Debutto eccezionale in Borsa per questo titolo

Ottimi i numeri per quella che è già stata definita l'Ipo del 2023: una rinascita attesa quasi due anni e una speranza per i prossimi investimenti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

A dir poco positivo il debutto in borsa a Wall Street di Arm che, considerando i dati fatti registrare, è di colpo l’Ipo (Initial Public Offering, ndr) più rilevante del 2023, ad oggi. È facile aspettarsi, ovviamente, che non tutti abbiano una chiara idea di cosa si stia parlando. Nello specifico si tratta di un colosso britannico impegnato nella produzione e sviluppo di progetti e tecnologie di vario genere per microchip. Di seguito tutte informazioni del caso su questo debutto sorprendente.

Il ritorno di Arm

Il prezzo dell’Ipo, ovvero l’offerta pubblica iniziale del titolo azionario posto per la prima volta sul mercato, è stato fissato a 51 dollari per singola azione. L’apertura, con il ticker ARM, è avvenuta a 56,10 dollari, il che ha già fatto segnare un rialzo positivo del 10%.

Il prezzo ha continuato la propria scalata, fino a raggiungere quota 61 dollari. Assestatosi sui 60 dollari, ha chiuso con una convincente accelerazione a 63.60 dollari per singola azione, il che ha garantito un +24.6%.

Stando al prezzo di collocamento, Arm veniva valutata 54,5 miliardi di dollari. Un’aspettativa al di sotto di quanto ipotizzato da SoftBank Group, ovvero la holding nipponica che controlla Arm. La cifra indicata infatti era di 64 miliardi di dollari, quando è avvenuto di recente l’acquisto della partecipazione detenuta da Vision Fund.

Dopo questo esordio convincente, ecco la situazione: Softbank Group continuerà a tenere la quasi assoluta maggioranza delle azioni di Arm. Parliamo del 90%. Grande convinzione nelle potenzialità societarie, dopo la scelta di delistarla nel 2016, in seguito all’acquisto, dopo una presenza in borsa attiva dal 1998.

A strappare sorrisi è principalmente la generale condizione delle Ipo tradizionali. Stando al Wall Street Journal, infatti, è il periodo più fiacco in tal senso da almeno 20 anni. Ciò a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione. Una condizione che ha allontanato gli investitori da quelle che vengono considerate scelte rischiose. In questo panorama, quanto ottenuto da Arm è decisamente positivo.

Successo Arm: cosa vuol dire per le Ipo

La quotazione di Arm è stata osservata con grande attenzione, tenendo conto come detto dello stato attuale delle offerte pubbliche. Restando in ambito tecnologico, le statistiche evidenziano come si tratti della più grande quotazione registrata in due anni.

Occorre infatti tornare indietro fino al 2021, quando si registrò l’esordio delle vetture elettriche proposte da Rivian, con 12 miliardi di dollari raccolti, circa. Negli ultimi 18 mesi si è invece osservato un netto crollo delle aziende del settore. La grande incertezza economica semina paura e l’aumento dei tassi di interesse rende ogni mossa una potenziale scommessa letale per gli affari.

L’Ipo otterrà circa 4.9 miliardi di dollari per SoftBank Group, che ha messo sul mercato il 9.4% delle azioni societarie. Ci sono state dichiarazioni da parte dei grandi colossi clienti di Arm, legati ai suoi progetti di chip. Parliamo di Nvidia, Apple, Google, Samsung, Intel e Tsmc. Tutti pronti a effettuare acquisti per un totale di 735 milioni di dollari al prezzo dell’Ipo, circa. Altro segnale positivo è dato dal fatto che le banche che sottoscrivono la quotazione hanno chiuso tutti gli ordini per le aziende martedì, ovvero un giorno in anticipo su quanto previsto. Un totale di ben 28 istituti, tra i quali spiccano JPMorgan e Goldman Sachs.