Assegno unico, stop alle domande di rinnovo: cosa cambia nel 2023

Assegno unico, chi lo ha già ricevuto non dovrà fare nuova domanda per il 2023: l'Inps lo liquiderà in automatico. Sarà necessario solo rinnovare l’Isee

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 16 Dicembre 2022 09:29

Dal 1° marzo 2023, chi ha già presentato la domanda per l‘assegno unico tra gennaio 2022 e febbraio 2023 non dovrà più chiedere il rinnovo. L’Inps liquiderà in automatico la prestazione, senza necessità di fare ulteriori domande. Sarà necessario solo rinnovare l’Isee.

Lo ha fatto sapere l’Inps, specificando che si tratta di “una misura di semplificazione per l’utenza, realizzata anche grazie ai fondi garantiti dal Pnrr, che punta a valorizzare le banche dati dell’Istituto per rendere alla cittadinanza un servizio innovativo”.

Per chi arriva lo stop al rinnovo

L’Inps fa sapere che dal 1° marzo 2023, coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di assegno unico e universale (AUU) per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’Inps, senza l’onere di presentare una nuova domanda.

Chi deve ancora presentare la domanda

Potranno, invece, presentare domanda coloro che non hanno mai fruito dell’assegno unico e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso una istanza che non è stata accolta o non è più attiva.

Le domande possono essere inviate tramite le consuete modalità:

  • portale web dell’Istituto, previo accreditamento con SPID, CIE, CNS;
  • Contact Center Integrato;
  • servizi offerti dagli Istituti di Patronato;
  • App mobile INPS.

Come modificare i dati

Eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di assegno unico trasmessa all’Inps prima del 28 febbraio 2023 (come la nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni iban, maggiore età dei figli) dovranno essere comunicate dai richiedenti, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa.

Occorre rinnovare l’Isee

Per una corretta quantificazione dell’assegno unico, rimane l’onere, per tutti i beneficiari, di procedere alla presentazione della nuova Dsu per l’anno 2023. In assenza di una nuova Dsu, correttamente attestata, l’importo dell’assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.