Caparra, acconto e cauzione sono tre istituti previsti dal Codice Civile e si applicano in modo diverso, con garanzie e obblighi differenti. Spesso può succedere che nel linguaggio comune vengano usati in alternativa senza tenere conto dell’ambito in cui dovrebbero essere utilizzati e del loro preciso significato, con il rischio di creare confusione o di interpretarne in modo errato l’utilizzo.
Indice
Caparra: significato e caratteristiche
La caparra è un istituto previsto dal codice civile alla sottoscrizione di un contratto di vendita, generalmente di immobili o di attività. Esistono tuttavia due tipi di caparra la caparra confirmatoria e la caparra penitenziale. Ecco cosa sono e le differenze principali.
La caparra confirmatoria
La caparra confirmatoria nei contratti di vendita o nelle transazioni commerciali è una tutela per la parte cedente (il venditore). Si tratta di una somma di denaro che viene versata da colui che acquista a titolo di garanzia. Ciò significa che se l’acquirente non dovesse portare a termine l’acquisto, il venditore sarà risarcito trattenendo la somma versata con la caparra confirmatoria.
Nel caso, per esempio, di una vendita di immobile, la caparra confirmatoria viene versata nel momento in cui si stipula il contratto preliminare di compravendita, detto anche compromesso. Se non si giungesse all’atto per responsabilità del venditore, allora sarebbe quest’ultimo a dover restituire il doppio della caparra. Se la parte lesa non è comunque soddisfatta del risarcimento ottenuto tramite la caparra, può ricorrere in giudizio.
La caparra penitenziale
La caparra penitenziale è un istituto del tutto simile alla caparra confirmatoria: si applica anche in questo caso nella compravendita di immobili o attività, ma con alcune lievi differenze in base alle quali non è considerata una garanzia, ma piuttosto un corrispettivo.
In primo luogo, in caso di mancata vendita non si può ricorrere in giudizio. In secondo luogo, se la compravendita va a buon fine, la caparra può essere restituita e non ha la funzione di acconto.
L’acconto
L’acconto è una parte della cifra pattuita in una compravendita o in una transazione commerciale, che viene versato come pagamento parziale, a cui seguirà un successivo pagamento a saldo. Poiché si tratta di un pagamento vero e proprio, segue la normale tassazione e, quindi, è assoggettato all’IVA. Allo stesso modo, deve essere fatturato nel momento in cui viene pagato.
Se il contratto non va a buon fine l’acconto può essere restituito o meno a seconda di chi è responsabile del mancato adempimento del contratto: se è colui che ha versato l’acconto, lo perde, se invece è colui che l’ha incassato, lo deve restituire. Come per la caparra confirmatoria, è possibile ricorrere in giudizio.
La cauzione: significato e caratteristiche
Sebbene sia normalmente conosciuta come cauzione, il termine corretto è deposito cauzionale. Si tratta anche in questo caso di una garanzia. La cauzione viene, infatti, versata nel momento in cui vi sia un contratto di locazione. L’inquilino versa una cifra stabilita per contratto al proprietario dell’immobile come garanzia nel caso in cui fosse inadempiente verso gli obblighi indicati nel contratto. Talvolta la caparra può essere convertita in affitto per le prime mensilità oppure in deposito cauzionale.
Differenza tra deposito cauzionale e caparra confirmatoria
Così come tra acconto e caparra confirmatoria ci sono differenze, anche tra deposito cauzionale e caparra ci sono alcune diversità:
- caparra e cauzione sono una garanzia, mentre l’acconto non lo è;
- la cauzione ha la funzione di risarcimento del danno in caso di inadempienza, mentre la caparra confirmatoria non lo è;
- la cauzione deve essere restituita e non è inclusa nel corrispettivo, la caparra confirmatoria e l’acconto, invece, non vengono restituiti.