Auto, prezzi raddoppiati in 20 anni ma gli stipendi sono al palo

I prezzi delle auto sono in aumento costante: 20 anni fa le piccole utilitarie costavano praticamente la metà. I prezzi raddoppiano, e gli stipendi?

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Una volta le automobili costavano meno. Vent’anni fa per acquistare un’auto nuova di piccola cilindrata occorrevano 4,7 redditi familiari. Oggi ne servono 7,7.

Prezzi delle auto alle stelle

Secondo un’indagine del Centro Studi di AutoScout24, celebre portale di annunci auto e moto, il prezzo medio delle 10 auto nuove più vendute nella fascia entry level è passato dai 10.590 euro di 20 anni fa ai 21.040 euro del 2023. Si tratta di un rincaro quasi doppio (+99%).

I dati fin qui espressi si riferiscono esclusivamente alle auto che consumano combustibili fossili: chi fosse orientato ad acquistare un’auto elettrica dovrebbe rassegnarsi a pagare 12,8 mensilità del reddito familiare totale, stimato in 35.130.

Il costo delle auto s’impenna, ma gli stipendi delle famiglie nel frattempo sono rimasti al palo, crescendo in poco meno di 20 anni di circa un quinto: secondo lo studio, i redditi familiari netti medi sono aumentati dalla media nazionale mensile di 2.243 euro nel 2003 a 2.734 nel 2020 (+21,9%).

In una situazione come questa sono sempre più spesso gli incentivi auto a fare la differenza.

Auto usate: costo più accessibile

Dai dati di AutoScout24 emerge che in un contesto economico come quello attuale il mercato dell’usato potrebbe essere la risposta. Nonostante anche nel settore delle auto usate si siano registrati rincari inevitabili, l’usato amplia le possibilità di orientarsi su vetture di nuova generazione, di segmento superiore o con dotazioni maggiori a prezzi più accessibili. Degno di particolare interesse il mercato dell’usato garantito, cioè quello in cui il concessionario si impegna a sostenere i costi delle riparazioni per un determinato arco di tempo successivo all’acquisto (generalmente si parla di un biennio). Rimangono escluse, naturalmente, le spese causate dal cattivo utilizzo del mezzo da parte dell’acquirente.

Quanto costa un’auto usata

Lo studio di AutoScout24 ha poi preso in considerazione le 10 auto nuove più vendute nei segmenti A, B e C:

  • per l’acquisto di una citycar di segmento A, si va dai 4 redditi familiari netti medi mensili del 2003 ai 6,6 attuali per una spesa di 18.050 euro (per un’auto elettrica si arriva a 10,2 stipendi);
  • per l’acquisto di una citycar di segmento B 20 anni fa occorrevano 4,7 stipendi familiari, mentre oggi ne servono 8,1, pari a 22.185 euro;
  • per il segmento C si passa da 7,2 a 12,9 stipendi per una spesa pari a 35.225 euro.

La media delle retribuzioni in Italia varia da regione a regione. Nel 2023 viene evidenziato come Sicilia e Abruzzo siano i territori in cui viene richiesto il numero più alto di redditi familiari netti medi mensili per acquistare un’auto nuova (9,7). Seguono Campania (9,5), Basilicata (9,4), Puglia (9,3) e Molise (9,2).
Sul fronte opposto, ovvero quello delle regioni in cui si registrano i redditi medi più alti, troviamo la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, dove bastano 6,7 mensilità.

Restando nel campo dell’analisi regionale, l’Abruzzo e la Campania sono le regioni dove rispetto al 2003 è aumentato maggiormente il numero di redditi medi mensili necessari per acquistare un’auto nuova: +4,8 e +4 mensilità, rispettivamente.

“Il costo di un’auto nuova è quasi raddoppiato negli ultimi vent’anni. Una situazione verificatasi sicuramente per via di molti fattori, fra cui i nuovi investimenti in Ricerca & Sviluppo e l’incessante integrazione di nuove tecnologie sui veicoli in vendita, che sono andate a migliorare e ottimizzare anche le auto di livello base, fornendo quindi al consumatore una scelta sempre più premium anche nei livelli più accessibili”. Così Sergio Lanfranchi del Centro Studi di AutoScout24. “Un altro cambiamento importante – sottolinea Lanfranchi – è stato apportato nel campo della sicurezza, per cui le auto di oggi hanno molte più funzioni dedicate alla salvaguardia dei passeggeri, e molte di queste sono diventate oggi una dotazione irrinunciabile”.