno e ricavo: quali differenze ci sono

La differenza fra i due valori, entrambi di natura economica, risiede nella considerazione dei costi. I ricavi rappresentano infatti il valore monetario totale delle entrate, mentre il guadagno è dato dalla differenza fra i ricavi e i costi di gestione di una determinata attività. Si parla di economicità quando i ricavi superano i costi e dunque si genera il guadagno; si è invece nel campo della dis-economicità quando i costi sono maggiori dei ricavi. L’ammontare di questi ultimi è calcolabile anche come somma fra costi e guadagno.

L’ammontare dei ricavi equivale al fatturato di una organizzazione, quindi in altre parole al totale degli incassi in denaro che si registrano in un determinato periodo di tempo (in genere si considera un’annualità). Il valore si ottiene moltiplicando la quantità di merce venduta (o prestazioni di servizi effettuate) per il rispettivo prezzo. È evidente che questa grandezza rappresenta una discriminante fondamentale nella valutazione della capacità di generare reddito: quanto più sono maggiori i ricavi, tanto più è probabile che l’organizzazione economica produca ricchezza. Tuttavia questo è un dato necessario ma non sufficiente.

La gestione di una società o di un ente

L’economicità e con essa la bravura con cui è amministrato un ente economico sono determinati soprattutto dai guadagni, e cioè dalla differenza fra ricavi e costi. È questo l’elemento indispensabile nella vita di un’organizzazione che ha come obiettivo la sopravvivenza a lungo termine. Può infatti accadere che i ricavi siano elevati, ma di pari passo lo siano anche i costi necessari a conseguirli. La presenza di un’ampia fetta di costi riduce o erode totalmente il guadagno, privando un’impresa della sua stessa essenza.

Talune organizzazioni riescono invece ad ottenere notevoli guadagni nonostante non contino su ricavi ingenti; questo è possibile attraverso politiche oculate di gestione dei costi. Per esempio può capitare di osservare un’azienda che conta 1 milione di euro di incassi in un anno e sostiene costi per 900 mila euro, mentre un’altra registra 400 mila euro di entrate e 200 mila di uscite: è evidente che, nonostante i minori ricavi, la seconda è “più economica” della prima, perché riesce ad ottenere maggiori guadagni. È poi importante distinguere fra i guadagni lordi, da cui non sono detratte le imposte sui redditi, e quelli al netto delle imposte stesse, che rappresentano l’utile finale, il reale guadagno.

Guadagno Vs ricavo: l’importanza delle entrate

Altro concetto molto semplice e da non dimenticare è quello relativo alle entrate. Con questo termine ci si riferisce a quanto un’azienda riesce ad ottenere come ricavo dalle proprie attività. Ci sono delle entrate legate alle attività ordinarie, che costituisce il core business dell’azienda. E quelle non caratteristiche. Alla fine dell’anno tutte le entrate sono importanti, anche quelle non legate alla attività principali.